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Discussione: 30 aprile 1848 LA CARICA DI PASTRENGO

  1. #1
    Moderatore L'avatar di squalone1976
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    30 aprile 1848 LA CARICA DI PASTRENGO

    30 aprile 1848

    Carlo Alberto Re del Regno Sardo Piemontese (Sabaudo) era molto indeciso ( da qui il nomignolo Re Tentenna) su che azione intraprendere, dopo i primi scontri con gli austriaci sul Mincio, questo creava indecisione all'interno dello stato maggiore e ciò comportava la staticità dell'offensiva quindi i generali continuavano a discutere su che azioni intraprendere, e il carattere del Re come accennato poc'anzi certo non aiutava a prendere decisioni unanimi; l'obiettivo era però ovvio, utilizzare i volontari e i vari contingenti che arrivavano da tutta Italia per tagliare ogni collegamento con l'Austria a Radetzky, e fermare la penetrazione austriaca con i rinforzi da Gorizia, di fronte ai quali il Veneto era indifeso.
    [attachment=10:3hxtpqxr]CarloAlberto2.jpg[/attachment:3hxtpqxr] [attachment=9:3hxtpqxr]30-Carlo-Alberto.jpg[/attachment:3hxtpqxr]
    Carlo Alberto è dell'opinione di non dividere l'esercito che contava 62 battaglioni di fanteria contro i 35 di Radetzky, ci vogliono diverse settimane prima che tutte le truppe passino il Mincio dopo aver preso posizione con una testa di ponte oltre Goito.
    [attachment=8:3hxtpqxr]Foto 308-PD-002-W.jpg[/attachment:3hxtpqxr]
    Il 28 aprile i piemontesi si schierano per bloccare Peschiera e minacciare in questo modo Verona, con le truppe si arriva fino a all'Adige ed è esattamente vicino all'Adige che i due eserciti si scontrano, Radetzky ha infatti costituito una testa di ponte tra Bussolengo e Pastrengo, ben 10 battaglioni di fanteria, sei squadroni di cavalleria e ventuno cannoni per un totale di circa 8000 uomini guidati dal Generale Gustav Wocher, tali truppe minacciavano il fianco sinistro piemontese, e questo induce lo stato maggiore piemontese all'azione, il generale de Sonnaz comandante del 2° corpo d'armata muove contro gli austriaci 4 brigate circa 14.000 soldati, ma l'azione del De Sonnaz e delle sue truppe è talmente frettolosa che non pensano a fare una ricognizione con la cavalleria. L'attacco inizia alle ore 11 del mattino del 30 aprile e nel compiere l'attacco si denota una difficoltà seria dovuta al terreno e questo rallenta il passo alle truppe.
    [attachment=7:3hxtpqxr]cerruti_beauduc_felice-la_battaglia_di_pastrengo~300~10203_20100622_20_12 2.jpg[/attachment:3hxtpqxr]
    [attachment=6:3hxtpqxr]Stanislao_Grimaldi_Dal_Poggetto_-_battaglia_di_Pastrengo_-litografia_-ca.1860.JPG[/attachment:3hxtpqxr]
    La Brigata Piemonte all'ala sinistra avanza velocemente avendo un terreno decisamente più favorevole, l'ala destra ( brigata Savoia e 2 compagnie di bersaglieri) e il centro ( brigata Cuneo dove si trova il Principe Vittorio Emanuele Duca di Savoia) procedono a rilento. Il generale austriaco Konstantin d'Aspre rimane fermo con le sue truppe e non approfitta della situazione difficile in cui si trovano le truppe piemontesi e rimane fermo.
    Il Re Carlo Alberto nella sua natura assai controversa, in tale situazione è decisamente impaziente dopo tre ore di attesa nella sua posizione soprelevata a sud-ovest di Pastrengo, e abbandona la suddetta postazione, protetto da tre squadroni dei Carabinieri Reali guidati dal maggiore Alessandro Negri di Sanfront su un'altura tra il centro e l'ala sinistra.
    [attachment=5:3hxtpqxr]91326_cara1.jpg[/attachment:3hxtpqxr]
    Il Re con questo suo spostamento si trova a portata di tiro dei cacciatori tirolesi, che accorgendosi della sua presenza non esitano ad avanzare pericolosamente verso Carlo Alberto, è qui che i carabinieri a cavallo agiranno con coraggio e senza timore a difesa del proprio Re, i carabinieri vengono investiti dal fuoco austriaco ma sbandano recuperando poco dopo la testa dello schieramento, a questo punto il maggiore Negri di Sanfront conduce addirittura una carica memorabile e straordinariamente eroica, che sfonda lo schieramento nemico, ad essi si unisce il Re, ed esattamente in quell'istante il centro e la sinistra della formazione piemontese viene a contatto con le truppe austriache.
    [attachment=4:3hxtpqxr]192.jpg[/attachment:3hxtpqxr]
    [attachment=3:3hxtpqxr]46725_cara2.jpg[/attachment:3hxtpqxr]
    [attachment=2:3hxtpqxr]Carica_di_carabinieri_nella_battaglia_di_Pastrengo .jpg[/attachment:3hxtpqxr]
    Lo sbarramento di Wocher è sul punto di cedere ma a rinforzo delle sue truppe, arriva in supporto Radetzky, che manda l'intera riserva a rinforzo dell'ala destra appunto comandata da Wocher, ma la truppe a rinforzo vengono fermate dal 1° corpo d'armata e quindi non raggiungono la prima linea, i bersaglieri e la brigata Savoia entrano nello scontro.
    [attachment=1:3hxtpqxr]pastrengo 30 apri1948.JPG[/attachment:3hxtpqxr]
    Alle 18.30 gli austriaci ripiegano e smontano il ponte di barche sull'Adige, precedendo i bersaglieri, ma molti non passano il ponte in tempo e vengono fatti prigionieri dai piemontesi.
    Carlo Alberto è soddisfatto della giornata avendo eliminato la testa di ponte nemica, ma non pensa purtroppo a crearne una sua sulla riva opposta, famosa è la sua frase < Per oggi ne abbiamo avuto abbastanza>.
    Radetzky aveva impegnato i piemontesi a sud con 3.000 croati la brigata d'Aosta, che comunque furono facilmente respinti.
    Alla fine della battaglia: i piemontesi perdono 15 morti e 90 feriti, ma gli austriaci è andata decisamente peggio, 23 morti e 140 feriti e oltre 380 prigionieri.
    Carlo Pisacane descrive la battaglia di Pastrengo così < Il combattimento di Pastrengo fu gloriosissimo per i piemontesi, essi ottennero completa vittoria sulla intera armata nemica, la cacciarono in Verona, e sbarazzarono così tutta la destra dell'Adige>, molti dicono che abbia esagerato con queste parole, ma io sono di parere contrario, è vero però che se Carlo Alberto avesse osato qualcosa di più poteva essere una vittoria molto più importante di quella che fu in realtà.
    [attachment=0:3hxtpqxr]centrale_1974.jpg[/attachment:3hxtpqxr]
    ( le fonti sono come sempre diverse tra le quali spiccano i testi di Andrea Frediani, i miei calendari dei Carabinieri, Storia dei Carabinieri di Oliva e altri testi, inoltre alcune foto sono del Museo dei Carabinieri visibili sul sito dei carabinieri).

