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Discussione: elmetto turco ww1(1918)

  1. #31
    Utente registrato L'avatar di tonle
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    Re: elmetto turco ww1(1918)

    riprendo volentieri questo argomento per segnalare l'interessante articolo di Flaherty sull'elmetto turco tratto da "The Armourer Militaria Magazine" del 2011. Come già ricordato da Marpo furono utilizzati due modelli di elmetti nella 1GM dai Turchi:

    1) un mod. 16 tedesco ricondizionato con la falda tagliata "a vivo"
    2) un mod. 18 prodotto in Germania su misura per i Turchi e marchiato "Eisenhuttenwerk Thale" caratterizzato dal bordo ripiegato

    Come si ricorda nel testo, la c.d. versione senza visiera del mod. 18 non venne inviato , causa fine della guerra, ma venne utilizzato dai Freikorps tedeschi.
    Il link al forum che ha pubblicato le 3 pagine dell'articolo è il seguente:

    http://pickelhaubes.com/bb/viewtopic.php?f=28&t=6921
    "se dan da bere al soldato, è per fregarlo o perchè è già spacciato ..." (Arturo Pérez Reverte, Il ponte degli assassini)

  2. #32
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    Re: elmetto turco ww1(1918)

    l'elmetto turco non "acchiappa" più? Eppure l'articolo è interessante .... suvvia commentate commentate ... non facciamo morire il tutto. Ciao, Tonle
    "se dan da bere al soldato, è per fregarlo o perchè è già spacciato ..." (Arturo Pérez Reverte, Il ponte degli assassini)

  3. #33
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    Re: elmetto turco ww1(1918)

    Tonle, l'articolo non dice né piu' né meno cio' che avevamo detto, quasi
    che abbiano fatto un copia/incolla. PaoloM

  4. #34
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    Re: elmetto turco ww1(1918)

    in effetti .... magari hanno copiato proprio da noi .... questi americani.... ciao Marpo
    "se dan da bere al soldato, è per fregarlo o perchè è già spacciato ..." (Arturo Pérez Reverte, Il ponte degli assassini)

  5. #35
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    Re: elmetto turco ww1(1918)

    Probabilmente non da noi, pero' lo stesso argomento a cui sono stato invitato a partecipare, e' stato trattato in un sito inglese, ed ovviamente, a parte le foto, sono venute fuori le stesse cose. Ora comunque gli elmetti Freikorps non vengono piu' confusi con quelli turchi, ma aspetta un paio di mesi... e qualcuno se ne dimentichera'!Cosi' tutto ricomincia da capo.
    PaoloM

  6. #36
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    Re: elmetto turco ww1(1918)

    l'esame di Marpo sull'elmo turco e su quello similturco usato dai freikorps è perfetto al 100%.

    L'elmo postato da Sesamo, che in foto sembra non avere alcun difetto, purtroppo ha parecchi punti di domanda. Lo esaminai dal vivo qualche anno fa e feci notare al proprietario (mio amico) le mie perplessità su alcuni particolari costruttivi. Erano mesi che volevo vederlo perchè ho sempre desiderato averne uno, ma quando l'ho visto ci sono rimasto male. Io propendo per il fatto che sia una copia maldestra, ma spero di sbagliarmi. In ogni caso ad un mercato in Austria nello stesso periodo ne vidi altri due. Questi due erano proposti da dei cechi, ed erano rifatti di sana pianta, cioè nuova produzione, non guscio trasformato!!! Questi erano però facilmente identificabili come repliche per via di parecchi difetti costruttivi; quello di "Sesamo" invece ha bisogno di un esame piuttosto attento. Questi sono gli unici elmi turchi che ho visto in vita mia. A Londra non ci sono mai stato, e in Turchia ho visitato vari musei compreso ovviamente quello militare di Istanbul, ma là non ne hanno neppure uno. Sono andato tante volte in Turchia e ho sempre sparso la voce per fibbie ed elmi: per le prime qualcosa è venuto fuori, per gli elmi nemmeno una foto... Mi sa che sono rimasti tutti in Palestina e poi usati per far bere i cammelli....
    Gato frito xe più de can

  7. #37
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    Re: elmetto turco ww1(1918)

    Ciao Patacca, tutto bene ?

