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Discussione: Mezzi del patto di Varsavia

  1. #1
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    Mezzi del patto di Varsavia

    Salve a tutti,

    sono il felice proprietario di un BRDM 2.

    Per qualisasi info scrivetemi.
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  2. #2
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    Intanto puoi passare per la stanza delle presentazioni?
    Grazie............
    Sono anche su Facebook: German militaria collezionismo

  3. #3
    Utente registrato L'avatar di stecol
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    Immagino che sia il BRDM-2 visto a Bologna la scorsa primavera. Bel veicolo e tenuto in condizioni eccellenti, ti faccio i miei complimenti.
    Si tratta di un mezzo corazzato affascinate per certe sue caratteristiche meccaniche collegate al movimento fuoristrada e in ambito anfibio.

    Che ne diresti di farci una descrizione di questo interessante veicolo, magari corredandolo con un walk-around fotografico esterno e interno ? Sarebbe interessante !

    Ciao
    Stefano

    P.S.: Però una KPVT ce la potevi pure mettere su quella torretta ...
    É difficile volare con le aquile quando hai a che fare con i tacchini ....

  4. #4
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    Optimized-_DSC9098.JPGOptimized-_DSC9119.JPGOptimized-_DSC9134.JPGOptimized-DSC_0218.JPGOptimized-DSC_0259.JPG
    Ancora un po' di foto in action.
    Nelle foto in bianco e nero nella prima i membri dell'equipaggio stanno montando la stazione meteo, e nell'altra un operatore in tuta NBC sta verifiacando il livello di radiazioni del terreno.

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da stecol Visualizza Messaggio
    Immagino che sia il BRDM-2 visto a Bologna la scorsa primavera. Bel veicolo e tenuto in condizioni eccellenti, ti faccio i miei complimenti.
    Si tratta di un mezzo corazzato affascinate per certe sue caratteristiche meccaniche collegate al movimento fuoristrada e in ambito anfibio. ...
    Complimenti al proprietario, mezzo davvero bellissimo... starei però un attimo attento a definirlo "affascinante".
    Il BRDM2 è un veicolo corazzato che ha avuto una vastissima diffusione, non solo tra i paesi appartenenti all'ex Patto di Varsavia ma anche tra numerosissimi eserciti di altre nazioni (quasi una cinquantina) in Asia, Africa, Europa e Medio Oriente.
    Indubbiamente è un mezzo con interessantissime qualità fuoristradistiche e anfibie senza preparazione, per altro già ereditate da altri mezzi sovietici della stessa categoria, tra cui la particolarità di avere un carrello di ruote "a scomparsa" che possono essere abbassate sul terrreno per migliorare ulteriormente la pressione specifica al suolo e agevolare il superamento di ostacoli partitcolarmente impegnativi. Non sembra, per altro, che la complicazione meccanica derivante da questo tipo apparato sia completamente giustificata visto che raramente viene impiegata e non è mai stata successivamente adottata sui mezzi blindati occidentali o orientali.
    Il BRDM2 presenta inoltre alcuni importanti limiti e svantaggi: a parte la leggerezza della blindatura (spessore max. 14 mm.), d'altronde comune a tutti i mezzi di questa categoria, c'è da segnalare che l'architettura convenzionale del mezzo con il motore posteriore pone dei grossi problemi di accesso e di sbarco per l'equipaggio che può accedere al mezzo solo tramite due portelli ricavati sul cielo dello scafo, totalmente esposti alla minaccia avversaria. La torretta è di dimensioni estremamente anguste ed è priva i portelli d'accesso nonchè di apparati di visione periferica (iposcopi o altro) di qualsiasi tipo. Come tutti i mezzi militari sovietici, l'apparato motore del BRDM2 è particolarmente "assetato", i consumi su strada si attestano sui 2.5 km con un litro di gasolio. Nelle versioni di più recente realizzazione si è cercato di porre rimedio al problema d'accesso dell'equipaggio ricavando due portelloni aggiuntivi sui fianchi dello scafo, sacrificando però in tal modo il sistema di ruote aggiuntive che, evidentemente, non si è poi dimostrato così indispensabile.
    Date le sue caratteristiche generali, il BRDM2 può definirsi più che altro un veicolo blindato "scout" con compiti di esplorazione, comunicazione, collegamento e ricognizione e non un veicolo da combattimento vero e proprio visto che non può essere impiegato come mezzo trasporto-truppe e la sua esigua protezione, perforabile anche dai proiettili cal. 0.50, lo espone facilmente alla mercè della reazione avversaria.

