Originariamente Scritto da
dolomitico
Bell’elmo, con la sua patina, parlante da solo senza se e senza ma.
Personalmente ritengo che i pezzi da casa non abbiano bisogno di particolare manutenzione, se in casa ci restano, sono al sicuro, la ruggine non avanza o avanza di pochissimo in 100 anni, a meno che d’inverno non si lascino i caloriferi perennemente spenti o l’elmetto non finisca in cantina all’umido… perciò vanno trattati diversamente rispetto agli elmi da scavo, non vanno né oliati, nè spazzolati, né lavati, nè puliti in profondità, tanto meno usato l’ossalico o spruzzati con vernici o strati di velo lucido o semilucido, solo una spugnata gentile con acqua tiepida, e se ci sono fregio o il grado laterale o scritte a inchiosto/lapis del proprietario, in quei punti non va bene nemmeno la spugnata.
Credo non si tratti di pareri ma di doveri del collezionista conservatore che voglia preservare la storicità e l’integrità totale del pezzo, la storia di un elmo della prima guerra mondiale non è limitata ai 3/4 anni di guerra che ha sopportato, ma arriva fino al 2013; la patina dunque è importantissima come già ribadito più e più volte in questo forum, ma ribadire ancora va bene… importantissima per la storicità del pezzo, per la valutazione della sua bontà, talvolta oggigiorno è la sola discriminante per giudicare alcuni pezzi che sono nel Limbo e non ultimo è importante per “appagare” l’occhio di un collezionista storico… poi su elmetti di scavo si possono usare secchiate di ossalico, se si vuol far affiorare qualche traccia di colore o tirarli a ferro lucido.