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Discussione: Aerei

  1. #11
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    Bel museo ci sono aerei e altro materiale bellico? Ora proviamo a venire sul discorso aerei. Intanto di messerschmitt ne sono stati prodotti diversi modelli solo con alcune modifiche e pensare che Willy Messerschmitt non aveva mai costruito aerei da caccia la sua idea di base moderna e d'avanguardia era motore molto potente in una fusoliera leggera , ali corte, elevato carico alare, posto di pilotaggio chiuso, carrello retrattile e dispositivi ipersostentatori. Il primo è BF 109E-3 con due mitragliatrici MG 17 calibro 7,92mm installate nella cappottatura del motore e un cannoncino per ala MG FF da 20mm. Il simbolo sul muso ed è un pò arretrato rispetto alla sua originale posizione è riferito al JG 51 (( nella caccia il Geschwader è denominato Jagdgeschwader con abbreviazione JG )) che proviene dalla Germania settentrionale. Mentre i simboli sulla fusoliera rappresentano il Geschwaderkommodore anche se il segno meno con la punta non mi risulta essere regolare.L'aereo Messerschmitt azzurro potrebbe esser il prototipo del Bf 109 V1,V2 o V3 posto una foto che pare simile a bielica. L'ultima foto è del Me 262A con quattro cannoncini Mk108 da 30mm capaci di sparare in 5 secondi una raffica di 72 kg. di proiettili estremamente distruttivi e in volo lla massima velocità* offriva una manovrabilità* da sogno benchè la prontezza di rollata fosse inevitabilmente ridotta a causa dell'apertura alare relativamente grande ((in confronto con il Messerschmitt bf 109 e il Focke -Wulf 190)) e con i motori montati esternamente la manovrabilità* generale era superba e segnava un enorme miglioramento rispetto al Bf 109G.
    luciano

  2. #12
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    Hops! ho dimenticato la foto eccola.

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    luciano

  3. #13
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    Si, è un museo bellissimo. Puoi trovare tutto quello che riguarda la scienza e la tecnica. Dalla ricostruzione di una miniera di carbone alla centrale idroelettrica, dalle auto d'epoca (per chi piacciono poi le auto in uso nel reich è una manna) agli strumenti musicali. Per gli appassionati di militaria è abbastanza fornito anche (almeno quando l'ho visitato nel 2002). Si trova proprio di tutto.

    Anche questa!



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  4. #14
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    Oppure questo (brutta foto mi scuso):



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  5. #15
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    L'aereo celeste in secondo piano rispetto al Bf109E è un Messerschmitt Bf108 Taifun; si tratta di un velivolo quadriposto per uso turistico-sportivo concepito nel 1934, la disposizione dei sedili era di tipo automobilistico, due anteriori e due posteriori, ospitati nell'ampia cabina; l'aereo secondo la nomenclutura della Casa Costruttrice era denominato M37 e derivava strettamente dal M35, uno dei migliori aerei acrobatici mondiali anteguerra.
    Furono realizzati come prima piccola preserie 6 esemplari destinati a competere alla 4^ Challenge de Tourisme Internationale del 1934.
    Le buone caratteristiche dell'aereo suscitarono l'interesse della Luftwaffe, che estrapolò da uno degli esemplari suddetti un prototipo militare e dopo soddisfacenti collaudi ne ordinò la produzione in serie per le Forze Armate, con la denominazione militare Bf108.
    L'aereo divenne presente un po' su tutti i fronti, in particolare Africa, settore Mediterraneo e Balcanico, Francia, ecc.
    Fino al 1942 fu prodotto presso gli stabilimenti Messerschmitt, per poi passare agli stabilimenti francesi della SNCAN di Les Mureaux (Parigi) dove furono sviluppate delle varianti con motori Hirth più potenti anziché gli iniziali Argus e infine la versione chiamata Me208, che differiva innanzi tutto per il carrello, divenuto triciclo anteriore.
    L'uso bellico fu essenzialmente per compiti di collegamento e traino bersagli, e spesso venne sacrificato uno dei due posti posteriori per alloggiare un serbatoio supplementare per aumentare l'autonomia.
    La produzione totale a fine guerra era di circa 900 esemplari, alcuni dei quali esportati in Bulgaria, Ungheria, Juogoslavia, Romania, Svizzera e perfino Unione Sovietica e Giappone.
    Dopo guerra la SNCAN (divenuta NORD) continuò la produzione realizzando ancora circa 300 esemplari, chiamati Nord 1000 Pingouin (Bf10 e Nord 1100 Noralpha (Me20, impiegati sia in compiti civili che militari.
    Perfino la RAF utilizzò nel dopoguerra numerosi esemplari catturati, denominandoli Aldon.

