Grazie Giò...hai dipanato un dubbio :-)Originariamente Scritto da ITALIAstorica
Grazie Giò...hai dipanato un dubbio :-)Originariamente Scritto da ITALIAstorica
Passo il tempo cercando gocce di storia, fili di verità e tracce di me stesso.
bel museo ottimamente illustrato.
Per me è un po' lontano. ma devo trovare il modo di visitarlo dal vivo.
sven hassel
duri a morire
Il museo è veramente molto bello e merita la visita; le foto gli rendono giustizia: complimenti per l'ottimo servizio.
non so se a qualcuno può interessare, ma il biplano col numero 76 e i quattro assi dipinti sulla fiancata è quello di Flavio Torello Baracchini che si vede ritratto, sulla sinistra.
L'ho visitato anni fa e vorrei tornarci quanto prima. Il biplano delle foto n. 7 e 12 è lo SPAD S. VII C.1 'Teschio nero' (o 'Testa di morto') del capitano Fulco Ruffo di Calabria, 4° nella classifica degli assi della caccia italiana durante la I g.m. con 20 vittorie. Costruito dalla Societé pour l'aviation et ses derivés nel 1916, lo SPAD S.VII, forse il miglior aereo da caccia della WWI, montava un motore Hispano-Suiza a 'V' (si vede sulla dex della foto 12), 8 cilindri, da 150 CV, sviluppando una velocità di circa 192 km/h a 2000 mt. Nel marzo del 1917 146 esemplari del biplano furono ceduti all'Italia, andando ad equipaggiare prima la 77a. squadriglia e poi la 91a., la famosa squadriglia degli assi comandata da Fancesco Baracca. Nelle sue memorie Ruffo raccontò di quando, in volo, a causa di una fitta nebbia, sparò una raffica contro l'aereo di Baracca credendolo un nemico, poi quando vide passargli davanti la fusoliera col 'cavallino rampante' si accorse, con sgomento, che era il suo comandante. Tornati a terra Baracca gli disse: "caro Fulco, un'altra volta, se vuoi buttarmi giù, tira un pò più a destra..."
Se arriva... posto anche una foto di Ruffo (1917).
che meraviglia ! spero un giorno di riuscire ad andarci.
grazie per le foto
H/Haflinger
Gira voce che faranno qualcosa per una visita virtuale...
Se a qualcuno serve, posso andare a fare qualche specifica foto: sto abbastanza vicino e, in passato, ci andavo almeno una volta alla settimana a catturare particolari per gli amici modellisti dell'epoca (ormai lontana...).
Il mio favorito resta l'MC 72.
Non chi comincia ma quel che persevera
Bel servizio. Per tutti coloro che non ci sono andati... mbeh... una visita è d'obbligo. Per me, essendo vicino, è una meta fine-settimanale frequente. Tuttavia chiedo a voi, visto che lì nessuno mi ha saputo dire niente , che fine ha fatto il monoplano rosso che era l'aereo personale del Negus catturato dalle ns truppe in Etiopia ed esposto fino a pochi anni orsono?
Ciao Vexillifer, avevo saputo che l' aereo di cui parli, dovrebbe essere un Dragon Rapide inglese, era stato smontato insieme ad altri di epoca fascista (i due idro macchi da competizione) e occultato in vari magazzini sotto nomi di copertura di pezzi di ricambio vari, per evitare che fosse rottamato per motivi politici (stolida damnatio memoriae di quanto riferibile al ventennio) o peggio restituito all' Etiopia da politici italiani in vena di facile popolarità anti colonialista - vedasi ad esempio la vicenda O.L. Scalfaro-Obelisco di Axum. Poi, negli anni '70 gli idro Macchi sono rispuntati fuori, seppur inizialmente epurati di fasci littori e stemmi sabaudi, il DH89 del Negus no. Forse dorme ancora dimenticato in qualche nostrana Area 51 in attesa di tempi propizi. D' altra parte non avrei mai pensato di vedere un aereo RSI a Vigna di Valle, eppure oggi il G55 c'è, ed è tra i più ammirati, senza suscitare polemiche. Chissà...
"Chissà a quale di questi alberi ci impiccheranno..."
Grazie Cav., effettivamente ricordavo anche io che l'aereo del Negus fosse in pericolo (più che altro cercando in rete ho trovato vecchi articoli di giornale in merito) come "contorno" dell'obelisco. Poi se sia stato smontato e basta o anche restituito non lo so... Cmq era uno Junker, sicuramente un monoplano (il Dragon Rapide era un biplano).
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