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Discussione: artiglierie contraeree italiane: giudizi, pregi e difetti

  1. #11
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    Re: artiglierie contraeree italiane: giudizi, pregi e difett

    Citazione Originariamente Scritto da cacciatore di draghi
    ciao Massimo, non me la prendo a male anzi seguo con attenzione ;o)
    però vorrei riallacciarmi un attimo a quanto indicato da Fert, che in qualche misura è quello che più è riuscito a dare dei dettagli capibili da un profano. più o meno il concetto delle diverse quote -massima pratica ed efficace- è chiaro.
    Ed è chiaro che il calibro 76 in generale era sorpassato o inefficace.
    Mi aspetterei, allora, che gli 88 tedeschi o i 90/53 italiani fossero portentosi, o almeno molto efficaci.
    Però, leggendo alcuni rapporti della raf o Statunitensi, la quantità* di velivoli abbattuti dalla contraerea per ogni azione di bombardamento è praticamente nulla.
    Ed è questo che non capisco..... inefficaci anche i calibri maggiori, incapaci gli artiglieri, o fuori portata gli aerei?

    Eppure, da quando mi sono messo a collezionare foto, postazioni di 88 e di 90 a Genova ce ne erano, ed anche i radar..... almeno tre, tutti fotografati o segnalati

    ...... scusate se mi dilungo un pò ))
    C'è un altro fattore da tenere in considerazione. I bombardamenti alleati, per lo meno quelli americani, si svolgevano con un preliminare "trattamento" al fosforo bianco delle posizioni conosciute di contraerea. Erano impiegati allo specifico scopo alcuni aerei che precedevano di poco la formazione principale.
    Ti allego un paio di copie di rapporti di bombardamenti su Rovereto (TN) su cui si può chiaramente leggere cosa hanno impiegato e perchè.

    [attachment=2:25s7qzge]rap_bomb_Rovereto_1.jpg[/attachment:25s7qzge]

    [attachment=1:25s7qzge]rap_bomb_Rovereto_2.jpg[/attachment:25s7qzge]

    Nonostante il "trattamento", però, diversi aerei sono stati "bucati" e il rapporto parla di contraerea intensa ed accurata! (sic)

    Nel prossimo rapporto si può notare che la contraerea era sì pesante, ma inaccurata, discontinua e che dopo aver ricevuto le bombe incendiarie ha taciuto.

    [attachment=0:25s7qzge]rap_bomb_Rovereto_3.jpg[/attachment:25s7qzge]

    Ciao
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    ermanno

  2. #12
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    Re: artiglierie contraeree italiane: giudizi, pregi e difett


    il cannone da 90/53 era un ottimo materiale di prestazioni superiore all'8.8cm tedesco.
    utilizzava 2 tipi di centrali di tiro, la Gamma Juhsaz mod 40 di costruzione ungherese e la BGS, borletti galileo san giorgio. tale centrale era efficace contro aerei in volo compreso tra 1.2km e 12 km con velocita non superiore a 720km.
    Purtroppo il numero delle centrali di tiro disponibili rimase sempre molto al di sotto delle necessita. alcune batterie utilizzavano i i pezzi senza la centrale di tiro, utilizzzndo il telemetro ed altri strumeti manuali.
    le spolette utilizzate dal 90/53 erano la mod 36 a tempo ( pirica) e la mod 41 a tempo (meccanica)


    utilizzare spolette a percussione nel tiro antiaereo non avrebbe senso, pensi sia piu facile colpire un aereo in modo diretto oppure danneggiarlo con le schegeg prodotte dall'esplosione della granata? inoltre tutte le granate che non colpiscono il bersaglio ricadrebbero a terra...

  3. #13
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    Re: artiglierie contraeree italiane: giudizi, pregi e difett

    perfetto, grazie mille a tutti!
    concordo che ogni vostro intervento ha una sua base estremamente motivata, e quindi sposo le vostre teorie.
    L'unica su ho un minimo di dubbio è quella esposta da Teller. Non Tanto perchè non sia vera (i documenti lo testimoniano) quanto perchè sembra non trovare riscontro almeno nella mia città*.
    Mi spiego meglio, non vorrei essere frainteso )
    a Genova le piazzole delle batterie CA sono ancora quasi tutte presenti. Ma praticamente nessuna è così distrutta da far pensare sia stata bombardata per renderla inoperante.
    Eppure ho potuto visionare un rilievo fotografico della RAF (marzo 1943) che copre tutto il territorio cittadino e le batterie si distinguono perfettamente.
    mi viene da pensare che non costituissero un problema, e quindi siano state lasciate stare.
    Chiaro, sono supposizioni ))
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    Il progetto di valorizzazione della batteria costiera di Monte Moro è
    sul web www.progettomontemoro.it
    su Facebook www.facebook.com/pages/Progetto-Monte-M ... 159?ref=hl
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  4. #14
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    Re: artiglierie contraeree italiane: giudizi, pregi e difett

