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Discussione: Film: SPIE TRA LE ELICHE

  1. #11
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    Grazie a Il cav. e a swelzer per le vostre preziose informazioni

  2. #12
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    Di niente rozann...

  3. #13
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    A distanza di un po' di tempo ritorno ancora a scrivere in questa discussione perché non sono riuscito a togliermi dalla testa (mi ritorna di tanto in tanto) la storia dei film americani "piratati" dai fascisti durante la guerra. Mi rivolgo perlopiú a Il Cav., che ha ricostruito parzialmente la storia: ma si riesce a saperne di piú? Ho trovato un'intervista a Enzo Fiermonte in cui conferma che il film "Spie tra le eliche", per esempio, fu di quelli rubati agli americani. In realtá mi piacerebbe saperne di piú su questi film piratati (e del come venivano pirati e da chi), non soffermandomi solo a "Spie tra le eliche".

    Il Cav. aveva scritto che Arrigo Petacco ne aveva forse parlato in un suo libro. Non ho peró trovato nulla. Petacco parla di cinema, tra le altre cose, nel suo libro "Come eravamo negli anni di guerra: cronaca e costume, 1940/1945" (uscito nel 1984), ma non tocca minimamente l'argomento.

    Riguardo alla trasmissione RAI da lui curata, in cui ne parlava, sarebbe bello rimediarne una copia. Era forse una puntata di "TV7" o qualche analogo programma di approfondimento andata in onda sulla Rai negli anni '90?

    Ad ogni modo, mi scuso per l'ulteriore intromissione. É che quando mi incuriosisco di alcuni fatti, non mi dó pace.

  4. #14
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    Ciao swelzer, per la trasmissione di Petacco dovrebbe essere seconda metà anni 80 in Rai. Ma ne ricordo poco. Quanto al nucleo "da preda" si trattava di MVSN postelegrafonici del reparto con sede a Torino e aggregato all' E.I.A.R. per reprimere l' evasione del pagamento canone radio, ruolo in cui dopo la liberazione è subentrata la GdiF. In pratica erano quelli che come da regolamento ancor oggi vigente venivano a casa tua a suggellarti l' apparecchio atto alle radioaudizioni in un dacco di iuta piombato. Se ne parla anche in una biografia di Montanelli che teneva nel 40/43 una rubrica antiamericana sul settimanale illustrato Tempo, intitolata "Tempo perduto" e perciò era autorizzato a visionare le collezioni di film e riviste nemiche del PNF. Ci furono anche proiezioni per un pubblico ristretto (gerarchi, giornalisti, cineasti) di films di propaganda bellica americana nel 42/43. Se ritrovo altri dati li posterò al + presto...

  5. #15
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    Grazie mille per la risposta. Proveró ad approfondire la questione di Montanelli.

    Riguardo al nucleo "da preda" addetto al pirataggio, sai dirmi altro? Dove posso documentarmi personalmente?

    Ho trovato informazioni sul pirataggio/contrabbando di pellicole straniere operato, nello stesso periodo, da critici e cinematografari vari, ma si tratta di azioni di matrice privata e perlopiú anti-fascista. Diverso é invece il pirataggio per certi versi "di Stato", ordinato dai vertici del regime -- e su questo argomento vorrei principalmente documentarmi.

    Ancora grazie per gli spunti che mi hai dato...

