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Discussione: Seguito 1° a sommergibili a Trieste

  1. #1
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    Seguito 1° a sommergibili a Trieste

    * * * PRIMO SEGUITO * * *

    [attachment=12:2ricjarc]016 - FOTO13MolchPlowman01.jpg[/attachment:2ricjarc]

    [attachment=11:2ricjarc]017 - FOTO14MolchPlowman02.jpg[/attachment:2ricjarc]

    [attachment=10:2ricjarc]018 - FOTO15MolchPlowman03.jpg[/attachment:2ricjarc]

    [attachment=9:2ricjarc]019 - FOTO16CollezioneDH01.jpg[/attachment:2ricjarc]

    [attachment=8:2ricjarc]020 - FOTO17CollezioneDH02.jpg[/attachment:2ricjarc]

    [attachment=7:2ricjarc]021 - FOTO18CollezioneDH03.jpg[/attachment:2ricjarc]

    [attachment=6:2ricjarc]022 - FOTO19SottoAcqua01.jpg[/attachment:2ricjarc]

    [attachment=5:2ricjarc]023 - FOTO20SottoScqua02.jpg[/attachment:2ricjarc]

    [attachment=4:2ricjarc]024 - FOTO21SottoAcqua03.jpg[/attachment:2ricjarc]

    [attachment=3:2ricjarc]025 - FOTO22Molch01al DH.jpg[/attachment:2ricjarc]

    [attachment=2:2ricjarc]026 - FOTO23Molch02al DH.jpg[/attachment:2ricjarc]

    [attachment=1:2ricjarc]027 - FOTO24SiluroAl DH.jpg[/attachment:2ricjarc]

    [attachment=0:2ricjarc]028 - FOTO25ARecuperoMolch.jpg[/attachment:2ricjarc]

    Altri 2 o 3 sommergibili sono stati distrutti con cariche esplosive dai Rastrellatori subito dopo la fine della guerra, per l’impossibilita’ di staccare i siluri, mentre è possibile che ne rimanga ancora uno sotto acqua davanti alla baia.

    In precedenza è stata segnalata la presenza dei militari neozelandesi, a questa notizia se ne intercala un’altra storicamente molto interessante che ci viene data da una lettera compilata da una persona di Trieste che durante la guerra era ufficiale dell’esercito e quindi competente in cose militari. Egli scrive che prima che gli inglesi recuperassero i “Molch”: “In Sistiana vi sono attualmente molti militari inglesi accampati. Per essi un reparto di genieri italiani dell’esercito regolare (con berretto alpino comandati da un giovanissimo sottotenente) stanno costruendo delle baracche in legno.” Come indicato in alcune pubblicazioni, potevano essere i genieri della 228° Divisione italiana inseriti nel Gruppo di Combattimento Cremona che aveva seguito l’avanzata dell’8° Armata britannica lunga la dorsale adriatica. Il Gruppo di Combattimento venne sciolto con la fine dei combattimenti ma le unita’ di genieri rimasero attive nel triveneto fino al novembre 1945, ma la loro dislocazione “a macchia di leopardo” nel territorio non ha permesso ancora di capire quale sia stato il reparto presente a Sistiana. Se la notizia verra’ confermata, si tratta dei i primi militari italiani entrati nella zona di Trieste dopo la fine della guerra.

