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Discussione: Gli UFO ai tempi del fascismo e del nazismo

  1. #21
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    Chiedo perdono, ma sono molto scettico, sia sugli UFO che sulle interpretazioni di oggetti e manufatti antichi, che sulle armi e i laboratori segreti di Hitler e Mussolini...
    Non esiste traccia nè prova dell'esistenza del "Gabinetto Ricerche Speciali RS33"... ed è tutto dire, in un paese come il nostro dove i segreti durano poco...
    Dunque, mi chiedo... a parte i fumosi "si dice", i "parrebbe", i documenti in carta intestata del Senato, nuova di pacca, ma rigorosamente privi di sottoscrizione e timbri... che fanno somigliare questa tematica alla fantascienza (Robot era dichiaratamente una rivista di fantascienza) e alle scie chimiche, a parte questo, dico... qualcosa di solido e concreto non c'è?

  2. #22
    Moderatore L'avatar di Paolo Marzetti
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    Su questo argomento, assai fumoso, abbiamo postato quello che c'è. Alla luce di quanto riportato
    recentemente su Discovery Channell i 'pare' e i 'sembra' sono parecchi e nessuno di noi vuol fare
    il Don Chisciotte. Tuttavia comprendo perfettamente il tuo scetticismo che e' anche il mio.Ma lo
    studiare e l'approfondire possono essere utili anche per dirimere o confermare i legittimi dubbi personali.PaoloM

  3. #23
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    Sicuramente prove certe della loro presenza in tempi remoti ci sono. Ci si dovrebbe accostare aala letteratura cosidetta archeomisterica prendendo in esame gli scritti dei ricercatori indipendenti. Così si potrebbe capire come la teoria darwiniana fa acqua da tutte le parti, che la bibbia è un resoconto di stoeia caduto nelle mani dei teologi, che tutte le religioni nascono dai medesimi fatti storici, che la guerra l'uomo l'ha conosciuta e combattuta per gli "dei" e conoscere qualche chicca storica che più da vicino ci riguarda...la prima esplosione di un ordigno Atomico? Mesopotamia 2024 A.C. se posso consigliare gli scritti di Zecharia Sichtin o Mauro Biglino..

  4. #24
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    Fermo restando che non siamo al mercato delle certezze, la cosa offre ottimo spunto per l'approfondimento e la riflessione

  5. #25
    Utente registrato L'avatar di storiaememoriagrigioverde
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    Prossimamente posterò altri dati sulla retroingegneria aliena dal 1933 al 1945 ...
    CHISSA' A QUALE DI QUESTI ALBERI CI IMPICCHERANNO?

  6. #26
    Utente registrato L'avatar di storiaememoriagrigioverde
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    RETROINGEGNERIA ALIENA NEL VENTENNIO FASCISTA