    Christian M.
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  2. #2
    Utente registrato L'avatar di Franz56
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    Re: 30 aprile 1848 LA CARICA DI PASTRENGO



    Sempre interessante...
    E' bello rileggere pagine di storia che erano ormai relegate nei cassetti dei ricordi scolastici...

    La vita è un temporale... prenderlo nel .... è un lampo...!!!
    El vento, el ... e i siori i gà sempre fato quel che i gà voludo lori...

    "Se un bischero dice 'azzate vorti'osamente può apri' un varco spazio temporale, in cui può incontrassi po'i se'ondi prima, generando 'osì un'infinita e crescente marea di 'azzate"... Margherita Hack

  3. #3
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    Re: 30 aprile 1848 LA CARICA DI PASTRENGO

    Anche questo ben raccontato, belle le tavole a supporto del racconto.
    Ottimo lavoro
    luciano

  4. #4
    Moderatore L'avatar di squalone1976
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    Re: 30 aprile 1848 LA CARICA DI PASTRENGO

    Grazie ancora Cocis, queste sono piccole cose, ma sto lavorando su un lavoro più grande come post intendo, per mio conto sto raccogliendo tutte le info possibili per fare dei lavori più importanti e ci vorràa maggiore tempo, i temi sono sempre risorgimentali oltre poi alla ww1 e da lì tante altre cose più specifiche chissà se ci riuscirò mai, l'impegno e la voglia ci sono.
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  5. #5
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    Re: 30 aprile 1848 LA CARICA DI PASTRENGO

    Anche se piccole come dici, sono ben raccontate e sono piacevoli da leggere ed è così che mi piace, lo so per fare buoni lavori ci vuol tanto tempo e se poi sono corposi........ , ma sopratutto ci vuole passione e da come vedo, questa non ti manca
    luciano

  6. #6
    Moderatore L'avatar di squalone1976
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    Re: 30 aprile 1848 LA CARICA DI PASTRENGO

    La mia passione è la Storia tutta da post dinosauri al giorno d'oggi, non posso farne a meno, è da quando ho imparato a leggere che ho sviluppato tale passione e non ho quasi mai smesso di approfondire e studiare tutto ciò che apprendevo a scuola (ben poca cosa a dire il vero, ma oggi è anche peggio, quindi meglio che non mi lamento), e da qualche anno sto cercando di aumentare la mia cultura a livello di uniformi armi etc, e ci vorrà un po' di tempo anche per quello.
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