... il Tavoletti nel suo: Gli scudetti da braccio italiani 1930-1946 lo mette tra gli sconosciuti...
Ciao
fm
... il Tavoletti nel suo: Gli scudetti da braccio italiani 1930-1946 lo mette tra gli sconosciuti...
Ciao
fm
E' la somma che fa il totale.
Maggiori dettagli
...è uno scudetto in zinco stampato e verniciato, presumibilmente da braccio, realizzato nel maggio 45 per gli appartenenti alle "Brigate del Popolo, ...unità partigiana riconducibile al movimento politico Democrazia Cristiana e operante nel Milanese.
Costituita nella seconda metà del 1944 fu comandata da Enrico Mattei.
Sotto una cartolina del primo dopoguerra e la bandiera delle Brigate ... e un distintivo dei Partigiani Cristiani ...
(dal mio archivio storico)
Bye
Giò
Un bel pezzo della nostra Storia, bravo il moderatore per l'inequivocabile attribuizione
H/Haflinger
Originariamente Scritto da icarus68
"Chissà a quale di questi alberi ci impiccheranno..."
Sono un vecchio partigiano, appartenente ad una formazione di quel colore rosso che Il Cav. non vuole menzionare.
La citata ”vulgata corrente” non rispecchia la realtà. I fazzoletti verdi e quelli azzurri, non sono misconosciuti.
Le formazioni “Giustizia e Libertà”, con fazzoletto verde, che politicamente facevano riferimento al Partito d’Azione, operavano in tutte le Valli Alpine del Basso Piemonte.
Le “Formazioni Autonome”, che avevano nel Magg. Mauri il Comandante Supremo, si riconoscevano per il fazzoletto azzurro che portavano. I Comandi erano costituiti in prevalenza da ex ufficiali del REI che, nel rispetto della loro provenienza, facevano riferimento alla casa reale. Queste ultime formazioni occupavano tutta la zona delle Langhe nel Basso Piemonte.
L’influenza di queste formazioni è stata importantissima. Tanto quanto lo è stata quella delle cosiddette “Formazioni bianche” delle quali Enrico Mattei è stato degno rappresentante.
Il fatto che in Italia la maggioranza dei partigiani apparteneva alle formazioni Garibaldine, non sminuisce per niente l’importanza e l’impegno delle altre formazioni.
Ricordiamoci che in allora, anche se gli alti comandi avevano l’occhio già puntato in previsione di quello che sarebbe avvenuto a guerra finita, i semplici volontari, di qualsiasi formazione, pensavano soltanto a combattere il nazifascismo.
La stragrande maggioranza di loro non aveva la benché minima preparazione politica.
Cordialmente. ghirghi
Per chi fosse interessato e' in vendita sulla baia, e' veramente un bel pezzo di storia.
http://www.ebay.it/itm/Scudetto-PARTIGI ... 2884wt_922
http://www.ebay.it/itm/Scudetto-da-brac ... _500wt_689
Ciao
Giovanni
Ma perchè la buttate sempre in politica? Lo dice uno che credo si sappia bene come la pensa ed è apartitico ma non apolitico.
Il Cav. voleva fare una battuta che magari è simpatica (i partigiani democristiani = scappano) per chi la pensa in un certo modo (tra cui io) ma può essere poco sensibile e sgradevole verso altre sensibilità, appunto.
Perciò invece rendiamo costruttiva la cosa se mai intavolando una discussione storica e non "a pelle" o "passionale" o a battute.
Apprezzo lo spirito con cui ghirghi difende il ruolo dei fazzoletti non rossi nella guerra partigiana, ma purtroppo è un dato di fatto storiografico (sottolineo purtroppo) che la "vulgata" resistenziale (lo dico in senso tecnico anche se l'espressione si presta a svariate sfumature) sia diventata una clava politica egemonizzata da una certa parte politica e da una certa storiografia di quel colore lì. E questo è stato a grave detrimento della storia della resistenza "monarchica" o "badogliana" o cmq non rossa che diri si voglia e del CIL stesso.
E se è stato così per una certa parte dei vincitori, figuriamoci per gli sconfitti. Perchè l'altra parte dei vincitori, alleati di ieri, erano i rivali del presente, e dunque andavano cancellati dal mito, dalla "fondazione mitologica" (la vulgata appunto).
Non a caso le altre associazioni partigiane che non siano l'ANPI (cito ad esempio ANPC) non hanno (è un dato di fatto) la stessa attenzione e importanza mediatica che ha la prima, la quale, per chi non lo sapesse, NON rappresenta TUTTI i partigiani d'Italia, ma solo una parte ben precisa, e questo fin dalla fine della guerra.
Ora di questo stato di fatto, di questo problema culturale incancrenito, mi dispiace dirlo è anche colpa degli stessi "vincitori esclusi". Cioè i partigiani non ANPI hanno fatto ben poco per ristabilire la verità e ciò per due ordini di motivi. Il primo è che lo parte politica di governo loro affine era troppo interessata alle leve del potere e dell'economia per interessarsi anche di kultura (come facevano gli altri) ma poi, soprattutto, anche a loro faceva fin troppo comodo la mitologia resistenziale fintantochè si ritrovarono di fatto esclusi o tralasciati dalla storiografia del mito.
Ora per riappriopiarsi della loro parte di verità storica avrebbero dovuto demolire il mito e riportarlo a verità storica, con ciò riconoscendo inevitabilmente le ragioni degli sconfitti che per diversi motivi, ma cmq simili nella realtà oggettiva dei fatti storici, questi chiedevano da tempo. Ma siccome politicamente non conveniva, od era troppo costoso farlo, tanto il "mito fondativo" era divenuto solido...
Ecco quello che penso.
Vedo che il mio intervento ha scatenato una "coda" poilemica non voluta e - almeno per me - inopportuna.
Ho, come tutti le mie idee politiche, ma le tengo per me, e comunque al di fuori di questo forum, che come dissi in passato ha il non trascurabile vantaggio di poter discutere argomenti storiografici anche controversi in maniera pacata e immune dalla faziosità che purtroppo a 70 anni di distanza ancora avvelena il ns. Paese. Se ho ferito la suscettibilità e i sentimenti di qualcuno che - non importa sotto quale bandiera - ha vissuto di persona il triennio più drammatico della storia italiana, me ne scuso.
La mia modesta opinione è che chiunque in quegli anni lontani ha dovuto affrontare - in buona fede e ciascuno a suo modo nell' interesse della Nazione - scelte di campo e dilemmi morali da far tremare le vene ai polsi delle generazioni successive merita rispetto. Ma, ribadisco, è solo la mia opinione.
"Chissà a quale di questi alberi ci impiccheranno..."
io, invece di parlare di storia, mi meraviglio che improvvisamente ne appaiano ben 2 in asta.... qualcuno ne ha trovato una scattola o ha trovato lo stampo ?
Più semplicemente gli anni passano e i sopravvissuti della 2^ G.M. stanno "andando avanti" come accaduto già per quelli della 1^Originariamente Scritto da 157°
G.M. così i ricordi del reduce tornano in circolo...
...però a pensar male si fa peccato ma qualche volta si indovina!
"Chissà a quale di questi alberi ci impiccheranno..."
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