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Discussione: Elmi RSI ???

  1. #61
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    Certo Tommaso,
    sono completamente daccordo ...
    in caso di falsi inconfutabili, l'erbaccia va subito estirpata! ... ma i "giardinieri" devono comunque esprimere giudizi CHIARI e soprattutto MOTIVATI da analisi appropriate e adeguate!

    Bye
    Giò

  2. #62
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    Ciao a tutti! Per rispondere a Riccardo: anche se ho fatto il verniciatore per anni è difficile individuare il tipo di vernice utilizzata per realizzare il fregio, andando per esclusione direi che non si tratta di catramina allo stato puro perchè non ha lo spessore e la lucentezza che la catramina prende nel corso degli anni, pulendolo poi con la nafta si sarebbe almeno un po sciolta visto che il peggior nemico del catrame è proprio la nafta, escluderei trattarsi di vernice al nitro non si opacizza in pochi anni e tantomeno restando a covare sotto un bel film di grassi vari, la vernice al nitro poi difficilmente prende rugosità* tende molto di più a disporsi secondo uno strato omogeneo piuttosto liscio, credo possa trattarsi dello stesso tipo di vernice utilizzato per realizzare i fregi regi, cioè una combinazione di nero fumo, catramina, altre sostanze strane utilizzate all' epoca e trementina, tra l'altro questo tipo di vernice aveva un suo nome che però al momento non mi viene in mente, la rugosità* in effetti non è una caratteristica propria della vernice stessa ma una conseguenza del tempo che tende a microfessurrare il pigmento stesso.
    Come ti dicevo non ha uno spessore quantificabile più o meno come accadeva per i fregi degli elmi regi (tant' è che sui miei amati 33 d'alpino le ultime piume delle ali, a causa della convessità* della mascherina, sono appena sfumate e non troppo visibili, è un difetto comune degli elmi alpini per via che la spruzzata di colore difficilmente penetrava nella parte alta della mascherina a causa dell' inclinazione degli intagli, diffidate sempre dei fregi privi di sfumature e con i contorni dei segmenti ben definiti e rilevabili al tatto!), anche questi fregi non hanno uno spessore apprezzabile pur essendo abbastanza corposi e visibili, anche l'opacità* del pigmento è molto simile a quella dei fregi regi, non è un nero opaco (all' epoca le vernici opache come le conosciamo noi non esistevano, le vernici lucide venivano talcate successivamente)e neppure un nero lucido che spara, è una tinta che ben si amalgama al sottostante grigoverde bellico, tant'è che se venisse rimosso sicuramente apparirebbe un alone riproducente il fregio stesso!
    Quanto ai vari falsoni e tarocchi nazionali anche io sono dell' idea che certe brutture sarebbero da cestinare subito e classificarle come tali senza troppi giri di parole e verità* tra le righe, anche perchè poi sicuramente chi avesse voglia di immettere nel circuito delle vendite tali obbrobi sarebbe subito riconosciuto come un venditore poco affidabile!
    Purtroppo spesso giudizi crudi possono toccare la sensibilità* di alcuni collezionisti, ma è un rischio in cui tutti noi possiamo cadere non volendo riconoscere (anche inconsciamente) che l'oggetto cercato per anni è zeppo di punti interrogativi rispetto alla sua originalità*!
    Dobbiamo crescere anno dopo anno e pezzo dopo pezzo, essere puntigliosi, precisi, diffidenti ed accorti perchè la stragrande maggioranza dei pezzi più appetibili e rari purtroppo non è d'epoca! Altrimenti rari non lo sarebbero affatto a maggior ragione ancor di più dopo parecchie decine di anni dal loro effettivo uso!
    Cerco "avidamente" copricapi italiani, soprattutto Alpini, ed austro-tedeschi fino al 1945 nonchè foto italiane e austriache della Zona Carnia, Alto Isonzo e occupazione austro tedesca del Friuli I° guerra mondiale, foto Alpini divisione Julia e occupazione tedesca Friuli fino al 1945.

