GENIERE 2° GENIO PONTIERI AFRICA ORIENTALE.

[Furiere Maggiore]

... guardando meglio non si tratta del fregio per c/spallina ma del fregio per elmetti e bustine... infatti non è piatto ma concavo per adattarsi alla curvatura dell'elmetto (il mod. 16) e poi non è lucido ma bronzato. Ho notato anche che è fissato con lamelle mentre l'altro aveva i tre occhielli...

Poi se dici pure che il n. è abraso allora sicuramente non si tratta di quello da c/spallina...

Ciao

fm

[serpico]

Materiale veramente molto interessante.
Il teschio portato sull'uniforme cosa stava ad indicare?

Riassumere in poche parole il significato del teschio portato sull'uniforme non è facile.
La comparsa del fregio come teschio risale alla prima guerra mondiale quando divenne uno dei simboli preferiti dai reparti d'assalto.
Utilizzato,poi, dagli squadristi agli albori del fascismo ed utilizzato durante tutto il ventennio, rappresentava lo sprezzo nei confronti della morte, il coraggio, la sfacciataggine di andare contro il nemico senza paura.

[Cariatide62]

".......a noi la morte non ci fa paura.... ci si fidanza, ci si fa l'amor........"

[paolorubens]

complimenti per il lotto , oltre che nominativo e ricco di oggetti , è notevolmente raro per via del fatto che pontieri in Africa ne sono andati pochi .
Paolo

[Itaca]

oltretutto una delle cose più belle è avere in mano gli oggetti e le fotografie d'epoca che li ritraggono come nel caso del tuo casco coloniale, complimenti.

Saluti

[MuseoArabaFenice]

Serpico:


... il fregio è quello da controspallina, in quanto quello da elmetto e bustina era più piccolo, bronzato e portava il numero reggimentale.

Secondo me ha fissato questo perché l'altro, quello del berretto da libera uscita, staccato da quale fu messo sul casco coloniale per l'esigenza africana, fu rimesso sullo stesso al ritorno da essa e, al congedo, riconsegnato al magazzino...

Pertanto il casco souvenir era senza e lui ci mise quello che ... trovò

Ho detto la mia...

fm

secondo me invece è proprio il suo fregio; nel 1935/36, sul fronte Sud, ma più sporadicamente anche in Eritrea, vennero impiegati molto spesso quei fregi, nati per l'Adrian, per i caschi coloniali; a memoria, sono fotograficamente documentati casi per la cavalleria, il genio e la fanteria della "Peloritana".
Gabriele Zorzetto