Ciao, certo in assenza di documenti possiamo solo partorire ipotesi basate sull'osservazione. E' possibile che la circostanza che codici bellici siano stati riscontrati sui postbellici stia a significare che elmetti non ne siano stati costruiti in epoca postbellica e quelli usati sino agli inizi degli anni 90 altro non sono che 33 di produzione bellica opportunamente ricondizionati. Questo vale sicuramente per i 33 che giacevano nei grandi depositi perche', a mio avviso, quelli che erano a disposizione delle caserme sono stati ricondizionati in maniera grossolana dallo stesso personale di caserma. Gli ingenti quantitativi ancora a disposizione dopo la guerra e' possibile siano stati mandati in apposite fabbriche per il ricondizionamento. Sostenere che i 33 siano stati prodotti dopo la guerra con l'uso dei medesimi codici mi sembra assurdo perche' si sarebbe creata confusione con partite gia' prodotte con inevitabili problemi in caso di controversie tra la stazione appaltante e la fabbrica appaltatrice. Depone a favore della mancata produzione di 33 in epoca postbellica anche la circostanza che non vi sono numerali oltre l'area del 200 e i codici alfabetici sono sempre quelli del periodo bellico. E' possibile che in epoca postbellica siano stati prodotti solo cerchioni e cuffie oltre ovviamente alla nuova tipologia dei rivetti di sfiato per gli opportuni restauri. Sarebbe opportuno analizzare i codici uguali es M12 su elmi bellici e postbellici per vedere se la sigla presenta a livello microscopico le medesime caratteristiche di rullatura, cio' cofermerebbe che anche i postbellici nuovi di zecca ma con quel codice sono in realta' produzioni belliche. Ciao.Originariamente Scritto da marpo