    Bibliografia:
    Foto 04 Da Corrado Ban – Vecchia Trieste 1914 - 1920
    1977 - Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico – Le unita’ ausiliarie dell’esercito italiano nella guerra di liberazione – Roma, Italia
    1981 – Gerhard Bracke – Die Einzelkämpfer der Kriegsmarine – Motor buch Verlag, Stuttgart, Deutschland
    1988 - Ettore Generini – Trieste Antica e Moderna - Edizioni Italo Svevo, Trieste, Italia
    1996 - Harald Fock – Marine-Kleinkampfmittel – Koechlers Verlagsgesellchaft mbH, Hamburg, Deutschland
    1999 - Paul Kemp – Midget Submarises of the Second World War - Caxton Editions, London, Great Britain
    2000 - Peter Jung – Österreichische Militärgeschichte – Verlagsbuchhandlung Stöhr, Wien, Österreich
    2000 – Giuseppe Marchese – La posta militare italiana 1939/1945 – Studio Nico Trapani
    2001 - Club AlpinisticoTriestino – Guida storico naturalistica al Promontorio Bratina –Trieste, Italia
    2003 - Helmut Blockdorf – Das Kommando der Kleinkampfverbände der Kriegsmarine –Motorbuch Verlag, Stuttgart, Deutschland
    2004 - Marco Ruzzi – Gli Italian Pioneer nella guerra di liberazione –Fratelli Frilli Editori, Genova, Italia
    2004 - Waldemar Trojca – Ubootwaffe, Marine – Kleinkampfverbände 1939-1945 –Model Hobby, Katovice, Polska

    * * * SEGUE * * *
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    Claudio Pristavec

  2. #2
    Utente registrato L'avatar di articioco
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    Seguito 2° a sommergibili a Trieste

    * * * SECONDO SEGUITO * * *

    Una fotografia ritrovata nei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste – Archivio fotografico del Civico Museo di guerra per la pace “Diego di Henriquez” mostra chiaramente uno degli impianti tramite il quale i sommergibili tascabili germanici venivano varati nella Baia di Sistiana, ma in primo piano, abbandonato sulla spiaggia vi e’ un MTM (Motoscafo Turismo Modificato, meglio conosciuto come “Barchino Esplosivo”), uno scafo costruito per i reparti d’assalto della Regia Marina Italiana che dopo l’8 settembre 1943 venne utilizzato anche dalla Kriegsmarine.

    [attachment=23:swztk4wh]029 - FOTO26MTMaSistiana.jpg[/attachment:swztk4wh]

    [attachment=22:swztk4wh]030 - FOTO27RecuperoCicala.jpg[/attachment:swztk4wh]

    [attachment=21:swztk4wh]031 - FOTO28RecuperoCicala.jpg[/attachment:swztk4wh]

    [attachment=20:swztk4wh]032 - FOTO29MTMin Corsa.jpg[/attachment:swztk4wh]

    [attachment=19:swztk4wh]033 - FOTO30MTM-NZdavantiMiramare.jpg[/attachment:swztk4wh]

    [attachment=18:swztk4wh]034 - FOTO31MTMRovinatoAlDeHe.jpg[/attachment:swztk4wh]

    Lo scafo venne esaminato nel 1996 da due esperti della storia della Marina Militare Italiana che ritrovarono ancora dipinto sullo specchio di poppa e sulle fiancate il numero di costruzione 548. Con questo numero si pensa che l’MTM abbia fatto parte del lotto di natanti costruiti dal Cantiere Baglietto e motorizzati dalla Cabi-Cattaneo per la Kriegsmarine.
    Nel museo sono depositati altri due scafi di MTM, purtroppo molto danneggiati, ma storicamente molto interessanti e forse gli unici esistenti al mondo, perche’ fanno parte di una serie di 143 mezzi costruiti espressamente per la Kriegsmarine dalla S.I.A.I. di Sesto Calende (Milano) una ditta conosciuta per le sue costruzioni aeronautiche. Questi scafi variavano da quelli costruiti per la Marina Militare Italiana perche’ stampati “a caldo” su un apposito guscio utilizzando dei fogli di compensato aeronautico con interposta della tela sempre del tipo utilizzato sugli aerei.