  3. #63
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  4. #64
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    Ciao Lafitte, non vorrei aver interpretato male il tuo messaggio ( per altro molto tecnico e descrittivo), sull' avvertimento a diffidare dei fregi i cui contorni si sentono al tatto.....se mai è vero il contrario: l' utilizzo delle vernici esistenti durante il periodo bellico,appunto quelle a bi-componente, davano e avevano appunto quella particolarità* e peculiarità*. Ti parlo per esperienza personale caro Amico, lungi da me dal creare malumori e sottintesi.Poi, non ho chiaro nemmeno quanto scrivi anche sui contorni dei fregi: non importa se le delme avevano una inclinazione più o meno accentuata a seconda la "lunghezza del fregio"....la loro colorazione era e doveva essere di norma omogenea. Mi ribatterai di sicuro che non tutti erano così, d' accordo, ma le regole erano quelle. Io per mia esperienza i fregi a "velina" li ho sempre lasciati dove gli ho trovati.
    Un abbraccio
    Riccardo

  5. #65
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    Ciao Riccardo, spesso si vedono sui banchetti elmi con i fregi molto definiti con accumoli di vercice sugli orli dei segmenti verniciati e dei bei neri che "sparano" in lucentezza, questo per un semplice motivo:il problema degli orli intasati si crea quando viene utilizzata una mascherina in carta o cartone che sia al posto della classica mascherina da regolamento in metallo, i 2 tipi di materiale si comportano in modo sensibilmente diverso, la mascherina in carta aderisce perfettamente alla superfice dell' elmo e al momento della verniciatura la vernice si accumula all' interno del segmento non mascherato, quando la mascherina viene tolta vuoi per l'accumulo di vernice, vuoi per la tensione che si crea durante l'asciugatura della stessa sui bordi del segmento si creano quelle piccole creste rilevabili al tatto che danno anche un contorno definito (ma un po frastagliato) al segmento stesso, con le mascherine metalliche ciò non era possibile perchè non aderivano perfettamente alla superficie dell' elmo infatti erano fissate ai 2 rivetti temporali dell' aereazione, spesso poi non erano disponibili le 3 varianti di taglia da adattare alle varietà* di elmi presenti in caserma, ciò determinava la tipica sfumata nei punti in cui l'intaglio era troppo inclinato rispetto al punto di verniciatura per cui è molto difficile che con tali condizioni si creino degli accumuli di vernice si bordi dei segmenti.
    E' da considerare poi che non veniva verniciato un elmo per volta ma spesso parecchie centinaia e il truppone di turno certo non si attardava a rifinire ben bene ogni singola piuma, fulmine, fiamma, ascia, ecc dei vari fregi d'arma.
    Ovviamente esistono esemplari genuini con vernici pesanti e spesse ma questi fregi erano realizzati sempre a mascherina ma con il pennello al posto della classica pistola da verniciatore.
    Utilizzando il pennello bisogna schiacciarlo all' interno della mascherina stessa ciò determina sovente un bordo frastagliato e delle irregolarità* sulla superfice del fregio stesso in quanto per poter realizzare il simbolo dell' arma la vernice doveva essere necessariamente non diluita (pena una colatura sul fondo grigioverde) essendo piuttosto corposa questa doveva essere "tirata" all' interno dei segmenti della mascherina, tale operazione determina le caratteristiche sopracitate.
    E' sempre preferibile concentrare la ricerca su fregi da regolamento in cui il disegno sia preciso, il numeri di segmenti codificato e la posizione sulla parte frontale dell' elmo sia corretta (ne troppo in alto ne troppo in basso) perchè non era una scelta del singolo verniciatore ma la posizione era determinata dalla mascherina stessa che solo in una certa maniera si poteva adattare all' elmo.
    Per chi poi conosca bene la provenienza dei pezzi, i tipi di vernice, i modi di realizzazione ogni tipo di fregio potrebbe essere valido, ma per chi sia avvicinato a tale materia da poco tempo il fregio classico è da preferire anche perchè al momento di un'eventuale cessione ciò non comporterebbe critiche e dubbi.
    Cerco "avidamente" copricapi italiani, soprattutto Alpini, ed austro-tedeschi fino al 1945 nonchè foto italiane e austriache della Zona Carnia, Alto Isonzo e occupazione austro tedesca del Friuli I° guerra mondiale, foto Alpini divisione Julia e occupazione tedesca Friuli fino al 1945.