    Ciao Cacciatore, l'impiego di bombe d'aereo incendiarie al fosforo bianco, non comportava la distruzione di infrastrutture in cemento armato come le piazzole, in quanto l'esplosione della carica di rottura di quel tipo di bombe serve solo per disperdere il contenuto all'intorno.
    Neanche il calore sprigionato dalla combustione della sostanza, credo, può danneggiare le piazzole.
    Diversamente, il personale che ne rimaneva colpito, subiva ingiurie tali da dover essere trasportato in strutture sanitarie per le cure del caso.
    I cannoni, in linea di massima, non venivano distrutti, magari danneggiati, ma rimanevano senza personale, mentre le munizioni all'aperto, investite dal fosforo acceso, dopo un determinato lasso di tempo, esplodevano per il calore.

    Ciao
    ermanno

  5. #15
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    Re: artiglierie contraeree italiane: giudizi, pregi e difett

    ciao Ermanno e grazie, adesso è decisamente più chiaro.

    Massimo
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  6. #16
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    Re: artiglierie contraeree italiane: giudizi, pregi e difett

    c'è sempre da imparare e c'è sempre da riguardare i propri documenti )
    sono tornatoa rileggere il diario di un ufficiale in servizio in una batteria contraerea di Genova.
    uno dei passaggi, riporta chiaramente che la batteria era stata fatta oggetto di un bombardamento con bombe al fosforo.
    Grazie Teller.
    ciao
    Massimo
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  7. #17
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    Re: artiglierie contraeree italiane: giudizi, pregi e difett

    ciao,
    giusto per approfondire l'argomento mi sono comprato qualche libro, in realtà dei veri e propri libri di testo degli anni 40 sulle artiglierie contraeree.
    Come al solito, si impara una cosa e si trovano altri mille dubbi sulla strada.
    quello di oggi è questo:
    pezzo da 88 tedesco in funzione contraerea:
    nei manuali italiani lo trovo come 88/55, in altri testi come 88/56. Mi sembra di capire che 88/55 sia il nome che viene dato al pezzo quando impiegato nelle batterie italiane. Ma allora come mai due lunghezze differenti? un errore?
    altra domanda.
    Vi risulta che il cannone da 88 fosse già impiegato dalla milizia contraerea nel 40/41?
    Ho potuto vedere una foto che mi dicono del 41 con dei miliziani e un pezzo in batteria.
    grazie! )
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  8. #18
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    Re: artiglierie contraeree italiane: giudizi, pregi e difett


    ciao gli 8.8cm erano chiamati in italia 88/55 quindi pè probabile che ci sia un errore.
    I primi pezzi da 80.8cm Flak 37 arrivarono in Italia nel 1940, quindi è possibile


  9. #19
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    Re: artiglierie contraeree italiane: giudizi, pregi e difett

    ciao a tutti,
    riporto un attimo in vita questa discussione per chiedere qualche altra info.
    Pensavo di avere chiare le differenze fra il cannone contraereo da 76/40 e il 76/45 italiani.
    Poi discutendo con altre persone, e guardando su internet, quelle poche certezze sono scomparse.
    Ho qualche libro a casa ma tratta solo le differenze balistiche, senza foto.
    Qualcuno potrebbe spiegarmi come riconoscere "visivamente" questi due cannoni?
    allego una foto pubblicata nella sezione fortificazioni.
    A me risulterebbe essere un 76/45
    corretto?
    grazie mille!
    M

    [attachment=0:1uipm5el]controaerei1.jpg[/attachment:1uipm5el]
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  10. #20
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    Re: artiglierie contraeree italiane: giudizi, pregi e difett

    ciao
    riuscire a distinguere un pezzo di artiglieria non è mai cosi semplice ad un occhio non esperto. Solo la consultazione di moltissime foto da la sicurezza dell'identificazione con certezza del pezzo.
    in questo caso, il 76/45 schneider mod 11, è un pezzo ostico, poche sono le foto sia ww1 che ww2. Vediamo di analizzare i due pezzi.
    [attachment=1:35qensdj]76-40brid.jpg[/attachment:35qensdj][attachment=0:35qensdj]76-45rid.jpg[/attachment:35qensdj]

    Personalmente li identifico in primis dall'affusto, quello da 76/45 è particolare molto alto, massiccio, complesso rispetto a quello del 76/40. La seconda cosa che salta all'occhio è il recuperatore posto sopra la culatta, uno per il 76/45, 2 per il 76/40. Anche la culatta è d'aiuto se veisibile,
    Bisogna pero fare attenzione a quale tipo di 76/40 stiamo osservando. E' stato in servizio per molti anni, dal primo modello 76/40 A 97 navale all'ultima modifica bellica del 35 fino ad arrivare a quelle post belliche.....
    Sarebbe interessante analizzare anche altre foto dei due pezzi, fatevi avanti, è gradito l'aporto fotografico di tutti.
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