  6. #6
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    Il BRDM 2 al momento della sua apparizione e per molti anni è stato un mezzo estremamente moderno nella sua concezione. Ovviamente con i suoi difetti.
    Sicuramente l'accessibilità è limitata dai portelli posti sul cielo del mezzo. In caso impossibilità di uscire dai portelli principali l'equipaggio poteva utilizzare l'uscita di emergenza posta nel compartimento motore, occorreva essere non troppo corpulenti per usarla, io che peso 89 kg e sono alto 1,80 riesco a passarci.
    I consumi erano migliori di molte sue contemporanee, il principale handicap era sicuramente l'uso della Benzina, che in caso di incedio poteva trasformare i due serbatodi da 140 lt. in bombe. La parete taglia fiamma divide in modo ermetico la camera di combattimento dal compartimento motore, che era comunque accessibile a mezzo di due portelli stagni praticati nella parete stessa. Questo per due motivi: 1) la necessità di portare in pressione positiva la camera di combattimento nelle zone contaminate 2) consentire all'equipaggio di abbandonare il mezzo prima che un eventuale incendio si propagasse a tutto il mezzo.
    Le doti anfibie del mezzo sono buone anche in acque leggermente mosse, velocità massima 10 km/h e raggio di virata pari a 10 m.
    Le ruote supplementari sono il sistema carrello del caccia Mig, la pressione delle gomme è di 7,7 atmosfere, esse sono mosse in escursione dal circuito idraulico, mente l'eventuale moto alle stesse viene dato da delle catene di trasmissione. Esse servono per superare trincee larghe fino a 1,2 m. o per abbassare la pressione specifica sul terreno.
    In merito alla pressione specifica esercitata il mezzo può variare a mezzo di manometri la pressione dei pneumatici principali per meglio adattarli alle caratteristiche del terreno.
    La visibiltà è abbastanza buona, due corone di icoscopi, una per l'autista e una per il capocarro, un periscopio panoramico, 2 hub con tre icoscopi per lato per l'equipaggio, un mirino e un icoscopio girato verso la parte posteriore della torretta e montato sul cielo della stessa sono un buon compromesso, oltre ovviamente ai due parabrezza non utilizzabili però in combattimento.
    Concludono la dotazione standard:
    Verricello da 6 t. di potenza;
    Impianto Infrarosso (due fanali e un proiettore che poteva essere montato sul periscopio panoramico del comandate o in torretta);
    Impianto radio;
    Contatore gaigher;
    Protezine NBC;
    Teodolite.
    Attrezzatura standard per un RCH:
    Contatore gaigher portatile;
    Attrezzatura per la raccolta di campioni;
    Rilevatore di gas tossici sia manuale che elettronico;
    GSP 11;
    Stazione meteo;
    Tabelle per misurazioni esplosioni atomiche.

    Ultimo dettaglio velocità max 100 km/h non male per un mezzo da 7 t. e 140 cv.

  7. #7
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    Grazie BRDM2 per tutte le informazioni preziose e veramente "di prima mano"! Una curiosità: l'uscita d'emergenza nel compartimento motore dove sfocia? Sul pavimento del mezzo o nell cielo del vano motore? Non sapevo proprio che esistesse questo tipo di "uscita di sicurezza"!

  8. #8
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    Il portello aperto vicino allo scarico è l'uscita di emergienza, difatti a differenza del portello posto sull'altro lato questo ha anche la possibilità di essere aperto dall'interno, poi segue la foto dell'interno con la botola di accesso aperta, e foto del vano motore dove è locato il passaggio.
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  9. #9
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    Veramente un bel mezzo!
    complimenti!

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  10. #10
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    Beh, passare "sul" motore ancora caldo in caso d'uscita d'emergenza non dev'essere un'esperienza davvero bellissima...

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