La neutralizzazione di un grosso ordigno, con grande quantità di esplosivo, richiede una perfetta conoscenza della morfologia del terreno e della sua struttura geologica onde evitare si creino danni.
Dalle esperienze maturate negli anni posso dire che era prassi creare una camera di espansione per ridurre gli effetti meccanici dell'esplosione e convogliare le onde sismiche provocate dall'esplosione verso aree di sicurezza, creando dei "similtunnel" a profondità pari a quella del fornello (camera di espansione) impiegando grossi copertoni da camion per alcuni metri, partendo dal fornello.
L'effetto visivo era molto diverso da quello immortalato dalla foto. La terra non veniva scagliata all'intorno in quella maniera, ma si sollevava di qualche poche decine di centimetri, per poi ricadere su se stessa, formando a causa del vuoto creatosi dall'esplosione, un cono rovesciato.
In considerazione che stiamo ragionando sulla foto e su quanto riportato da un organo di stampa, ammesso che la foto appartenga a quest'ultima distruzione, si evince che l'intasamento non fosse sufficiente a contenere le pressioni sviluppate da quella grande quantità di esplosivo.
Ciao