  6. #66
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    Ciao Lafitte, stiamo dicendo le stesse identiche cose. I fregi fatti con delme cartonate danno per forza lo spessore che sottolinei giustamente.....ma ti stavo chiedendo un' altra cosa: il comportamento della vernice bi-componente nera dei fregi.........in qualsiasi modo venga posizionata: con pistola a spruzzo o con pennello, da sempre e comunque, spessore e i contorni dei fregi il più delle volte erano definiti, perchè il tipo di vernice sia che spruzzata in fretta sia sempre in fretta pennellata lasciava il suo bel rilievo. Scrivo questo solo per far chiarezza, perchè come scrivi giustamente, il neofita deve almeno barcamenarsi un po' sui fregi dei nostri elmetti.
    Un caro saluto
    Riccardo

  7. #67
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    Eh si Riccardo, problema è che non so come si comportasse all' epoca tale tipo di vernice che non credo fosse bicomponente come la intendiamo oggi cioè pigmento + catalizzatore a aggiungere insieme affinchè la vernice si compatti + l'eventuale diluente, credo piuttosto che la vernice venisse già* recuperata pronta in una mistura di fissativo, pigmenti vari scuri a cui veniva aggiunto il diluente (per l'uso a spruzzo) che all' epoca era la trementina.
    Sul fatto che poi tale vernice venisse utilizzata più o meno diluita quindi che producesse uno spessore più o meno grosso dipendeva dal verniciatore e dalla sua mano, comunque sia l'effetto ottenuto è di gran lunga diverso come spessore rispetto alle vernici moderne che per richiesta commerciale devono fissarsi con uno strato protettivo di parecchi micron già* alla prima mano, cosa che alle vernici d'epoca, specialmente quelle per i fregi non era richiesta.
    Ciò comporta delle differenze tangibili tra un fregio d'epoca e uno moderno.
    Ho visto fregi sicuramente originali realizzati a catramina, quella per motivi propri del pigmento legati alla sua intrinseca viscosità* produce spessori notevoli, ma è anche facilmente riconoscibile rispetto alle altre vernici soprattutto nell' invecchiamento.
    In effetti il colore più comune cioè il nero non è poi così facilmente riproducibile con sostanze moderne ed anche gli effetti dell' invecchiamento, l'opacità* ecc non sono facili da riprodurre in poche settimane. Ciò non toglie che gran parte di quello che si vede sui soliti banchetti dovrebbe venir subito cestinato!
    Cerco "avidamente" copricapi italiani, soprattutto Alpini, ed austro-tedeschi fino al 1945 nonchè foto italiane e austriache della Zona Carnia, Alto Isonzo e occupazione austro tedesca del Friuli I° guerra mondiale, foto Alpini divisione Julia e occupazione tedesca Friuli fino al 1945.

  8. #68
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    Concordo su tutto quanto hai detto. E' corretta anche la tua esposizione, eppoi santa miseria mi trovi a dir poco in sintonia su quanto scivi della mercanzia che i mercatini propongono e propinano oggi come oggi.
    Sei forte veramente.
    Un abbraccio
    Riccardo

  9. #69
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    Si Riccardo, in effetti di fregiati di fantasia ce ne sono a centinaia!!! Fatto sta che adesso neppure quelli buoni li vogliono appunto perchè troppi tarocchi girano per fiere e mercatini!
    Il campo è zeppo di trappole! Sono una buona documentazione può essere d'aiuto a non cadere nelle maglie dei falsari!
    Bisogna sempre avere un senso critico nel visionare i pezzi, gran parte dei 33 fregiati fini la carriera sui campi di battaglia in Africa , in Grecia, nei Balcani e in Russia, da disposizioni poi i fregi scomparvero con l'entrata in guerra!
    Un banale esempio sono anni che cerco un 33 del 3° artiglieria alpina, ma in quasi 20 anni solo 2 o 3 dei visionati erano buoni e privi di dubbi ovviamente purtroppo per me tutti custoditi gelosamente dai proprietari! Di cose andati ne ho viste parecchie anche ma messuno di questi lo avrei fatto accomodare in casa!
    Cerco "avidamente" copricapi italiani, soprattutto Alpini, ed austro-tedeschi fino al 1945 nonchè foto italiane e austriache della Zona Carnia, Alto Isonzo e occupazione austro tedesca del Friuli I° guerra mondiale, foto Alpini divisione Julia e occupazione tedesca Friuli fino al 1945.

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