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Discussione: Österreicher Stahlhelm 1917

  1. #11
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    Le presenza di patelle in cuoio bianca si risconta abbastanza comunemente negli elmetti di produzione germanica del periodo 1917 e 1918 nei modelli M17 - M18 ed M18 cavalleria. Il fatto di trovarle montate su un elemetto austriaco non deve sorprendere eccessivamente, pur essendo una cosa non comunissima è da ritenere verosimile vista la intercambiabilità* dei pezzi ed eventualmente una fornitura all'austria (sempre a corto di materiali) di un lotto di pellame lavorato ad uso elmetti di provenienza germanica.
    In altri termini, andava bene tutto ciò che passava il convento. Si rilevano spesso anche delle patelle con materiali in tela cerata di provenienza ed uso civile oppure con i sacchetti di contenimento delle imbottiture cuciti con bizzarre tele a fiori o altri graziosi motivi sicuramente poco marziali, tessuti sempre reperiti sul normale mercato commerciale.
    Al proposito di una mirata identificazione, volevo chiederti se il liner del tuo elmo ha la superficie piatta o è presente una scanalatura per tutta la circonferenza?
    HANDE WEG VOM LAND TIROL

  2. #12
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    Complimenti a tutti per i bellissimi elmi...[][][]
    e soprattutto al moderatore ed a Laffitte per la invidiabile competenza che dimostrano di possedere.[][]
    Direi che c'è solo da imparare! (continuate così)[]
    saluti
    dimonios

  3. #13
    Moderatore L'avatar di Quex
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    Salve Walzorzi,
    il cerchione metallico del liner e' liscio e non scanalato come
    nei modelli tedeschi, a conferma di quanto scrivevi il cotone che
    trattiene i cuscinetti del liner e' fatto con dei ritagli di una camicia.
    un saluto
    Quex

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    Occorre molto tempo affinche' una buona idea faccia il giro della testa di un coglione.
    L.F.Celine

  4. #14
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    Vedi....... che ti dicevo.
    Tutto genuino e regolare, quindi elmetto di tardo periodo con patelle di pellame tedesco lavorate presso la manifattura austriaca di Cilli.
    Ecco il tessuto di uno dei miei

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  5. #15
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    Salve a tutti! la questione delle pelli bianche è come una spina nel mio cuore! Se ne sono visti anche con timbri quadri con impresso in inchiosto blu o violetto anni tipi 17 o 18, fermo poi sapere che c'era chi a Vienna si divertiva a rifare i timbri! La questione mi lascia perplesso la pelle bianca è sicuramente di pecora o agnello ma gli equipaggiamenti au non ebbero mai tale tipo di pellame, anche perchè i capretti disponibili nel 18 erano già* nella pancia dei sudditi imperiali, in effetti si potrebbe azzardare qualche grosso allevamento sulle coste dalmate o qualche fornitura tedesca ma indubbiamente era un materiale pregiato a fine guerra, produzioni tarde di elmi au presentano cerchi in ferro per così dire "allegeriti" cioe' simili ai cerchi tipo Berndorfer con i grossi fori circolari ottenuti in fase di stampaggio per risparmiare quanto più metallo possibile (l'impero era messo malino nel 1 gran parte di questi cerchi montano patelle in cerata o marrone o nera (i due tipi conosciuti) comunque ben diversa da quella striata di colore arancione che invece veniva utilizzata sui berni con liner a cuffia. Quel che mi preoccupa di più è invece il fatto che spesso pelli bianche si trovano su elmi au postbellici (guardie rurali , esercito nazionale) o su elmi ricondizionati dei paesi ex impero. A tale proposito in qualche fiera non vi è mai capitato di contrattare con qualche venditore che spergiurava la bontà* e l' originalità* di elmi au di colore verdone marcio (un caki tipo inglese)e pelle bianca? A me si gli ho fatto notare che l'elmo in questione potesse essere stato destinato all' esercito finlandese o persiano!!
    Con ciò non escludo a priori che possano esistere elmi bellici con tali accessori, a onor del vero bisogna anche dire che presso le patelle bianche spesso presentano delle linguette di dimensioni diverse, da quelle classiche in pelle marrone rossastra, sono a volte più lunghe, a volte più strette, con occhielli di dimensioni diverse da quelli classici, tutte cose che non depongono a favore degli interni bianchi! (non sono razzista!)
    Cerco "avidamente" copricapi italiani, soprattutto Alpini, ed austro-tedeschi fino al 1945 nonchè foto italiane e austriache della Zona Carnia, Alto Isonzo e occupazione austro tedesca del Friuli I° guerra mondiale, foto Alpini divisione Julia e occupazione tedesca Friuli fino al 1945.