    Nell’ambito della odierna ricerca ufologica esiste da sempre una corrente spiritualista che considera le entità aliene non come provenienti da altri mondi, ma da altre dimensioni o per così dire, differenti piani di realtà attraverso i quali essi si sposterebbero materializzandosi e smaterializzandosi grazie a una qualche forma di energia psichica. Gli spiritualisti si dicono convinti di poter contattare i piloti degli UFO mediante sedute spiritiche o altre manifestazioni medianiche, riuscendo a comprendere le ragioni della loro presenza tra noi e dei loro enigmatici comportamenti. D’altro canto invece molto noti casi in cui umani vittime di “abduction” da parte di alieni ostili, sarebbero riusciti a sfuggire al controllo mentale dei loro rapitori mediante grazie a una forte concentrazione mentale ottenuta mediante la meditazione o – come accaduto a fedeli di varie religioni – mediante la preghiera. Il libro da me citato narra gli eventi accaduti durante le sedute spiritiche tenute nel Castello di Millesimo dal marchese Carlo Centurione Scotto con la partecipazione di medium internazionali. Non approfondirò tale tematica, che esula in gran parte dalla questione UFO, ma è interessante evidenziare che nel 1934 (solo un anno dopo la costituzione del Gabinetto RS/33 su ordine di Benito Mussolini) lo spiritista veneto Ettore Florian Petrausch invitò ripetutamente il Centurione Scotto ad aderire a un nuovo gruppo, costituitosi in Roma sotto gli auspici del regime fascista e destinato a cercare un contatto medianico con non meglio indicati “Amici Celesti”. Ma il marchese declinò l’offerta e la cosa non ebbe seguito. Alle sedute del gruppo organizzato da Petrausch avrebbero partecipato anche alcuni Accademici d’Italia, tra cui lo stesso Guglielmo Marconi, è dunque possibile che si trattasse di una emanazione più o meno diretta del Gabinetto RS/33, nel quale convivevano diverse e contrapposte opinioni riguardo il fenomeno UFO? A corroborare tale ipotesi c’è il fatto acclarato che Guglielmo Marconi già a partire dal primo dopoguerra si interessò molto ai fenomeni medianici, diventando assiduo frequentatore di sedute spiritiche sia in Gran Bretagna che in Italia, allontanandosene definitivamente solo dopo il ritorno alla Chiesa Cattolica avvenuto nei suoi ultimi anni di vita. Il rinnovato legame col Vaticano ebbe anche come conseguenza gravi scrupoli morali sull’uso militare delle sue invenzioni e l’abbandono da parte dello scenziato italiano dei promettenti studi sull’utilizzo delle onde radio come arma, ovvero il cosiddetto Raggio della Morte col quale Mussolini sperava di contenere la Germania nazista. Se Marconi aveva dunque tutte le carte in regola per essere il più autorevole esponente della fazione “spiritualista” all’interno del Gabinetto RS/33, a lui si opponeva una fazione “militarista” capeggiata da Balbo, che indipendentemente dall’origine terrestre o aliena del disco volante precipitato vicino Magenta, mirava principalmente a ricavarne le conoscenze tecniche utili ad ottenere la supremazia aerea per uso militare. Si può dunque considerare l’inizio degli anni trenta come punto d’inizio di quel fenomeno conosciuto oggi come retroingegneria aliena. Comunque la si pensi al riguardo, non si può negare che in quel periodo la tecnica aeronautica del nostro paese conobbe una velocissima evoluzione, facendo (seppur per pochi anni) dell’Italia Fascista una potenza aeronautica di primo piano. Oltre che da trasvolate e primati raggiunti dalla Regia Aeronautica, gli anni trenta furono un decennio caratterizzato dal proliferare di esperimenti in campo aeronautico e missilistico. Nel 1933 i caccia biplani Fiat CR 32 erano appena entrati in servizio e venivano considerati i più moderni e veloci del mondo, tanto che sarebbero stati esportati in gran numero verso stati europei, sudamericani e asiatici. Il fatto che in più occasioni questi autentici prodigi della tecnica non fossero stati in grado di intercettare i dischi volanti nei cieli dell’Italia Settentrionale fece letteralmente imbestialire Mussolini, che chiese la realizzazione di un velivolo in grado di controbattere questa nuova e sconosciuta minaccia. Non è forse un caso il fatto che per tutti gli anni trenta la Regia Aeronautica investisse enormi energie nella realizzazione di prototipi capaci di raggiungere primati nel campo dell’alta velocità o del volo ad altissima quota, tralasciando invece – ad esempio – lo sviluppo di bombardieri plurimotori in grado di trasportare un notevole carico bellico a grande distanza, come faranno invece gli angloamericani. Velocità ed alta quota erano fattori essenziali per intercettare oggetti volanti non identificati, capaci di prestazioni eccezionali e di un volo non rettilineo. Ma poi a causa delle gravi carenze del complesso economico-industriale italiano, della corruttela generalizzata, nonché del dispersivo impegno nelle guerre fasciste in Abissinia e in Spagna e poi nella 2^ Guerra Mondiale, realizzare un “cacciatore di UFO” non fu mai possibile e nel settembre 1943 la Fiat sfornava ancora gli inutili biplani in legno e tela CR 42. Tralasciando il caccia Reggiane RE 2007, che non venne mai completato, il punto più alto della ricerca aeronautica italiana fu il Campini Caproni, dimostratore realizzato in solo due esemplari nel 1941, quando ormai gran parte dei dati ottenuti dal Gabinetto RS/33 veniva ormai gestito a esclusivo beneficio della Germania nazista. Infatti, viste le scarse capacità industriali dell’Italia a causa del protezionismo introdotto dal regime in favore dei maggiori gruppi industriali nazionali e dell’arretratezza tecnica dovuta all’autarchia, sin dal 1939 gli studi segreti del Gabinetto RS33 furono girati all’alleato germanico che li sfruttò a suo favore grazie alle potenzialità dell’industria tedesca, probabilmente allora la più avanzata al mondo. Da allora per tutto il conflitto si registrò in crescente interesse e di conseguenza una pesante ingerenza da parte dei nazisti nell’ambito della retro ingegneria aliena, cosa che finì per marginalizzare gli italiani, specie dopo l’armistizio quando le nuove tecnologie vennero sfruttate nella realizzazione delle armi “V”. Alcuni componenti apicali del Gabinetto RS33 a quel punto erano morti di morte naturale o accidentale (Marconi, Balbo) ed altri se ne erano allontanati o avevano assunto altri incarichi. Comunque seppure a ritmo ridotto gli scambi di vedute tra gli organismi italo-tedeschi continuarono, visto che un documento del tardo 1942 cita tra gli argomenti discussi in un incontro tra l’O.K.W. germanico e il nostro Stato Maggiore, anche lo sviluppo di non meglio precisate armi segrete. Comunque a un certo punto i tedeschi si impadronirono anche di gran parte dei rottami del disco volante, conservati dal RS/33 in un bunker segreto sotto uno degli hangar della fabbrica aeronautica Savoia Marchetti di Vergiate. Non sembra infatti casuale la somiglianza tra il disco precipitato a Magenta, il progetto V7 nazista e i dischi volanti fotografati nel dopoguerra dal contattista americano George Adamsky. Alla fine del conflitto, una delle prime deliberazioni degli occupanti americani fu il sequestro degli impianti di Vergiate, ufficialmente per effettuarvi la manutenzione dei loro bimotori da trasporto Douglas DC3/C47, ma probabilmente per asportare segretamente quanto rimasto in loco (parti minori del disco, copie degli incartamenti del Gabinetto RS/33 e le salme dei due alieni conservate in formalina). Inoltre, parallelamente a quanto fatto in Germania per accaparrarsi il maggior numero di manufatti e conoscenze scientifiche d’avanguardia, nel 1947 poco prima di lasciare la penisola in seguito alla firma del trattato di pace imposto a Parigi ad Alcide De Gasperi, gli americani convinsero numerosi scenziati italiani che dagli anni trenta erano stati coinvolti nei lavori del Gabinetto RS/33 o avevano sviluppato tecnologie avanzate in campo aeronautico ed astronautico a trasferirsi negli USA. Senza dimenticare di far sparire da tutte le Prefetture d’Italia ogni prova sull’esistenza dei nuclei OVRA-RS/33. Comunque la si pensi sull’argomento dischi volanti, il fatto che l’inizio degli studi sul fenomeno UFO sia stato retrodatato di almeno quindici anni, dagli Stati Uniti di fine anni ’40 all’Italia fascista di metà anni ’30 grazie all’esame del carteggio RS/33 da parte di un team di esperti capeggiato dall’ufologo Roberto Pinotti, riveste una grande importanza storica.











