Anche quelle di mio padre erano ugualu in tutto e x tutto ad eccezione del lacciolo. Peccato che una sia rimasta sul Bernina e l altra.....beh, reimpiegata come attrezzo x scavare ed ora ridotta ad un osso!!!!!
Anche quelle di mio padre erano ugualu in tutto e x tutto ad eccezione del lacciolo. Peccato che una sia rimasta sul Bernina e l altra.....beh, reimpiegata come attrezzo x scavare ed ora ridotta ad un osso!!!!!
what doesn´t kill you, makes you stronger.
viking280177@yahoo.de
visitate il mio museo alla pagina FB: http://www.facebook.com/#!/groups/548572035176664/
Parere personale per quella che è la mia esperienza; ritengo sia una piccozza anni ‘20/`30 non per la forma che potrebbe benissimo essere ww1, ma per la lunghezza della piccozza stessa, la forma della piccozza è pressoché rimasta invariata dai primi anni del secolo scorso agli anni ‘50/`60. Una piccozza durante la prima guerra mondiale arrivava perlomeno all`altezza del fianco (la cosa è riscontrabile in tutte le fotografie d`epoca) ed era almeno 105-110 cm di lunghezza, questo per una ragione molto semplice, concettualmente la piccozza doveva essere un bastone per la montagna dotato di un becco e di una picca per intagliare gradini nel ghiaccio e compiere altre manovre di sicurezza ed assicurazione, doveva essere la sorellina minore dell`alpenstock in sostanza, quindi più lunga era meglio funzionava la cosa. Solo con il massiccio utilizzo delle piccozze durante la prima guerra mondiale si è visto che in realtà* così lunghe non servivano poi a molto anzi erano forse un po` ingombranti e già* durante la guerra un po` di lunghezza si è persa. L`esperienza alpinistica della guerra e lo sviluppo dell`alpinismo in senso turistico nel dopoguerra hanno fatto il resto e la piccozza si è sempre più accorciata.
Possiedo una piccozza sicuramente militare donatami dalla figlia di un alpino combattente ma nella seconda guerra mondiale, che misura 80 cm di lunghezza e la forma è cmq la medesima ma nessun marchio evidente. Il dilemma resta.
Inoltre come per wiking, anche a me non torna il marchio, mai visto personalmente qualcosa di simile, i ritrovamenti da ghiacciaio purtroppo (che siano inequivocabilmente 1gm) non sono comuni e non si è ben capito chi, da parte italiana, le producesse nel periodo bellico. Da ritrovamenti, sembrerebbe che la SMI producesse piccozze durante la guerra e capita di trovare tale marchio impresso sul metallo, poi c`erano i vari dettaglianti di materiale alpinistico, primo fra tutti Suardi di Milano, che facilmente faceva imprimere il proprio logo sugli attrezzi alpini reperiti presso i vari produttori locali, come avvenne per gli sci per esempio, di più però non so dire ....
A questo punto però si metterebbe in dubbio anche l'autenticità* della piccozza esposta a Forte Tre Sass essendo anche questa sugli 80cm... o sbaglio??Originariamente Scritto da dolomitico
Inge
Basta prendere come riferimenti il 91 che misura in totale, senza baionetta, 129cm.Originariamente Scritto da inge
Non conquisterai mai nuovi orizzonti senza il coraggio di perder di vista la riva
La piccozza del Forte n'Tra i Sass è senz'altro molto vecchia, ma bisorrebbe sapere dove e come effettivamente è stata ritrovata da Lancedelli, che sappiamo tutti essere persona esperta... ma la zona dolomitica è meta di alpinisti da 150 anni e non sempre tutte le piccozze ritrovate sui ghiaioni o negli anfratti più sperduti delle crode o nelle soffitte dei bait sono per forza ww1, come anche è vero che le eccezioni poi ci possono sempre essere e magari è dell'epoca; lungi da me fare il sapientone ma le fotografie parlano chiaro, l'altezza di una piccozza durante la prima guerra mondiale superava senz'altro il metro, purtroppo non posso scannerizzare ma proverò a vedere nel pc se trovo qualcosa...Originariamente Scritto da inge
Ho preso qualche foto dai primi libri che mi sono saltati per le mani "Battaglie per la Trafoier" e "Battaglie per il San Matteo", si tenga presente che alle piccozze vanno aggiunti dai 5 ai 10 cm di lunghezza in quanto nelle foto sono quasi sempre piantate nel ghiaccio o nella terra
Beh le immagini di Dolomitico parlano chiaro, a questo punto non la do più per buona, ma neanche per persa (e si scoprì che nel 17 ci fu una piccola fornitura di piccozze "nuove"...), e in ogni caso mi piace davvero molto.
Da quelle presenti nelle foto mi sembra di osservare anche non hanno l'anello con il laccetto o sbaglio?
Rimane anche da svelare il mistero della piccozza al museo di Valparola... un mistero che forse rimarrà per sempre irrisolto!
Inge
Intanto vorrei fare i complimenti a dolomitico x i documenti postati x comprovare la sua tesi! Bel lavoro!
Infatti le piccozze nel tempo si trasformarono fino a diventare dei ferri tozzi e storti come quelli che io uso x fare cascate di ghiaccio......
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viking280177@yahoo.de
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Scusate se non centra nulla quello che sto per scrivere ma avete nominato quello che considero "il mio forte" n'Tra i Sass. Quando ero piccolo cercavo tra i caduti della Grande Guerra negli ossari il mio cognome tra i soldati italiani, poi un giorno mentre ero andato sul Lagazuoi a vedere Una Giornata in Grigioverde e visitando il forte ho visto tra i cittadini di Cortina d' Ampezzo caduti nella Grande Guerra sotto l'impero AU con il mio stesso cognome
CERCARE REPERTI BELLICI E' UNA MALATTIA,UNA BELLISSIMA MALATTIA?
CHIUDIAMO SEMPRE I BUCHI CHE FACCIAMO
Originariamente Scritto da ingeGrazie wiking per l`apprezzamento, a quanto ho capito anche tu sei particolarmente interessato alle cose di montagna ed anche io sono sempre stato affascinato dall`attrezzatura alpinistica usata in guerra.Originariamente Scritto da wiking
Per Inge: sono d`accordissimo, come dici tu le eccezioni ci possono sempre essere, magari un giorno troveremo la foto di un alpino sulla Vedretta di Lares con una piccozza che arriva si e no a metà coscia e allora ci accorgeremo che questi nostri sono solo farfugliamenti collezionistici, in ogni caso la tua piccozza è assolutamente autentica ed originale, probabilmente corrisponde ad un periodo post-1gm, tutto qui, ma di un bel pezzo si tratta.
Personalmente poi non ho mai visto piccozze italiane 1gm con anello e lacciolo, almeno in foto, mentre qualcuna in più austriaca si. Un altro dettaglio da non trascurare è il puntale; spessissimo le piccozze austriache dell`epoca avevano il puntale pressofuso in un sol pezzo al contrario delle piccozze italiane, nel quale il puntale in ferro era come dire "affogato nel legno" e irrobustito dalla fascetta metallica tonda di tenuta, esattamente lo stesso principio con cui venivano fatti i puntali degli alpenstock italiani. Allego due foto che è meglio....
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