come dici bene, infatti, non per fare il professorino, ma tecninicamente l'autodafè ("atto di fede") non è il rogo degli eretici. era una cerimonia, ideata dal noto inquisitore spagnolo tommaso di torquemada, che prevedeva la pubblica processione dell'inquisito per le vie della città*. l'autodafè iniziava con una messa in latinorum, poi proseguiva appunto con la confessione ed il pubblico ludibrio della processione dove l'accusato veniva oltraggiato mediante amenità* quali la rasatura della testa, l'indosso di maschere grottesche di animali, i vestiti di stracci o pitturato di pece e ricoperto di piume. poi, a seconda che l'inquisito fosse ritenuto colpevole e/o si pentisse o meno, prendeva la strada del rogo al peggio o di pene inferiori, come il pagamento di ammende, la pubblica fustigazione, la gogna per un periodo o l'idossare croci benedette cucite sui vestiti, al meglio.
fabio