    [attachment=17:swztk4wh]035 - FOTO32MTMScaloLegnami.jpg[/attachment:swztk4wh]


    Mentre una testimonianza scritta riferisce che tali mezzi sono stati osservati alla fine della guerra messi a terra nella banchina sotto la Caserma Legnani, meglio conosciuta come “Casa dell’Emigrante” situata nella zona portuale a sud di Trieste. Qui avevano sede i reparti marittimi della X.a Flottiglia MAS che operavano con i sommergibili tascabili ”CB” e con i “Barchini”. Questo fino al 17 o 22 febbraio 1945 quando la zona subi’ un pesante bombardamento alleato che costrinse a decentrare i natanti. I sommergibili furono spostati nel piccolo porto di Grignano, a nord-ovest della citta’, gli “MTM” vicino al porto di Muggia, nella parte meridionale del golfo. Nella cittadina sono state raccolte delle testimonianze che parlano di quando, nei primi giorni dell’occupazione jugoslava, un partigiano, ispezionando un “Barchino” che era depositato in un piccolo cantiere navale, fece saltare la carica esplosiva provocando una fumata alta come il campanile del duomo dell’abitato, la notizia che viene ancora ricordata dagli anziani di Muggia.
    Un’altra persona, molto affidabile, ha descritto di avere visto un gruppo di “MTM” legati ad una boa vicino all’abitato che poi sono stati poi portati dai partigiani verso le coste istriane. Sono stati reperite delle liste con indicate le imbarcazioni recuperate dagli jugoslavi nel Golfo di Trieste, ma purtroppo non indicano il tipo delle imbarcazioni minori e quindi rimane il mistero della fine degli “MTM” triestini.

    Bibliografia:
    1992 Raoul Pupo – Venezia Giulia 1943-1945 – Editrice Goriziana, Gorizia, Italia
    1996 Storia Militare – N.ro 38 – Novembre 1996
    1996 Harald Fock – Marine-Kleinkampfmittel – Koechlers Verlagsgesellchaft mbH, Hamburg, Deutschland
    1997 M. Spertini, E. Bagnasco – I mezzi d’assalto della X.a Flottiglia MAS 1940-1945 – Ermanno Albertelli Editore, Parma, Italia
    1998 “Il Piccolo” Quotidiano di Trieste – Articoli del 10.07.1998, 28.07.1998 e 18.08.1998
    1999 Storia Militare – N.ro 66 – Marzo
    1999 Paul Kemp – Midget Submarises of the Second World War - Caxton Editions, London, Great Britain
    2003 Helmut Blockdorf – Das Kommando der Kleinkampfverbände der Kriegsmarine – Motorbuch Verlag, Stuttgart, Deutschland
    2004 Waldemar Trojca – Ubootwaffe, Marine – Kleinkampfverbände 1939-1945 –Model Hobby, Katovice, Polska


    Nella raccolta dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste – Archivio fotografico del Civico Museo di guerra per la pace “Diego di Henriquez” sono state ritrovate due fotografie che presentano un motoscafo recuperato nella Baia di Sistiana e che non si e’ potuto ancora identificare. Le dimensioni sono molto superiori a quelle di un “MTM” italiano o di un “Linse” germanico, mentre la presenza del “redan” lo fa assomigliare ad uno dei motoscafi esplosivi comandati a distanza realizzati dalla Marina Militare germanica nella 1a Guerra Mondiale che e’ stato fotografato in varie pubblicazioni.
    Si hanno delle notizie che a Fiume il comando della Kriegsmarine aveva disposto di far costruire nei piccoli cantieri locali dei motoscafi che, muniti a prua di una carica esplosiva, avrebbero tentato di contrastare il passaggio di navi alleate davanti al porto quarnerino, forse la stessa disposizione è stata data ai vari cantieri triestini e forse la presentazione su questo sito riuscira’ a precisarne le origini e l’utilizzo di questo motoscafo:

    [attachment=16:swztk4wh]036 - FOTO33LinseBivioMiramare.jpg[/attachment:swztk4wh]

    [attachment=15:swztk4wh]037 - FOTO34LinseRoiano.jpg[/attachment:swztk4wh]