    Leggo ora la tua disamina del mio elmo turco e vedo che i 4 o 5 anni da quando ci siamo visti a Zenson ed hai avuto modo di visionare quei 5 minuti l’elmo non ti hanno lasciato i ricordi perfettamente allineati con il tuo pensiero dell’epoca, ma ora calcando un po’ troppo la mano, parli un po’ troppo affrettatamente addirittura di riconio ed altre pratiche di maldestro rifacimento ecc. mah

    I tuoi rilievi dell’epoca sollevavano dei dubbi circa l’ossidazione rossastra in zona cornetti ed al taglio netto in prossimità del loro fissaggio allo scafo, se ricordi bene si possono notare distintamente anche adesso in queste foto di repertorio, ne più e ne meno.
    Potevo capire ai tempi, non ho insistito e non ho dato spiegazioni perché non stavo facendo marketing e pertanto non mi interessava convincere nessuno ma adesso, con calma ti spiego anche il perché delle tue osservazioni:
    quando ho recuperato questo scafo, molti anni fa, non era proprio questo il suo stato di conservazione ma diversamente era molto rugginoso, da collezionista in erba quale ero ai tempi avevo provveduto a lavarlo in qualche modo dalla ruggine, riportare alla luce il marchio “Stahlwerk Richard Lindenberg AG” che ora si vede ed a dargli una leggera verniciatura nocciola che ora si intravvede nelle foto assorbita dai solchi e dai danni prodotti nel tempo dalla ossidazione. Due o tre anni dopo, pentito di quanto ho fatto, lo ripulì con paglietta ed acquaragia portando allo stato di conservazione che ora si può osservare molto bene e correttamente nelle foto che riposto.
    Gli aloni rossastri che vedi anche adesso in foto, tali e quale, sono dovuti proprio all’effetto secondario della pulitura con paglietta straccio diluente ed acqua.
    Non gli ho più fatto niente da allora accontentandomi del risultato ottenuto, si potrebbero eliminare con una semplice ripulitura magari con uno straccio imbevuto con paraffina liquida ecc. ma non l'ho più fatto.

    Diversamente e coerentemente il taglio della falda anteriore, il suo stampaggio, la sua formatura unica e caratteristica (che non è possibile ricavare con il semplice taglio di un M16 per mancanza di materiale), la grodonatura ed il risvolto del bordo, sfido chiunque a dire e provare concretamente di essere posticcia e non originale. Il tutto si può evincere nettamente dalle foto che rispecchiano perfettamente l'elmo.

    Questo è quanto
    Un cordiale saluto
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    La verita'nella testa dello stolto e' solo un'opinione !
    Eraclito

  8. #38
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    Re: elmetto turco ww1(1918)

    Per me e' 'stra-buono' e lo prenderei al volo, ma certo Sesamo non vorra' liberarsene.
    Uno nuovo e completo esiste al Museo di West Point, USA, frutto di uno scambio tra il
    curatore del museo e l'ambasciata turca a Washington, effettuato a fine anni '40.
    In Turchia invece io ho avuto piu' fortuna, infatti riuscii a trovare una fibbia da truppa, pagata 5 dollari. Ero con due amici. Io proseguii la mia visita per la Turchia, ma a parte
    materiale attuale, non riuscii a trovare altro. I miei amici proseguirono per la Grecia, e ad un mercatino dell'antiquariato in cui di militare c'era veramente poco, beccarono un 'turco'
    di quelli tagliati (illustrato in questo thread). Come sia finito in Grecia solo Dio lo sa, ma, la
    fortuna con la 'C' maiuscola e' cieca e premia quasi sempre chi non se lo aspetta. PaoloM
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  9. #39
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    Re: elmetto turco ww1(1918)

    Citazione Originariamente Scritto da Sesamo
    Ciao Patacca, tutto bene ?

    Leggo ora la tua disamina del mio elmo turco e vedo che i 4 o 5 anni da quando ci siamo visti a Zenson ed hai avuto modo di visionare quei 5 minuti l’elmo non ti hanno lasciato i ricordi perfettamente allineati con il tuo pensiero dell’epoca, ma ora calcando un po’ troppo la mano, parli un po’ troppo affrettatamente addirittura di riconio ed altre pratiche di maldestro rifacimento ecc. mah

    I tuoi rilievi dell’epoca sollevavano dei dubbi circa l’ossidazione rossastra in zona cornetti ed al taglio netto in prossimità del loro fissaggio allo scafo, se ricordi bene si possono notare distintamente anche adesso in queste foto di repertorio, ne più e ne meno.
    Potevo capire ai tempi, non ho insistito e non ho dato spiegazioni perché non stavo facendo marketing e pertanto non mi interessava convincere nessuno ma adesso, con calma ti spiego anche il perché delle tue osservazioni:
    quando ho recuperato questo scafo, molti anni fa, non era proprio questo il suo stato di conservazione ma diversamente era molto rugginoso, da collezionista in erba quale ero ai tempi avevo provveduto a lavarlo in qualche modo dalla ruggine, riportare alla luce il marchio “Stahlwerk Richard Lindenberg AG” che ora si vede ed a dargli una leggera verniciatura nocciola che ora si intravvede nelle foto assorbita dai solchi e dai danni prodotti nel tempo dalla ossidazione. Due o tre anni dopo, pentito di quanto ho fatto, lo ripulì con paglietta ed acquaragia portando allo stato di conservazione che ora si può osservare molto bene e correttamente nelle foto che riposto.
    Gli aloni rossastri che vedi anche adesso in foto, tali e quale, sono dovuti proprio all’effetto secondario della pulitura con paglietta straccio diluente ed acqua.
    Non gli ho più fatto niente da allora accontentandomi del risultato ottenuto, si potrebbero eliminare con una semplice ripulitura magari con uno straccio imbevuto con paraffina liquida ecc. ma non l'ho più fatto.

