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Discussione: [SICILIA] 1940-43 Postazioni e sistemi fortificati

  1. #1
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    [SICILIA] 1940-43 Postazioni e sistemi fortificati

    Ciao,
    Finalmente si comincia.....con delle foto di un Bunker che si trova sulla PIANA di CATANIA.

    Cominciamo con le foto.....che sono emozionanti, almeno per me.

    Ciao

    Vincenzo
    CERCO MILITARIA DELLA M.V.S.N. NELLO SPECIFICO: DISTINTIVI DIVISIONALI DELLA MILIZIA, MEDAGLIE DIVISIONALI PERIODO 40/43, PUGNALI DA MARCIA E NON, FOTO FRONTE GRECO/ALBANESE, JUGOSLAVO E RUSSO, SCUDETTI DA BRACCIO, TESSERE MVSN E MEDAGLIE AL VALORE CONFERITE AD APPARTENENTI ALLA MILIZIA E NON. IN PARTICOLARE CERCO MILITARIA DELLA 167° LEGIONE CC.NN. "ETNA".

  2. #2
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    Quest'altro bunker si trova quasi sulla costa a difesa della linea ferroviaria

    Con questi altri due tipi di bunker, invece ci spostiamo un'altra volta <font color="red">all'interno della Piana di Catania </font id="red"> precisamente località* di MOTTA SANTA ANASTASIA. Il secondo è a due piani
    CERCO MILITARIA DELLA M.V.S.N. NELLO SPECIFICO: DISTINTIVI DIVISIONALI DELLA MILIZIA, MEDAGLIE DIVISIONALI PERIODO 40/43, PUGNALI DA MARCIA E NON, FOTO FRONTE GRECO/ALBANESE, JUGOSLAVO E RUSSO, SCUDETTI DA BRACCIO, TESSERE MVSN E MEDAGLIE AL VALORE CONFERITE AD APPARTENENTI ALLA MILIZIA E NON. IN PARTICOLARE CERCO MILITARIA DELLA 167° LEGIONE CC.NN. "ETNA".

  3. #3
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    SICILIA postazioni e sistemi fortificati 1940-43

    Ciao a tutti, visto che siamo alla vigilia dell'operazione Husky(10/7/43) posto alcuni bunker o casematte di una parte della zona vicino Gela ed uno come si doveva presentare all'epoca.

    Qui siamo a ponte Dirillo dove pochi eroici americani e parà* si scontrarono contro poco più di circa 700 tedeschi tra cui molti della divisione corazzata Hermann Goering:
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    Qta è un altro che si vede nella collina di fronte:
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    Qto è un secondo bunker accanto a quello visto per primo:
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    Qto è quello che si vede nella 6° foto:
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    2° bunker visto da dietro...
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    ...e di fronte
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    ...Poco fuori Gela direzione Catania
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    Scusate per la quantità* di foto
    [ciao2]
    ... Oh si, credo che l'inferno di Satana sia nulla di fronte alla lotta sostenuta nella piana di Gela!
    T.Col. Dante Ugo Leonardi 34° rgt ftr Livorno[left:3plznhey][/left:3plznhey]

  4. #4
    Moderatore L'avatar di Decca
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    Ciao , il tutto è molto interessante .[]
    Mi rendo conto che non sono vicinissimi a Gela ma ti mostro due foto che ho fatto in zona Cassibile, sperando che tu abbia qualche informazione in più.

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    Saluti De Castro
    [ciao2]
    Mi trovate anche su Facebook©: Fortificazioni Militari & Artiglieria
    La pagina ufficiale del progetto "Database Cementisti" : Database Cementisti

  5. #5
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    [quote]Messaggio inserito da Decca



    Ciao , il tutto è molto interessante .[]
    Mi rendo conto che non sono vicinissimi a Gela ma ti mostro due foto che ho fatto in zona Cassibile, sperando che tu abbia qualche informazione in più.

    Non ci sono ancora stato a Cassibile,ma quello che so soltanto è che il XIII Corpo d'Armata sbarcò nel golfo di Noto tra Calabernardo e Capo Ognina in due zone.
    La 151° Brigata sbarcò tra Calabernardo e Punta Giorgi,la 15° e la 17° Brigata della 5° Divisione tra Punta Giorgi e Capo Ognina.Gli inglesi raggiunsero subito Cassibile e poi si diressero a Siracusa
    La reazione italiana a quanto pare fu inesistente.A contrastare gli inglesi c'era la 206°divisione costiera tra Punta Braccetto e Capo Ognina
    Decca complimenti per le foto postate
    [ciao2][ciao2]
    ... Oh si, credo che l'inferno di Satana sia nulla di fronte alla lotta sostenuta nella piana di Gela!
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  6. #6
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    Si Cocis i bunker sono italiani,hanno lo spessore di almeno un metro e sono molto belli da visitare internamente.Alcuni sono collegati tra loro.
    Mi dispiace non aver potuto fare altre foto all'interno ma dopo quello che ho visto, col caz.. che mi ci addentro in qto periodo...
    E' un offesa per tutti i caduti che qti bunker siano così abbandonati anche perchè qui non ci fu una scaramuccia,ma vere battaglie.Secondo quanto scritto in alcuni libri le truppe italo-tedesche ,ad Abbiano Priolo e qui dove il ponte dirillo incontra il fiume acate o dirillo,respinsero gli americani che indietreggiarono fino alle spiagge, nonostante l'incessante ed impari fuoco aperto dalle navi usa che scaricarono più di 800 bombe da 155 mm
    Posto una foto dove si intravede il fiume,i cui argini sono delimitati dal folto canneto