  6. #16
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    Mah..... io comunque sono sono propenso a ritenere genuino e bellico l'esemplare postato sebbene non mi sia mai successo di vedere un A.U. con patelle bianche, le circostanze accessorie che mi inducono a pensare questo sono: la provenienza come "souvenir de guerre" e quindi teoricamente reperito in solaio come vecchio ricordo di un reduce nonchè il tessuto tipo "camicia" utilizzato per i sacchetti delle imbottiture che mi porta a pensare effettivamente alla circostanziata fornitura di un lotto di pellame germanico lavorato in una manifattura austriaca.
    HANDE WEG VOM LAND TIROL

  7. #17
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    Concordo, purtroppo manca tutta la documentazione in merito, solo vedendone parecchi si può azzardare ipotesi che ne vorrebbero delle centinaia per poterci capire qualcosa, indubbiamente un recupero personale fa la differenza, ma in fase di acquisto su un banco se avesse un interno bianco lo guarderei molto bene prima di mettere mano agli euri!
    Cerco "avidamente" copricapi italiani, soprattutto Alpini, ed austro-tedeschi fino al 1945 nonchè foto italiane e austriache della Zona Carnia, Alto Isonzo e occupazione austro tedesca del Friuli I° guerra mondiale, foto Alpini divisione Julia e occupazione tedesca Friuli fino al 1945.

  8. #18
    Moderatore L'avatar di Quex
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    Salve,
    concordo con Lafitte il dubbio di un acquisto in una fiera di
    militaria esiste, troppo spesso gli elmi incompleti vengono
    rimessi al meglio per la vendita, nel mio caso dormo sonni
    tranquilli pur essendo curioso su questo tipo di pelle che
    gli americani chiamano "pelle di cavallo", osservando il metodo
    di attaccatura cerchio/patelle ho notato che il tutto si regge
    ad incastro senza cuciture anche se i fori nel cerchione
    servivano proprio a trattenere le patelle con delle cuciture.
    In ultima analisi rimettere delle patelle su un cerchione ed
    incastarle credo sia difficilissimo senza cucirle.
    un saluto
    Quex
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    L.F.Celine

  9. #19
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    Per quanto scritto sopra mando un esempio, la celata fotografata mesi fa ad un mercatino era in buone condizioni e invitante solo che ad un esame più attento mostrava i limiti mentre il prezzo invece non ne aveva!

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    Cerco "avidamente" copricapi italiani, soprattutto Alpini, ed austro-tedeschi fino al 1945 nonchè foto italiane e austriache della Zona Carnia, Alto Isonzo e occupazione austro tedesca del Friuli I° guerra mondiale, foto Alpini divisione Julia e occupazione tedesca Friuli fino al 1945.

  10. #20
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    Si Quex è difficile senza far saltare la vernice in quanto la pelle è trattenuta dal labbro posteriore ripiegato del cerchio, non è impossibile comunque riuscire a fare un buon lavoro, comunque spesso gli elmi, parlo degli au m.17 vengono rimontati con cerchi verosimili di colori in varie tonalità* che vengono sempre giustificate con il fatto che venivano assemblati con pezzi provenienti da varie forniture ecc ecc, indubbiamente è più facile sostituire un liner intero che solo le patelle , comunque il rivetto rimesso non mente mai, o si rompono le alette o li chiudono a martellate per cui restano evidenti segni, vedi foto!
    Cerco "avidamente" copricapi italiani, soprattutto Alpini, ed austro-tedeschi fino al 1945 nonchè foto italiane e austriache della Zona Carnia, Alto Isonzo e occupazione austro tedesca del Friuli I° guerra mondiale, foto Alpini divisione Julia e occupazione tedesca Friuli fino al 1945.

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