Uniforme da Capitano dei Bersaglieri appartenente al Corpo Aeronautico Militare, MBVM.
Tutti i militari delle varie Armi, Corpi e Specialità che erano volontariamente confluiti nei ranghi dell’Aviazione Militare vennero aggregati nel Battaglione Specialisti del Genio (da cui le specialità aeronautiche dipendevano per l’Esercito) o nella Forza Aerea della Regia Marina (idrovolantisti e alcune sezioni dirigibilisti).
Solo dal 1915, transitarono nel neo costituito Corpo Aeronautico Militare, divenuto autonomo, ma non ancora Arma a sé stante.
Le uniformi dei primi Aviatori militari italiani, pertanto, rimasero quelle dell’Arma originaria di provenienza e si distinguevano per l’elica dorata al centro del fregio del berretto e per i distintivi di specialità alle maniche della giubba.
La qualifica di “Osservatore dall’Aeroplano”, nata nel 1914, veniva conseguita dopo uno specifico e selettivo corso al quale, per l’Esercito, potevano partecipare esclusivamente gli Ufficiali, mentre per la Regia Marina erano ammessi anche i Sottufficiali.
Agli Osservatori, a seconda della mansione assegnata alla Squadriglia d'appartenenza, era affidato il compito delicatissimo e fondamentale di individuare, ad esempio, le postazioni nemiche di artiglieria o la posizione ed i movimenti delle truppe avversarie e amiche, dirigere o correggere il tiro delle artiglierie, effettuare lo sgancio delle bombe sugli obbiettivi, disegnare precise carte dei luoghi sorvolati, tracciare le rotte coi piloti e -in molti tipi di aeroplani- svolgere anche la funzione di mitragliere di bordo.
Un grande numero di Osservatori erano Comandanti di Squadriglia.
Molti di loro divennero successivamente piloti.
Il rapporto numerico Osservatori-Piloti era circa di 1 a 10.
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