    Bibliografia:
    1996 Harald Fock – Marine-Kleinkampfmittel – Koechlers Verlagsgesellchaft mbH, Hamburg, Deutschland
    1997 M. Spertini, E. Bagnasco – I mezzi d’assalto della X.a Flottiglia MAS 1940-1945 –Ermanno Albertelli Editore, Parma, Italia


    Resta da stabilire la presenza o meno di un altro corpo della Kriegsmarine nel Golfo di Trieste e precisamente nella Baia di Sistiana, quella di un reparto di sommozzatori militari o meglio secondo la grafia tedesca: Marineeinsatzkommandos.
    Alcune persone che hanno operato nella baia, inquadrate nella organizzazione Todt, ricordano con meraviglia di avere visto degli uomini vestiti in nero che indossando strane apparecchiature si immergevano silenziosamente tra le onde per poi riemergere molto tempo dopo.
    La notizia puo’ trovare conferma dal fatto che nei primi giorni del dopoguerra i palombari triestini avevano recuperato dal fondo della baia il relitto di una motozattera germanica dentro alla quale sono state trovate molte confezioni di calce sodata che veniva utilizzata nei respiratori ad ossigeno dei sommozzatori militari.
    Nel 2004 e’ stato edito in Germania il libro di Michael Jung, che e’ in corso di traduzione e che parla in modo molto completo di questi combattenti presenti anche in Italia. Viene indicato che si esercitavano a Valdagno ed a San Giorgio in Alga presso Venezia e che operarono nei porti di Ancona, Livorno, La Spezia e Viareggio.
    In questo sito viene presentata tale segnalazione che pero’ deve essere ancora avvalorata da ulteriori ricerche.

    [attachment=14:swztk4wh]038 - FOTO35SommozzatoriTED.jpg[/attachment:swztk4wh]


    Bibliografia:
    2003 Helmut Blockdorf – Das Kommando der Kleinkampfverbände der Kriegsmarine – Motorbuch Verlag, Stuttgart, Deutschland
    2004 Michael Jung – Sabotage unter Wasser, Die deutschen Kampfschwimmer im Zweiten Weltkrieg – Verlag E.S. Mittler & Sohn GmbH – Hamburg, Deutschland



    Nei primi giorni del Novembre 1996 arrivo’ a Trieste un altro mezzo insidioso che aveva navigato nelle acque del golfo nell’ultimo periodo del 2° conflitto:

    [attachment=13:swztk4wh]039 - FOTO36CBinPiazzaUnità.jpg[/attachment:swztk4wh]

    [attachment=12:swztk4wh]'Arsenale.jpg[/attachment:swztk4wh]

    [attachment=11:swztk4wh]041 - FOTO38CBdavantiServola.jpg[/attachment:swztk4wh]

    [attachment=10:swztk4wh]042 - FOTO39CBaScaloLegnami.jpg[/attachment:swztk4wh]

    [attachment=9:swztk4wh]043 - FOTO40CBaScaloLegnami.jpg[/attachment:swztk4wh]

    [attachment=8:swztk4wh]044 - FOTO41AusiliarieaScaloLegnami.jpg[/attachment:swztk4wh]


    Probabilmente questi furono gli ultimi “CB” consegnati alla Xa MAS e proprio a Trieste che però non poterono diventare operativi per la mancanza dei periscopi. Tali strumenti venivano costruiti con grandi difficolta’, la parte meccanica nelle officine del Silurificio Whitehead di Fiume che dopo i pesanti bombardamenti aerei era stato spostato dalla originaria sede presso alcuni capannoni a Fiume Veneto, vicino Pordenone, mentre la parte ottica, con le Officine Galileo di Firenze ormai in mano degli alleati, era curata da una piccola fabbrica del nord, sembra a Montecchio Emilia, che però non riusciva a soddisfare le richieste di strumenti ottici per tutte le forse armate allora operanti nel Nord Italia.
    I “CB” non rimasero a lungo ai loro ormeggi dello Scalo Legnami perche’ i bombardamenti del 17 e 22 febbraio 1945 che avevano colpito molto pesantemente le vicine installazioni portuali, avevano reso necessario spostarli in una sede decentrata, a Grignano, a nord-ovest di Trieste. Vicino al porto vennero montate due baracche utilizzate come magazzino ed officina d’allestimento, l’Albergo Riviera fu adibito a caserma del personale ed il comando installato in una villa vicina.

