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Discussione: I Granatieri di Sardegna nella difesa di Roma

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    I Granatieri di Sardegna nella difesa di Roma

    Nei giorni fatali del settembre 1943 i granatieri dettero ancora prova di valore militare iniziando per primi la "Resistenza degli italiani" e nei giorni dall'8 al 10 difesero la città di Roma dall'occupazione delle truppe tedesche.
    La Divisione Granatieri di Sardegna, al comando del Generale SOLINAS, era schierata nel settore meridionale di Roma su un fronte lungo 28 Km, su 13 caposaldi di cui i primi 7 affidati al 1° reggimento comandato dal Col. DI PIRRO e gli altri 6 al 2° Reggimento al comando del Col. CARIGNANI. Furono attaccati con particolare violenza dai tedeschi i capisaldi 5 e 6, tra via ostiense, laurentina e capannelle. Per due giorni durarono i combattimenti che furono, visto il numero elevato di caduti da entrambe le parti, asprissimi. E già i reparti, tra i quali dragoni del Genova Cavalleria e carristi del 4° Reggimento, si stavano apprestando all'ultima difesa di Porta San Paolo e Porta Capena, quando alle ore 16,30 del 10 settembre arrivò l'ordine del cessate il fuoco.
    L'eroismo dei granatieri è stato riconosciuto dall'avversario tedesco, che, nella persona del Col. DOLMANN, ebbe a dire "c'era una situzione gravissima, funzionavano denissimo i granatieri di sardegna, la vecchia truppa d'elitè ha combattuto molto fortemente contro di noi. Era un momento molto critico, lo stesso Kesserling per un giorno è stato preoccupato".
    Le bandiere dei due reggimenti furono decorate di Medaglia d'Argento quella del 1° e di bronzo quella del 2°, con motivazioni pressochè analoghe nelle quali si riferisce come si sia reagito con decisione al proditorio e violento attacco tedesco resistendo per due giorni a difesa di Roma contro la schiacciante superiorità del nemico, pagando a caro prezzo il volontario sacrificio; sempre degni delle secolari tradizioni di gloria dei granatieri.
    Medaglie d'Oro al V.M. per la difesa di Roma, sono state concesse al Cap. Vincenzo PANDOLFO, al Ten. Raffaele PERSICHETTI ed al S.Ten. Luigi PERNA. I granatieri Gen. Luigi FRANCESCHINI, Ten. Bruno MORETTI e Mar.llo BENEDETTI che lì hanno combattuto, sono tutt'ora i testimoni viventi del sacrificio e dell'eroismo dei granatieri sul fronte della difesa di Roma dove, in poco più di un giorno e mezzo di combattimenti, si sono avuti in totale, 609 Caduti, 558 dispersi e 753 feriti.
    Le perdite più gravi furono quelle dei granatieri. Il sacrificio di tanti a dimostrare che non fu una "scaramuccia", come alcuni dissacratori e molti ignoranti hanno tentato di far credere, offendendo la memoria dei Caduti, militari e civili, che si sono immolati per il principio sacro della Patria, ma vera e aspra battaglia che ha dato il via alla guerra di liberazione, in particolare rinnovare le gesta di valore degli antichi avi.
    A Loro, ai Caduti e a quanti hanno offerto le loro sofferenze per la Patria su tutti i fronti, va il nostro grato riconoscente ricordo.

    L'Avanti, quotidiano socialista, il 9 settembre 1944, un anno dopo, in un articolo di fondo intitolato "QUELLI CHE NON SI DEVONO VERGOGNARE", così si esprimeva nei riguardi dei granatieri della difesa di Roma:..............si domandi alle popolazioni della cecchignola, della montagnola, della magliana, di san Paolo, che pur pagarono un generoso tributo di sangue alla causa comune, se lotta ci fu. I Granatieri combatterono accanitamente come avevano combattuto sul Carso, sul Cengio, sul Piave. I "Fedeli di sempre", i forti ragazzi esuberanti di giovinezza e d'entusiasmo dei due Reggimenti romani, resistettero a denti stretti e a cuore saldo, per oltre quaranta ore di ininterotta battaglia confro forze soverchianti.....".

    ANGS - sezione di Roma 2011
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    " Usi obbedir tacendo e tacendo morir....."

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