22 giugno 1941: attacco all'U.R.S.S.
Hitler anticipa i piani di invasione di Stalin


Settanta anni fa iniziava una delle più grandi campagne militari del XX° secolo, l'attacco tedesco all'U.R.S.S. Più che di un attacco si trattò semplicemente di anticipare le prossime mosse di Stalin, intenzionato a fagogitarsi l'intera Europa, come dimostrato dalla sua politica espansionistica fin dal 1939. Grazie infatti al patto Ribbentrop-Molotov, il dittatore sovietico si era potuto annettere prima la Polonia Orientale, poi aveva attaccato la Finlandia, invaso le Repubbliche Baltiche ed infine con le minacce era riuscito ad annettersi le regioni rumene della Bucovina e della Bessarabia. E tutto questo senza alcuna opposizione, anche formale, da parte delle potenze occidentali, impegnate a contrastare esclusivamente la Germania e ad avallare il 'terrore' comunista. Questo lungo elenco di territori invasi ed annessi con la forza, erano invece la palese dimostrazione delle intenzioni dei sovietici di continuare ad espandersi ad ovest, per sottoporre l'intera Europa al loro regime sanguinario e dittatoriale. Tuttavia, le loro intenzioni erano in netto contrasto con la politica estera del Terzo Reich e soprattutto con le teorie espresse dallo stesso Hitler nel suo 'Mein Kampf', dove aveva apertamente dichiarato che lo spazio vitale per il popolo tedesco andava ricercato all'Est. Anche lo stesso Mussolini, dopo l'annessione dei territori rumeni a favore dei sovietici, si affrettò a scrivere personalmente ad Hitler, poiché era ormai giunto il momento di mettere un freno alle velleità territoriali di Stalin: "....il vostro lebensraum è in Russia, non altrove. Essa è estranea all'Europa. Il Compito della Germania è questo: difendere l'Europa dall'Asia". Nel settembre del 1940, Hitler inviò alcuni reparti tedeschi in Romania per proteggere il paese da altre possibili ingerenze sovietiche e malgrado le proteste di Mosca, da quel momento l'afflusso di truppe germaniche sul fronte orientale non si fermò più. Nel novembre del 1940 la Romania aderì al Patto Tripartito, diventando così uno stato satellite dell'Asse. L'influenza tedesca si estese anche agli altri paesi dell'area balcanico-danubiana, come l'Ungheria, la Bulgaria e la Jugoslavia. In quello stesso novembre del 1940, il ministro degli esteri russo Molotov interpellò Berlino per un ulteriore azione sovietica in Finlandia, per prendere il controllo di altre basi costiere, ma questa volta, con grande gioia dei finlandesi, Hitler oppose un secco rifiuto. I sovietici andavano fermati. Nel giorno dell'inizio dell'Operazione Barbarossa (22 giugno 1941) Hitler inviò una lettera a Mussolini in cui scrisse:

"Vi scrivo questa lettera in un momento in cui, finalmente, dopo mesi di preoccupazioni, di riflessioni e di continua attesa che mi ha logorato i nervi, sono stato portato a prendere la decisione più grave della mia vita...Lasciatemi dire ancora una cosa, Duce: dopo che lottando sono giunto a questa decisione, mi sento di nuovo spiritualmente libero. L'associarmi all'Unione sovietica, malgrado l'assoluta sincerità dei nostri sforzi per venire a una definitiva conciliazione, era stato per me assai arduo perché in un modo o nell'altro ciò sembrava contrastare con tutto il mio atteggiamento precedente, con le mie concezioni ed i miei precedenti impegni. Ora sono assai contento di essermi liberato di questo disagio spirituale".


Alfa