    ____________

    GLI AVVISTAMENTI UFO DEL 1933 E LA NASCITA DEL RS/33

    1933, 16 aprile, ore 10.10. Da un fonogramma alla Prefettura: apparecchio “non possibile identificare” fa scattare l’allarme aereo su Milano. Il fenomeno si ripete alle 16.20, facendo immediatamente alzare la pattuglia aerea d’allarme.
    1933, 13 maggio, ore 18.20. Telegramma alla Prefettura per segnalare ordigno che dallo Spluga si dirige verso Milano-Como. Il fenomeno si ripete esattamente alla stessa ora cinque giorni dopo.
    1933, 3 giugno. Raffica di telegrammi alla Prefettura per un “velivolo sconosciuto” che sfreccia a grande velocità ed a quota altissima dalla Svizzera a Milano. Alle 10.23, il “semaforo” di Milano Termine lo intercetta. Alle 5 la CC.NN. Agosti lancia l’allarme con fonogramma da via Solferino.
    1933, 13 giugno. Due diversi telegrammi segnalano alla Prefettura un velivolo proveniente dallo Spluga, diretto verso Milano.
    1933, 13 giugno. Un “velivolo non convenzionale” si schianta nei dintorni di Magenta. Almeno un civile (un agricoltore che passava in bicicletta) è ferito dai detriti e ricoverato in ospedale nel più stretto riserbo. Fra i rottami del disco volante precipitato sono rinvenuti i corpi dei due piloti, deceduti nell’impatto. Essi hanno aspetto apparentemente umano, caratteri somatici nordici con lunghi capelli biondi, occhi azzurri e sono tanto identici da sembrare gemelli (oggi li definiremmo cloni). Mussolini allerta l’O.V.R.A. per tacitare la notizia con tutti i mezzi e crea una speciale commissione d’inchiesta segreta presieduta da Guglielmo Marconi, per indagare sul fenomeno UFO. Nasce il “Gabinetto RS/33”.
    1933, 23 giugno, ore 0.20. Il brigadiere CC.RR. Plevana segnala velivolo proveniente dalla Svizzera diretto a Milano. Alle 20.25 un altro velivolo sorvola Milano proveniente da Ponte Chiasso.
    1933, 26 giugno. Fonogramma del Console Sciati del Comando Legione Antiaerea di Milano, per smentire due passaggi di velivoli sospetti su Milano, alle 10.45 e alle 11.13.
    1933, 17 agosto, ore 17.25. Velivolo “non ben identificato” su Milano. Alzata la pattuglia aerea.
    1933, 23 settembre, ore 17.45. Il Console Pagani (II^ Legione Milano) ordina il decollo della pattuglia d’allarme per ordigno che viaggia su Milano da nord a est.
    ______
    Avvistamenti di oggetti volanti non identificati furono riportati alle autorità fasciste anche successivamente al 1933 nello spazio territoriale italiano (ma talvolta anche in quello libico e dell’A.O.I.), spesso da testimoni oculari facenti parte del Partito, delle FF.OO. o delle FF.AA. fino al 1944/45.
    Retrospettivamente, anche molti anni dopo la fine del regime, emersero grazie al lavoro degli ufologi italiani, molti casi risalenti agli anni ’30 e ’40 di contatto a terra con esseri umanoidi, identificati generalmente come appartenenti alle categorie dei “nordici” o dei “grigi”. Si ebbe notizia anche di casi di “missing time” dovuti con ogni probabilità a rapimenti da parte di alieni.
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  7. #27
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  8. #28
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  9. #29
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