    Della presenza di questi natanti nel luogo ci da’ testimonianza una interessante serie di fotografie riprodotte nell’ultimo numero “di guerra” della Domenica del Corriere che 15 giorni dopo usciva col primo numero “di pace” dimenticando completamente i terribili anni precedenti.

    [attachment=7:swztk4wh]045 - FOTO42CBaGrignano.jpg[/attachment:swztk4wh]

    [attachment=6:swztk4wh]046 - FOTO43CBaGrignano.jpg[/attachment:swztk4wh]

    [attachment=5:swztk4wh]047 - FOTO44CBaGrignano.jpg[/attachment:swztk4wh]

    [attachment=4:swztk4wh]048 - FOTO45Ufficiale DiNesi.jpg[/attachment:swztk4wh]


    Per avere la sicurezza che il luogo indicato sia proprio il porto di Grignano, e’ stato facile per l’estensore di queste note varare il gommone e scattare delle foto riprese nelle stesse posizioni dove sono stati fotografati i “CB” della Domenica del Corriere che non sembra il caso di esporre.

    [attachment=3:swztk4wh]049 - FOTO46CBsottoH2O.jpg[/attachment:swztk4wh]

    [attachment=2:swztk4wh]050 - FOTO47CBRecuperato.jpg[/attachment:swztk4wh]


    In seguito il “CB” venne trasportato sul colle di San Vito dove il Diego de Henriquez teneva la raccolta dei mezzi pesanti: carri armati, cannoni, armi di svariati tipi ed i natanti. Ma la vendita del terreno da rendere edificabile costrinse a trasferire tutto il materiale su un terreno del Carso triestino vicino all’abitato di Trebiciano. Qui i mezzi erano esposti all’aperto senza nessuna protezione, e quindi destinati ad un rapido deperimento ed alla totale disfacimento. Questo fu per fortuna evitato per il sommergibile quando il Comandante Paolo De Nicola che presiedeva una grossa industria meccanica a Cittadella nel padovano e che durante la guerra era stato sommergibilista anche sui “CB” di Pola, lo vide per puro caso nel 1986 e decise di restaurarlo.

    [attachment=1:swztk4wh]051 - FOTO48PaoloDeNicola.jpg[/attachment:swztk4wh]


    Il sommergibile recuperato dal De Nicola fu portato nella sua azienda dove con un paziente lavoro di ricostruzione delle parte rovinate o mancanti, lavoro durato otto anni, fu riportato alla sua originaria forma, almeno nelle parti esterne. Finito il restauro, venne mostrato nella piazza di Cittadella, poi fu trasferito a Trieste in faccia al mare che lo aveva visto navigare. Dopo essere rimasto esposto al pubblico nella Piazza dell’Unita’ d’Italia fu portato al coperto, in un capannone del museo De Henriquez, dove e’ tutt’ora visibile.
    La storia dell’altro “CB” non si e’ ancora potuta ricostruire completamente. Dalle notizie raccolte presso i pescatori e gli abitanti dei paesi vicini e’ certo che sia stato spostato nel primo dopoguerra dal porto di Grignano ed un anziano appartenente alla Xa MAS che operava durante la guerra nella Caserma Legnani, e’ sicuro di averlo visto, galleggiante ma completamente arrugginito, ormeggiato sul molo di Sistiana nell’estate del 1945. Da qui potrebbe essere stato recuperato dai militati inglesi come i “Molch” germanici. La notizia e’ interessante ma deve essere confermata, purtroppo le lunghe ricerche negli archivi inglesi non hanno dato ancora nessun risultato!
    Dei sommergibili Caproni ci resta ancora come ricordo il loro distintivo, quello del Gruppo Longobardo, il reparto dei marinai italiani dislocati nella Base Atlantica di Bordeaux che operavano con i grandi sommergibili oceanici. Nell’ultimo periodo del conflitto la base fu smantellata ed il gruppo venne richiamato in Italia e si sistemo’ a Venezia, ma alcuni marinai furono inviati anche a Pola, nella Val di Figo, a rinforzare il presidio della Xa Flottiglia MAS:

