La Brin nel porto di La Spezia, vero il 1908.
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La corazzata prese il nome dall'ingegnere navale che la progettò.
Lo stesso Brin aveva progettato nel 1897 - 98, poco prima di morire una classe che rappresentava il ritorno alla grande unità* da battaglia.
Per le nuove unità* il progetto Brin prevedeva due cannoni da 305 e dodici da 203, come ebbero le successive quattro " Regina Elena", ma dopo la morte del grande costruttore, i piani furono modificati dal generale Ruggero Alfredo Micheli.
Le due unità* chiamate "Regina margherita e Benedetto Brin, costituirono una buona divisione abbastanza ben armata e protetta e discretamente veloce.
Esse erano dotate di due ponti di comando quasi uguali, l'uno nella parte prodiera, l'altro verso poppa, i fumaioli erano tre, di cui i due prodieri appaiati.
La Brin impostata il 30 gennaio 1899 nel R. Cantiere di castellammare di Stabia, fu varata e ultimata il 1° settembre 1905.
Dati tecnici
Dislocamento: normale 13.427 ton. a pieno carico 14.974.
Dimensioni: 138,65 (max) x 23,84 x 9,0 m.
Apparato motore: 2 motrici a tripla espansione, 2 eliche, potenza di progetto 20.000 C.V. e 20 nodi, autonomia max. circa 10.000 miglia
Armamento: 4 cannoni da 305/40 (gettata massima 14.000 m. a 25°, 4 da 203/40, 12 da 152/40, 20 da 76/40, 2 da 47/40, 2 da 37; 2 mitragliagliere da 10/70, 4 lanciasiluri da 450 mm.
Protezione: cintura max. 152 mm., ponte 80, torri 203, casematte 152, torretta di comando 152, peso totale delle corrazze 2.927 ton.
Equipaggio: 38 ufficiali e 782 uomini.
Attività*
Nei primi anni la Brin navigò ampiamente nel Mediterraneo, solcandone spesso le acque orientali e partecipò a tutte le grandi manovre dal 1905 a 1910.
Fu più volte nave ammiraglia e durante la guerra di Libia con l'insegna del comandante della 2a squadra, bombardò i forti di Tripoli e con reparti da sbarco partecipò all'occupazione della città*.
Nel 1912 appoggiò le operazioni anfibie di varie isole turghe dell'Egeo, tra le quali Rodi.
L'anno seguente fece parte della Divisione navi-scuola e nell'agosto 1914 batteva l'insegna del contrammiraglio Luigi Filomarino di Bitetto, comandante della 3a Divisione da battaglia.
All'entrata in guerra dell'Italia, la Brin era l'unità* di bandiera del contrammiraglio barone Ernesto Rubin de Cervin e si trovava ormeggiata a Brindisi, quando il 27 settembre 1915, fu scossa da una esplosione fortissima.
Con Rubin de Cervin e con il comandante Gino Fara Forni morirono altri 21 ufficiali e 433 sottofficiali e marinai, che furono vittime del dovere senza l'estremo onore di dare la vita in combattimento.
L'esplosione fu dovuta con tutta probabilità* ad azione dello spionaggio austriaco.
da fonte cartaceo