Su Cadorna e le fucilazioni:
Vale la pena infine di riportare la circolare diramata dal Comando Supremo il 20 luglio 1917, cinque giorni dopo la repressione dell`ammutinamento della brigata Catanzaro a Santa Maria la Longa: [...] Chi punisce con la pena di morte si domandi sempre in coscienza, se tutto è stato fatto per parte sua, per migliorare moralmente e materialmente le condizioni dei suoi soldati, se, oltre a reprimere, egli ha saputo prevenire, se egli è stato a continuo contatto con l`animo delle truppe per comprenderne le aspirazioni, i bisogni, le depressioni, il bene e il male; se, in una parola, egli senta di dominare veramente le forze vive che gli sono affidate, con quella scienza del cuore umano senza la quale nessuno è mai condottiero (riportata in Silvestri, Isonzo 1917, cit., p. 93). Va sottolineato come gli avvenimenti di Santa Maria la Longa si possano considerare l`unico ammutinamento vero e proprio avvenuto tra le truppe italiane nella Grande Guerra: B. Di Martino, La guerra della Fanteria 1915-1918, Valdagno 2002, p. 236. Personalmente ci sembra da condividere quanto scritto dallo storico britannico Ronald Seth: Si è però grandemente esagerato sulla disciplina imposta da Cadorna [...] Anche sulle fucilazioni si è esagerato: ci furono senza dubbio fucilazioni di disertori e di ammutinati, ma non più che negli altri eserciti alleati (Seth, Caporetto, cit. [tr. it. p. 64]). Per quel che riguarda le perdite subite dal Regio Esercito, Mario Silvestri â?? non certo un esaltatore del Comando Supremo! â?? osservava
che di fronte a figuri come Joffre e Douglas Haig, il generale Cadorna e per-sino Capello appaiono dei cuori teneri [...]; è pura leggenda, di cui gli italiani stessi sono responsabili, che le nostre perdite in combattimento fossero ecce-zionalmente elevate ed i nostri comandanti più macellatori degli altri: lo era-no anzi un po` meno. Le perdite (in morti, feriti e dispersi) subite dagli Italia-ni, dai Francesi e dagli Inglesi nei primi nove mesi del 1917 â?? quando i tre eserciti ebbero l`iniziativa delle operazioni â?? furono le seguenti: Italiani 450.000, Francesi 460.000, Inglesi 590.000. Se poi si limita il confronto all`esercito italiano e a quello inglese schierato sul fronte occidentale (che avevano uguale consistenza numerica) si constata che le perdite degli inglesi furono superiori del 30% a quelle italiane, e distribuite pressoché uniforme-mente da Aprile a novembre, mentre quelle italiane sono concentrate nella X ed XI battaglia dell`Isonzo: Silvestri, Isonzo 1917, cit., p.493.
Sempre da PR di Colloredo, La battaglia del Solstizio.