Dal sito dell'Associazione Nazionale Alpini:
L`alpino Luca Barisonzi, gravemente ferito in Afghanistan, sta affrontando, con uno spirito davvero encomiabile ed in linea con la nostra tradizione, un periodo di cure e di faticosa riabilitazione per cercare di recuperare la funzionalità* quantomeno degli arti superiori. Quando questo periodo si sarà* concluso, però, avrà* la necessità* di reperire un`abitazione tecnologicamente attrezzata che gli consenta una vita il più possibile normale ed autonoma. Questo tipo di abitazioni hanno, tuttavia, costi davvero importanti che Luca e la sua famiglia non possono certo affrontare da soli. Luca Barisonzi è anche un nostro ragazzo, un membro a pieno titolo della nostra grande famiglia alpina per cui non sarà* lasciato solo.
Di concerto con il Comando dell`8° Reggimento Alpini la nostra Associazione ha deciso di intervenire per fornire a Luca una casa adeguata alle sue particolari esigenze. Si tratta di un progetto ambizioso e di particolare impegno economico ma sono sicuro che Sezioni, Gruppi, Alpini ed Amici non lasceranno solo Luca ed anzi si adopereranno per dimostrare, ancora una volta, che la fraternità* alpina non è un concetto vuoto.
Per tale motivo abbiamo aperto un conto corrente bancario intestato alla Fondazione A.N.A. Onlus (in modo che i contributi versati siano anche fiscalmente detraibili):
[center:183fc053]nr. 100000002866
intestato a: FONDAZIONE A.N.A ONLUS
Via Marsala 9 20121 MILANO presso Banca INTESA SANPAOLO ag. 1027 - Via Volta, 21 Milano
IBAN: IT65 F030 6909 4521 0000 0002 866[/center:183fc053]
sul quale invito a far confluire tutte le offerte. Raccomando di evitare iniziative diverse ed individuali: dobbiamo dimostrare che gli alpini sanno serrare le fila per raggiungere grandi obbiettivi.
Nei prossimi giorni sarà* aperto anche un conto corrente postale. Non appena la Commissione incaricata avrà* definito il progetto provvederemo a pubblicarlo sul nostro portale in modo che tutti possano rendersi conto dell`entità* dell`operazione "UNA CASA PER LUCA".
Un saluto alpino,
Corrado Perona