Negli anni 50 l' Italia iniziava a gerttarsi alle spalle le distruzioni della guerra mettendo le basi per quello che sarebbe poi definito nel decennio successivo il miracolo economico del "Boom". Nello stesso tempo le autorità militari (costituite e ricostituite, avrebbe detto Totò) tentavano di dar forma ad un embrione di esercito moderno che giustificasse l' adesione alla NATO, e di conseguenza la messa in sicurezza del nostro paese sotto l' ombrello atomico del "grande fratello" USA. Primo passo dei burocrati con le stellette, tentare di mettere ordine nella contabilità delle unità disciolte; impresa titanica visto che a seguito dei noti eventi bellici dell' 8 settembre 1943 gli incartamenti erano stati in gran parte distrutti o dispersi. Fu così che nel 1951 il Cav. Santino O. - gestore di uno dei più rinomate strutture alberghiere di Fiuggi, nonchè Presidente dell' Ass. Albergatori della nota località termale - ricevette una raccomandata del Distretto di Frosinone con la quale si chiedeva conto di una piccola somma affidatagli per servizio nell' estate 1943 quando prestava servizio come sergente degli Autieri. La documentazione del relativo carteggio (sfortunatamente incompleto) giunto fino a noi documenta una realtà poco conosciuta di quei giorni drammatici. Nel continuo terrore dei nazisti, le autorità badogliane temevano di utilizzare le normali reti telefoniche o telegrafiche ritenendole infiltrate dai tedeschi e nell' imminenza del ribaltone si servivano di corrieri militari nella massima segretezza (fattore non ultimo della mancata applicazione della nota direttiva O.P.44). Il sergente O. fu uno di questi corrieri, inviato dal comandante la 227^ Div. Costiera, Gen. Chajan da Castrovillari a Roma per consegnare a mano una missiva urgente, sotto la missione di copertura: il ritiro di pezzi di ricambio per il reparto indisponibili in Calabria .