  6. #16
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    L'aereo appesso al soffitto, sempre nella foto con i Bf108 e 109, è invece un Fieseler Fi156 Storch, la celeberrima Cicogna, aereo onnipresente sui fronti tedeschi della seconda guerra mondiale.
    Aereo da collegamento e piccolo trasporto, che aveva la caratteristica primaria quella di atterrare e decollare in brevissimi spazi.
    Ci sarebbe da scrivere un libro su questo aereo; ricordo solo che fu costruito (in Germania, Cecoslovacchia e Francia)in quasi 3000 esemplari e durante la guerra fu impiegato un po' da tutti, amici e nemici che riuscivano a catturarlo.
    La produzione continuò ancora nel dopoguerra in Francia e Cecoslovacchia.
    Moltissimi alti ufficiali tedeschi avevano il proprio esemplare personale; celebri quelli di Rommel e Kesselring.
    Fra le imprese più note che lo ritraggono, Mussolini che vi sale sopra dopo la liberazione dalla prigionia di Campo Imperatore.
    Fu molto impiegato anche dalla Regia Aeronautica (compatibilmente con le forniture concesse dall'alleato) e poi dalla RSI e dall'Areonautica Cobelligerante, al Sud.
    Ispirò anche la produzione di un nostro modello nazionale, lo IMAM Ro63, che però fu costruito solo in 6 esemplari.

  7. #17
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    Il triplano della 1GM è il celebre Fokker DR I, aereo leggendario ma la cui fama è piuttosto immeritata.
    Nato come "emulazione" dell'avversario britannicco, l'eccellente Sopwith Triplane, non ne eguagliò le caratteristiche.
    Aereo pericoloso per chi lo pilotava e con prestazioni inferiori a quelli che doveva sostituire (Albatross e Pfalz), e surclassato dal suo successore (Fokker D VII), e quel che è peggio dagli avversari.
    L'impiego in prima linea fu limitato a qualche mese (ottobre 1917-febbraio 191 e causò la perdita di parecchi celebri piloti per cedimenti strutturali e guasti meccanici.

  8. #18
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    Nelle foto dedicate al Me262 si notano, appesi, due altri interessanti velivoli: uno, il Fieseler Fi103, meglio conosciuto come V1, ritratto poi anche in una foto successiva in primo piano, è il celebre primo tipo di "bomba volante" entrato in servizio, impiegato per lo più per colpire il suolo britannico, Londra in particolar modo.
    Inizialmente il suo effetto fu psicologicamente terrificanete, ma ben preso la Raf prese le contromisure: non velocissima, alla portata dei più moderni Spitfire, i piloti inglesi impararono perfino a non sprecare munizioni: si accostavano all'ordigno e con un leggero "colpetto" della loro estremità* alare alle piccola ala della V1, la ribaltavano, facendole perdere inesorabilmente l'assetto e facendola precipitare in zone innocue, la Manica o l'aperta campagna.
    Da ricordare che i tedeschi sperimentarono perfino una versione pilotata della V1, il Fi103R aereo semisuicida, che nelle intenzione probabilmente avrebbe dovuto essere un piccola caccia "parassita" da portare in prossimità* di obiettivi appeso alle ali di aerei più grandi e, verosimilmente armato di razzi o cannoncini, aggredire i bombardieri nemici, quindi, esaurita la brevissima autonomia, ritornare a terra planando.
    Un'altra ipotesi, sulla base della teoria di Otto Skorzeny che voleva la creazione di un'unità* speciale, il KG200, questi velivoli avrebbero dovuto portare la loro normale carica esplosiva, sulla punta, come i kamikaze, gettarsi sull'obbiettivo, con la differenza che il pilota si sarebbe però dovuto lanciare col paracadute prima dell'impatto; vedendo le dimensioni della cabina, microscopica, e la posizione della stessa, subito sotto il propulsore a reazione, ci si chiede come sarebbe stato possibile.
    Comunque ne risultano costuiti circa 175 e esistono perfino racconti di impiego operativo, anche se tutt'oggi non confermati.
    Quel che è certo è che qualche esemplare depotenziato venne portato in volo, lanciato da rampe a binario spesso in legno, pilotato dalla celebre pilota Hanna Reitsch.
    Per curiosità* aggiungo che anche i giapponesi svilupparo il progetto ma allo scopo di realizzare un vero kamikaze, ma, o per mancanza di tempo, o perché esistevano modelli più "validi" (Yokosuka MXY Ohka) forse lo sviluppo si limitò solo a qualche simulacro senza motore.

