pugnale san marco a testa di leone

[soldatino]

..... forse ho esagerato, ma per un collezionista di monete come me è quasi una tragedia, nel caso di una moneta adesso varrebbe un terzo di prima, forse per le armi si usa un altro metro di valutazione, datemi tempo mi sto appassionando da pochissimi giorni, perche non si sarebbe accorto nessuno? mica sarò il solo ad averlo?
ma nessuno azzarda una stima?

saluti

[monarone]

Una possibile stima era quella contenuta nel link cassato dall'Amministratore col quale naturalmente mi scuso. Comunque la quotazione si aggirava intorno ai 1800 euro.

[soldatino]

Grazie molte per la stima, però mi sembra un pò eccessiva visto i prezzi dei coltelli del periodo, in una recente asta ho visto due teste d'aquila da generale con guancette in avorio stimati 750-900 euro, un pugnale dei moschettieri del duce a 1000-1300, e stranamente dei becchi d'aquila che costavano approssimativamente quanto quelli da generale che in teoria dovrebbero essere molto più rari? ovviamente queste sono le stime non sò a quanto sono stati battuti....


saluti

[monarone]

Si ma tu dimentichi, o Soldatino, che il tuo è un vero pugnale, mentre i "Becchi d'Acquila" robette sgargianti per signorinelle capricciose. Poi, chi vuol capir capisca...

[serpico]

Si ma tu dimentichi, o Soldatino, che il tuo è un vero pugnale, mentre i "Becchi d'Acquila" robette sgargianti per signorinelle capricciose. Poi, chi vuol capir capisca...

Penso che tu ti riferisca al fatto che i pugnali a testa d'aquila venivano considerati oggetti da parata,mentre il mod.fotografato e identificato come San Marco,era considerato un modello da combattimento.
In effetti,non era propio così.Il San Marco,aveva l'impugnatura realizzata in bakelite.materiale soggetto a facili rotture e crepature in seguito ad urti;quindi materiale poco adatto al combattimento.I "testa d'aquila,venivano portati anche con l'uniforme da marcia,con il fodero brunito o colorato di nero.E non sono rare le fotografie "sul campo" in cui questi pugnali sono indossati.Ma anche questo modello,poco si adattava alle esigenze e alle sollecitazioni da combattimento.Aveva l'impugnatura riflettente e quindi facilmente individuabile e la lama non entrava nell'intera impugnatura,ma solo con un piccolo moncone trattenuto da un dado appositamente sagomato.In più l'acciaio con cui era realizzato,non era il massimo in caso di forti sollecitazioni.I veri pugnali da combattimento,furono i modelli da marcia per camice nere,che durante il secondo conflitto mondiale anadarono ad armare anche alcuni soldati del REI,(tipo i guastatori)e il mod.38 che andò ad armare tutti i militi dei corpi speciali del REI (compresa la Milizia),della Regia Aeronautica e della Regia Marina.Erano pugnali molto robusti e realizzati anche in tempo di guerra con buoni materiali anche se la differenza qualitativa fra i marcia del .36 e i marcia della WW2 sono abbastanza evidenti.Avevano impuganture ergonomiche che ben si adattavano alla mano e lame spesse e ben forgiate.
Il fatto che spesso il testa d'aquila e i san marco si vedano al fianco degli ufficiali di prima linea,può essere dovuto al vezzo degli stessi.In effetti questi due pugnali erano prerogativa dei soli ufficiali e probabilmente questi ultimi volevano distinguersi dalla truppa.

[monarone]

<center>"Penso che tu ti riferisca al fatto che i pugnali a testa d'aquila venivano considerati oggetti da parata,mentre il mod.fotografato e identificato come San Marco,era considerato un modello da combattimento"</center>

Centrato, Legio, vedo che mi hai compreso perfettamente.

[serpico]

Di questo particolare pugnale,non esistono disposizioni o fogli d'ordine ufficiali.Comincia a vedersi in fotografie d'epoca,di ufficiali di ritorno dalla campagna d'Etiopia(1936) e quasi sempre al fianco di ufficiali del BTG San Marco.
Nel periodo della seconda guerra mondiale,viene fotografato al fianco di ufficiali appartenenti un pò a tutte le armi,e alcune fonti lo attribuiscono come pugnale degli ufficiali delle armi che dovevano effettuare lo sbarco a Malta (operazione C3 1942).
Oltre a ribadire il fatto,che fosse un'arma troppo fragile e inadatta per i compiti che era chiamata ad assolvere,credo fosse un pugnale d'acquisizione privata.
Certo rimane un oggetto dalla linea moderna gia per l'epoca e di un suo certo indiscusso fascino,dovuto anche all'alone di mistero che lo avvolge.
L'attribuzione agli ufficiali dell'operazione C3,è suffragata dal fatto che alcuni esemplari sono stati ritrovati nelle zone ove soggiornarono le truppe incaricate a tale impresa.
Esistono alcune varianti,che vanno da quello con impugnatura in avorio appartenuto al duca D'Ancona,ad altri che differiscono per le diverse misure di lame e foderi (probabilmente produzioni di ditte differenti),sino ad un modello che ha la lama differente e incassato nel manico un distintivo argentato raffigurante una mezza luna e tre stelle.