    Diversamente e coerentemente il taglio della falda anteriore, il suo stampaggio, la sua formatura unica e caratteristica (che non è possibile ricavare con il semplice taglio di un M16 per mancanza di materiale), la grodonatura ed il risvolto del bordo, sfido chiunque a dire e provare concretamente di essere posticcia e non originale. Il tutto si può evincere nettamente dalle foto che rispecchiano perfettamente l'elmo.

    Questo è quanto
    Un cordiale saluto
    Ciao Sesamo, tutto bene grazie.
    Quando vidi l'elmo a Zenson, era tuo? A me lo presentò un altro forumista. Ma questo non ha importanza...
    Riguardo l'elmo da te postato io non ho parlato di riconio, a differenza di quelli che vidi proposti dai ceki in Austria. Sul tuo io ho fatto notare che per me aveva dei punti di domanda che mi lasciavano perplesso e se leggi bene ho pure scritto che sarei ben felice di sbagliarmi, quindi lungi da me "condannare" il tuo elmo.
    E' passato un bel po' di tempo da quando lo vidi (come dici tu per poco tempo) e da quel che mi ricordo i miei dubbi riguardavano certi punti di ruggine che per me era sospetta ma in particolare quello che non mi piaceva era l'interno degli areatori, ovvero la "rondella" su cui è ribattuto il cornetto esterno. Se ricordo bene il grimpaggio dei due elementi non era nitido come di solito si vede sui elmi tedeschi, ma era un po' strano, come se fosse saldato. Poi appunto in quella zona la ruggine era diversa dal resto dello scafo... La forma dell'elmo non mi dava nessun dubbio, però su un pezzo del genere notando un particolare, a mio avviso negativo, è facile che sorgano dei dubbi
    Questo è quello che mi ricordo, magari se metti una buona foto di questo particolare, la memoria mi torna meglio...
    Ancora una cosa: questo fabbricante, che apponeva una campana come marchio, di certo produceva le corazzette frontali (ne ho una in collezione) ma non ho mai visto elmi tedeschi mod 16 o 18 con questo marchio. Sapete qualcosa circa una sua produzione in tal senso? Magari il tipo di grimpaggio rondella-cornetto fatto in questo modo (che a me suonava male) era tipico della sua produzione e io non avendone mai visti, non potevo conoscere tale particolare...
    Comunque ora come allora, guardando le foto mi piace un sacco e visto così non ci trovo nulla fuori posto, ma mi ricordo ugualmente che quando lo ebbi in mano mi dava una strana sensazione. Mah...
    Purtroppo ormai fanno certe cose che poi si va a sospettare di tutto, anche della roba buona; se rifanno perfettamente un elmo americano e molto bene quelli da parà tedesco, possono fare pure questi. Se ne fanno 10 molto bene e li piazzano bene, vista la rarità, hanno recuperato alla grande i soldi investiti per la produzione...Quelli che vidi in Austria erano piuttosto maldestri, ma uno o due passi successivi magari sono venuti meglio...
    Continuiamo l'analisi di questi elmi, che è una cosa interessante...

    Per Marpo: in Turchia pure io le uniche cose che sono riuscito a trovare sono state le fibbia e un paio di cinturoni (truppa ufficiale e ufficiale di marina), più qualche "mezzaluna di ferro". Mi sa tanto che in Turchia di elmi turchi non ne hanno neanche loro...
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  10. #40
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    Re: elmetto turco ww1(1918)

    Ciao Patacca
    riproporrò tra qualche settimana delle nuove foto di dettaglio, giusto per rinfrescare la memoria, ma purtroppo devo dirti che sono impossibilitato a farlo in tempi brevi in quanto l'elmo non è qui con me, ci vorrà un po di pazienza.
    Perdona la mia dialettica risentita, ma quando ho letto: " quando l'ho visto ci sono rimasto male. Io propendo per il fatto che sia una copia maldestra" mi sono un pelino attapirato anche perchè, mi conosci abbastanza bene in termini di pignoleria collezionistica, sai che se nutrissi per soli 2 minuti dubbi sulla sua bontà sarebbe già volato chissà dove nelle ortiche
    La verita'nella testa dello stolto e' solo un'opinione !
    Eraclito

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