  6. #16
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    Assunto in pianta stabile al “Corriere della Sera” nel gennaio 1941, Indro Montanelli vi pubblica articoli di cultura e politica; nel settembre 1942 inizia una collaborazione col settimanale illustrato “Tempo” firmando con lo pseudonimo di “Calandrino”. Cosa fosse la rubrica “Tempo perduto” lo spiega lo stesso Montanelli: <<quello che scriviamo in questo Tempo Perduto è sempre ed esclusivamente tratto dalla stampa nemica>>. Si trattava dunque di stampa proibita alla gran parte degli italiani, raccolta dalle nostre ambasciate nei paesi amici o neutrali ove poteva circolare liberamente. Era inviata tramite corriere diplomatico presso il Ministero della Cultura popolare a Roma, ove potevano consultarla sotto il vincolo del più assoluto segreto alti gradi del P.N.F. e delle FF.AA., propagandisti, giornalisti, cineasti, agenti del S.I.M. che dovevano farsi una idea del mondo anglosassone per motivi istituzionali. Tra le varie fonti cui attinse “Calandrino” sono principalmente quotidiani e periodici inglesi e americani: The Times; Daily Telegraph; The Observer; Picture Post; Illustrated London News; News Chronicle; The Christian Science Monitor; Saturday Evening Post; New York Times; Time; The American Magazine; Life; The American Politician; Daily News ed altri. Dunque tra il 1942 e il 1943 Indro Montanelli si recava di frequente a Roma per consultare la raccolta del Minculpop, grazie anche agli stretti legami esistenti fra quel dicastero e l’ editore Mondadori per la diffusione della propaganda fascista all’ estero. Con la caduta del regime fascista il 25 luglio ’43 Montanelli si espose sempre di più, pubblicando durante i 45 giorni di Badoglio numerosi articoli di costume a carattere apertamente antifascista, sia firmati che sotto pseudonimo, tra i quali un articolo di esaltazione dei partigiani jugoslavi anticomunisti del generale Draza Mihailovic (che lo avevano catturato e cavallerescamente rilasciato nel 1942 mentre andava a caccia di pernici nel territorio occupato), pubblicato nella rubrica “Tempo perduto”. Ne ebbe l’ aperta ostilità di vari gerarchi (primi fra tutti Roberto Farinacci e Aldo Resega) e guai ben peggiori dopo l’ 8 settembre. Nell’ ambito della sua attività giornalistica assistette (sia a Roma che a Milano) anche a proiezioni riservate di film provenienti dal sopracitato reparto speciale della M.V.S.N. postelegrafonica, ne è prova la citazione nella sua rubrica di varie pellicole statunitensi di propaganda, mai uscite in Italia.
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    Ecco le due pubblicazioni dalle quali ho desunto i dati.
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  7. #17
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    Quanto al nucleo agiva di concerto con le dogane di Genova dove le pizze giungevano via mare per essere inoltrate in Svizzera, e il personale era aggregato all' EIAR. Dopo la guerra la GdiF subentrò alla MVSN nella neonata RAI per la riscossione del canone, dunque forse c' è qualcosa negli archivi della Finanza, in quelli della RAI o in quelli dell' ex- MINCULPOP. Inoltre una copia dei films era inviata anche al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma (purtroppo la cineteca dell' istituto fu depredata dai tedeschi dopo l' armistizio), vedi se ne sanno qualcosa, ma temo di no, dato che la cosa era un segreto e non potevamo alienarci le simpatie e il commercio con la sSvizzera solo per le manie cinefile di Mussolini...

  8. #18
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    Ti ringrazio per le informazioni e per gli innumerevoli spunti che mi hai dato. Se mi capiterá di scoprire qualcosa piú in lá, provvederó a darne conto in questo forum.


    Volevo segnalare che ho citato le pagine di questa conversazione nella bibliografia di un libro, da me scritto, sulla vita dell'attore Enzo Fiermonte. Alcune informazioni riguardanti "Spie fra le eliche" (la storia della pellicola trafugata, per esempio), unite a mie personali ricerche (il titolo della pellicola trafugata), vengono riportate in un passaggio in cui ho racconto di questo particolare film, del quale Fiermonte fu attore principale. Il libro si intitola "L'avventurosa vita di Enzo Fiermonte, pugile attore".

  9. #19
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    Ho avuto occasione di vederlo (sono un cinefilo, ovviamente) penso a questo punto che lo comprerò...

  10. #20
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    Torno sull' argomento "Nuclei da preda" preannunciando che aprirò una discussione apposita. Ho trovato tracce di un loro intervento ai danni addirittura del film "Ninocka"...

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