Molto bello questo argomento!!E mi viene in mente un libro che sicuramente molti di voi conoscono:"Trincee" di Carlo Salsa.L'ho riletto più volte e secondo me è stupendo.Colpisce la crudezza degli eventi raccontati,ma purtroppo è realtà vissuta;colpisce il fatto che molta gente era costretta a strisciare nel fango tra i morti e molti morivano anche nel tragitto verso le prime linee...colpisce l'inettitudine e molte volte la codardia degli ufficiali superiori,colpisce la mancanza di mezzi soprattutto nel primo anno di guerra,i fucili per la maggior parte resi inservibili dal fango e dall'umidità,la carenza di artiglieria per cui i reticolati si dovevano sfondare "coi petti umani",la coesistenza continua e assillante coi morti e il completo abbandono in cui si trovavano le truppe,eppure nel definire un avversario il Salsa scrive:"Eppure anche quel tipo che affiora ogni tanto dietro lo spalto con la sua pala per ributtare la terra,sarà un povero cristo come noi.Lo avran tolto dalla sua greppia senza che sapesse niente,lo avranno infagottato nella divisa appioppandogli un fucile tra le mani,lo avranno conficcato là in trincea come un palo da reticolati,con la consegna:ammazzare." per me rende molto l'idea di come era considerato il nemico...Originariamente Scritto da jeijei