    [attachment=0:swztk4wh]052 - Stemma Longobardo.jpg[/attachment:swztk4wh]

    Bibliografia:
    1990 Antonio Casali e Marina Cattaruzza – Sotto i mari del mondo, la Whitehead 1875-1990 –Editori Laterza, Roma, Italia
    1995 Elio Andò e Vincenti Nisco – Decima MAS – Italia Editrice, Campobasso, Italia
    1996 Aldo Scotti su Rivista Storica – Gennaio 1996
    1996 Storia Militare – N.ro 34 – Luglio e N.ro 69 - Giugno 1999
    1996 “Il Piccolo” Quotidiano di Trieste – 03.11.1996 - 19.11.1996 e 12.05.2005
    1998 Renato Cepparo – Fuori uno! –Cinehollywood, Milano, Italia
    1999 Achille Rastelli – Caproni e il mare – Museo Caproni e Giorgio Apostolo Editore, Milano, Italia
    1999 Storia Militare – N.ro 69 - Giugno 1999
    2005 Stefano di Giusto – Operationszone adriatisches Küstenland – Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, Udine, Italia
    2005 “Il Piccolo” Quotidiano di Trieste – 12.05.2005
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    Claudio Pristavec

  3. #3
    Utente registrato L'avatar di Franz56
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    Jul 2011
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    Trieste ("Uciolandia")
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    2,976

    Re: Seguito 2° a sommergibili a Trieste



    Complimenti per gli "aggiornamenti"...

    Ricordo di aver visto entrambi i sommergibili quando erano ancora esposti a Trebiciano...
    La vita è un temporale... prenderlo nel .... è un lampo...!!!
    El vento, el ... e i siori i gà sempre fato quel che i gà voludo lori...

    "Se un bischero dice 'azzate vorti'osamente può apri' un varco spazio temporale, in cui può incontrassi po'i se'ondi prima, generando 'osì un'infinita e crescente marea di 'azzate"... Margherita Hack

  4. #4
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    15,611

    Re: Seguito 2° a sommergibili a Trieste

    Ho letto tutto sia il primo che il secondo post, rispondo a questo ultimo, una sola raccomandazione, se per caso hai dell'altro da aggiungere fallo qui senza aprire un'altro post, il tutto si leggerà meglio.

    Molto interessante , alcune cose non le sapevo.
    In particolare i fatti di mare mi hanno sempre preso, quindi..........ottimo lavoro per come lo hai esposto, ben descritto e con tante belle foto.
    Complimenti, davvero un bel racconto :P :P
    luciano

  5. #5
    Utente registrato L'avatar di stecol
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    Re: Seguito 1° a sommergibili a Trieste

    Quando ho visto il titolo ho pensato che fosse un topic dedicato alla produzione di sommergibili a Monfalcone, di per sé già molto interessante, ma questo pezzo di storia è molto più avvincente.
    Inoltre è sapientemente esposto ed accompagnato da immagini sempre appropriate e messe al punto giusto: si capisce che già la sola stesura ha richiesto un impegno non indifferente.
    Per non parlare delle ricerche che ci sono dietro, è bastato leggere da qualche parte "10 anni" per capire ....

    Una sola parola, COMPLIMENTI !

    Ciao
    Stefano
    É difficile volare con le aquile quando hai a che fare con i tacchini ....

  6. #6
    Utente registrato L'avatar di wyngo
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    ...complimenti davvero...
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