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    ...e da quest'altra foto(dal tetto del bunker presente nella quindicesima foto, s'intravede il mare che dista una decina di km

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    e comunque qui si scontrarono pochi fanti e parà* dell'82° contro più di 700 uomini della Hermann Goering e Tiger,facendo arretrare l'intera forza tedesca(ma qui ci sarebbero altre cose da dire)
    Qui morì anche il T.CL. Arthur Gorham così come riportato:

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    ... Oh si, credo che l'inferno di Satana sia nulla di fronte alla lotta sostenuta nella piana di Gela!
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  7. #7
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    <font color="blue">Ciao! Quando visitai "per bunker" la Sicilia correva l'anno 1995...in seguito, nel giro di pochi anni sono state attivate molte iniziative, ma non mi risulta che nessun caposaldo sia stato elevato al rango di "sito della memoria", e questo è un peccato.

    Se non erro a Ponte Dirillo c'è una lapide posta dagli americani, così come al Ponte dei Malati (N°3 COMMANDO BRIDGE).
    Io sarò di parte, comunque NON è vero che la nostra difesa costiera si dissolse ovunque nel nulla, anzi gli encomi e le medaglie concesse ci ricordano di significativi esempi di dedizione al dovere, nonostante il caos di ordini e contrordini che portarono ad abbandonare diversi capisaldi senza combattere.
    Invito chi si recasse in Sicilia a documentarsi sul libro dello S.M.E. (il Santoni) e sui libri del compianto Tullio Marcon (Siracusa-Augusta). Nel libro del Santoni sono citati tantissimi toponimi di capisaldi e posti di blocco, anche se manca un elenco analitico, che però immagino sia facilmente reperibile all'A.U.S.S.M.E. di Roma.</font id="blue">

    <font color="red">Ottimo servizio, complimenti e spero seguano altri esempi.[</font id="red">ciao2]
    Un cordiale saluto!

  8. #8
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    [quote]Messaggio inserito da ciofatax

    Se non erro a Ponte Dirillo c'è una lapide posta dagli americani, così come al Ponte dei Malati (N°3 COMMANDO BRIDGE).
    Io sarò di parte, comunque NON è vero che la nostra difesa costiera si dissolse ovunque nel nulla, anzi gli encomi e le medaglie concesse ci ricordano di significativi esempi di dedizione al dovere, nonostante il caos di ordini e contrordini che portarono ad abbandonare diversi capisaldi senza combattere.

    Ciao Ciofatax,sono dacordo con te e non credo che la reazione italiana mancò totalmente come riportato su qualche libro.La storia la scrivono i vincitori, però man mano che passano gli anni riemergono luoghi,orari,nomi di brigate che si opposero nonostante l'impari forza.Forse la chiave di lettura sulla "scarsa" resistenza italiana sta,sul fatto che gli americani si servirono dell'opera preparatoria e infamante dei mafiosi( e sono molti i libri che ne parlano).Forse qualcosa sta cambiando in meglio a Licata,dove secondo quanto sentito stanno prendendosi in cura i bunker e forse stanno aprendo un museo sullo sbarco in zona.Se avrò notizie certe lo farò sapere.
    Nella prima foto a dx s'intravede la lapide a ricordo dei caduti americani della 82° la notte del 10 luglio e tra i nomi riportati c' è anche quello del T.Col.Gorham
    E comunque bisogna anche dire una volta per tutte che se ci furono episodi in cui i soldati scapparono di fronte al nemico qti non sono da attribuire solo agli italiani.Ci furono anche da parte dei tedeschi:

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    [ciao2][ciao2]
    ... Oh si, credo che l'inferno di Satana sia nulla di fronte alla lotta sostenuta nella piana di Gela!
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  9. #9
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    [ciao2] sidescanner visto che nei primi di agosto vieni e sciacca per lavoro lungo la SS!115 la strada che da Agrigento a Sciacca vi sono dei bunker ancora in condizioni discrete ed alcuni visitabili[ciao2][ciao2]
    nascar

  10. #10
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    Cito con piacere quanto disse il generale Emilio Faldella: Scrittori inglesi, americani, tedeschi che scrissero sull'invasione della Sicilia, delinearono la figura del soldato italiano che non combatte e magari corre incontro all'invasore. Impressioni subite da testimoni di episodi incresciosi, ma isolati e ignoranza dei fatti, furono cause di errate valutazioni che si diffusero, nonostante la assai più equilibrata visione degli avvenimenti che si riscontra nelle pubblicazioni ufficiali, specialmente della marina e dell'esercito degli Stati Uniti. Sulla base di dati inoppugnabili e di testimonianze di avversari di allora, testimonio che i soldati italiani combatterono in Sicilia quanto e come fu loro consentito dall'entità delle forze e dal loro armamento, e cioè onorevolmente, in contrasto con quanto viene esposto da ricostruzioni dei fatti ispirate da evidenti preconcetti e non certamente basate su un serio studio degli avvenimenti compiuto con onestà e imparziabilità di storici.
    luciano

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