  9. #19
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    L'altro aereo nelle foto del Me262, nella prima si vede solo il pattivo ventrale, è un altro monoreattore, o meglio un aereo dotato di moore a razzo, che conobbe comunque un breve impiego semioperativo.
    Si tratta del Meserschmitt Me163 Komet, un piccolo aereo quasi "tutt'ala", con timone di direzione ma senza piani di coda.
    L'aereo decollava con un carrellino dotato di ruote, che si sganciava appena lasciava terra.
    Per atterrare si estraeva dalla fusoliera un pattino ventrale e a motore spento (per cessata autonomia e carburante esaurito) si planava come un aliante e si prendeva terra.
    La trattazione sarebbe molto lunga e interessante.
    Ricordo solo qualche particolare: l'aereo aveva prestazione straordinarie, ma la sua velocità* era talmente alta che quasi superava la velocità* dei colpi del suo cannone Rehinmetal Mk108, di modo chE si calcolò che non avrebbe potuto sparare che tre colpi prima di schiantarsi sul suo bersaglio.
    Uno studio per ovviare a ciò fu l'istallazione di cinque cannoncini monocolpo "usa e getta" Sondergerat 500 Jagerfaust, inclinati verso l'alto: il Me163 con la sua grande velocità* si sarebbe portato sotto al bombardiere nemico e un sistema a fotocellula comandato dall'ombra dell'aereo sovrastante più grande, avrebbe esploso il colpo; il cannoncino a questo punto veniva espulso dal piccolo intercettore, altrimenti il rinculo gli avrebbe creato seri problemi; comunque pare che questo sistema sia stato usato almeno una volta e abbia abbattutto un Halifax britannico.
    Altro particolare degno di nota, la scarsissima autonomia, cira 8 minuti di volo a motore, per cui l'impiego ovviamente doveva essere estremamente preciso ed accurato.
    Ricordo che fu addestrato all'uso di questo aereo anche personale della ANR della RSI.
    Anche qui anche i giapponesi svilupparono la loro copia, denominata Mitsubishi J8M Shusui, che volò il 7 luglio 1945, ma durante il volo di collaudo, per un guasto al sistema di alimentazione, il motore si fermò e l'aereo precipitò come un sasso, uccidendo il collaudatore.
    Il guasto fu individuato e riparato in pochi giorni, sul secondo prototipo, ma oramai si era giunti alla capitolazione.
    Il progetto giapponese fu sviluppato seguendo i piani di costruzione tedeschi recapitati in giappone da un U-boot, insieme al motore; l'altro sommergibile, che portava invece un Me163 pressoché intero, non riuscì a giungere a destinazione.


  10. #20
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    L'ultima foto è ancora più interessante.
    A sinistra si intravede, in verticale un Bachem Ba349 Natter e in primo piano un missile terra-aria Rheinmetall-Borsig Rheintochter R.1.

    Il primo è ancora un altro piccolo caccia dalle caratteristiche angoscianti per i piloti.

    L'aereo decollava in verticale, proprio come un razzo; nel muso portava ua batteria di 24 proiettili/razzo non guidati Fhon da 73 mm.
    Una volta in vola e raggiunto un assetto orizzontale, al di sopra delle formazioni di bombardieri, il pilota dovesa assumere un assetto leggermente inclinato verso il basso, quindi lanciare la salva di proiettili, dopodichè la sezione anteriore dell'aereo si sarebbe staccata e contemporaneamente un paracadute anesso alla sezine posteriore avrebbe frenato la caduta del velivolo, onde consentirne i recupero a terra, in particolare del motore a razzo; la decelazione avrebbe dovuto eiettare il pilota, il quale, dotato di paracadute proprio, sarebbe giunto a terra.

    Esistono immagini di prove di lancio con velivoli che sembrano insetti impazziti, una volta lasciata la torre di lancio, con conseguenze funeste per i disgraziati collaudatori; non vi fu impiego operativo.

    Al solito i giapponesi svilupparono la loro versione, con compiti prettamente suicidi, il Mizunu Shinryu, rimasto comunque allo stato sperimentale.

    L'ultimo è un razzo terra-aria veramente d'avanguardia, all'epoca, ma i tedeschi non riuscirono mai a perfezionare un sistema di guida, per cui il progetto non vide mai la fase operativa, anzi il programma fu cancellato agli inizi del 1945; nel dopoguerra è stato la base per molte realizzazioni analoghe sovietiche e francesi.

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