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Discussione: Cappello ufficiale Monterosa RSI

  1. #11
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    Mi associo con quello scritto da Nostradamus .


    Tomaso

  2. #12
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    Salve a tutti,
    invio le foto dell'aquila di cui parlavo,come potete notare la "manina" ricamatrice sembra più o meno la stessa.
    Ad occhi esperti,forse,può sembrare un falso palese,però giovani collezionisti alle prime armi potrebbero esserne ingannati,come tempo fa è successo a me.[B)]
    Spero che le foto servano per evitare fregature a qualcun'altro.
    La "storiella" che ricordava Riccardo è presto spiegata:fu proprio lui a "bocciarmi" l'aquila qui postata e a mettermi sul chi va là per il fregio sul cappello postato da Kaesar......per cui stima immutata,e se vuoi Carosello te lo registro io.
    Ciao a tutti

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    RX 1968
    AUGUSTO

  3. #13
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    Frequento forums di militaria da tempo e raramente ho notato una unanimità* di opinioni col "pollice verso" come in questo caso...praticamente tutti concordi su una "impressione negativa"...
    Non male...
    Cito testualmente: "...questo cappello viene da un privato appartenuto alla Monterosa..."
    Senza offesa...ma il dubbio sorge spontaneo.

  4. #14
    Moderatore L'avatar di serpico
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    Porca miseria....il fregio del cappello alpino sembrava strano anche a me(patina molto strana),e poi la mancanza del grado avrebbe dovuto insospettire il compratore,anche se in collezione ho un cappello dell'artiglieria alpina con fregio dorato ma appartenuto ad un sergente(ho anche la foto d'epoca dove si vede portato).Per quanto riguarda l'aquila ss,premesso che non colleziono RSI,ci sarei cascato con tutti e due i piedi.
    VEDO TUTTO, OSSERVO MOLTO, DISSIMULO POCO!

  5. #15
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    I fregi ricamati d'epoca hanno, seppur con le debite differenze, delle caratteristiche, canoni comuni. E' vero che durante la RSI si sono a volte semplificati i ricami e si sono utilizzati materiali più poveri, ma non è che le ricamatrici che lavoravano fino al '43 (realizzando dei capolavori di fregi...basta guardare le aquile del PNF)siano tutte schiattate, no?
    Vi posto un altro fregio da braccio delle SS Italiane dove, a mio avviso, è ancora più evidente la "somiglianza" del ricamo e della patina artificiale. Me la spedirono parecchio tempo fa per un consiglio...potete immaginare la mia risposta. Ho anche delle foto di un altro berretto alpino con fregio mod.44 da ufficiale della Monterosa (non lo posto per correttezza nei confronti dell'attuale proprietario anche se espressi la mia opinione negativa). Stessa provenienza dei due fregi SS Italiane...
    A voi trarre le debite conclusioni.



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  6. #16
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    Anch'io, purtroppo, non posso che associarmi ai giudizi negativi!

    Bye
    Giò

  7. #17
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    salve!se non ricordo male sergenti e sergenti maggiori alpini anche ora portano il fregio da ufficiale senza grado, quidi niente di strano! la patina? bisogna vedere come e' stato conservato, in quale ambiente ecc.ecc. sul tipo di ricamo non mi pronuncio non avendone mai visionato 1 originale per confronto!per il "groviglio" di canuttiglia sinceramente ne ho visti a casa di amici che hanno prestato servizio militare come S.TEN. molto piu' Aggrovigliati! pero' si parla di fregi di 15/20 anni fa ma se Kaeser dice di averlo ricevuto dal reduce perche' non credergli? magari potresti chiedere al reduce se ha le sue foto d'epoca con il cappello indossato cosi' da fugare ogni dubbio!
    Saluti Maurizio
    Novara fa da se'

  8. #18
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    Caro Maurizio, Lo stesso titolo del topic è "cappello da UFFICIALE della Monterosa RSI".
    Comunque l'Istruzione Provvisoria sull'Uniforme dell'E.N.R. prevede per i distintivi di grado delle disposizioni differenti rispetto a quelle sin allora vigenti...
    La patina poi, ha ragione a dire che cambia a seconda delle condizioni di conservazione dell'oggetto, ma ha delle caratteristiche inconfondibili, come anche è inconfondibile la patina artificiale ed un certo tipo di ricamo...è come una FIRMA.
    Francesco

  9. #19
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    ciao! effettivamente hai ragione, prendevo per buono che Kaeser vedendo il fregio dorato e intendendosene poco l'avesse scambiato per 1 cappello da ufficiale!!
    oggi ho approfittato per andare da 1 amico a vedere il suo da s.ten il fregio ha lo stesso ricamo, ma purtroppo il suo e' da congedante, mi ha confermato di averlo comprato in 1 negozio militare dove si producono fregi di questo tipo da parte di 1 loro sarta privata! teoricamente portandogli il disegno potrebbe replicare il fregio rsi ma con lo stesso stile di quelli moderni! (la mano e'simile)
    >Saluti Maurizio
    Novara fa da se'

  10. #20
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    Salve a tutti, mi associo a quanto sopra espresso, questo tipo di aquile si sono viste girare spesso negli ultimi anni, tali tipi di fregi non sono solo per gli alpini ma ne ho visti di varie armi (fanteria artiglieria ecc..)
    Ad un esame semplice del cappello appare infatti chiaro il rimontaggio del fregio (vedi cuciture grossolane in filo nero), un consiglio che posso dare a Kaesar è di alzare un lembo del fregio e vedere se per caso ci sono alone sulla fascia di seta e sopprattutto se ci sono degli alono di ossidazione simili a quelli presenti sulla cannottiglia dell' aquila, comunque a parte queste semplici prove ispettive confermo quanto espresso riguardo l'ossidazione ottenuta chimicamente con probabile snennellatura del fregio con acido muriatico, che letteralmente mangia la doratura del filo metallico lasciando un'ossidazione polverosa (quelle tracce grigie chiare tra ricano e ricamo) del filo di rame con cui è costituita la cannottiglia.
    Ossidazioni simili si possono rintracciare solo su fregi rinvenuti da scavo dove la permanenza in ambiente umido si è protratta per anni, mentre per semplici ossidazioni dell' aria solitamente si assiste a un semplice abbrunamento del ricamo, a volte si possono notare dei punti in cui il verderame è più presente ma si tratta sempre di tracce di un vivo colore verde smeraldo, mai di una senzazione polverosa come in questo caso.
    In questo caso per realizzare il fregio sono stati utilizzati 2 tipi di cannottiglia, quella più lucita dovrebbe essere quella del tipo a serione quadrata che ha reagito in modo più stabile all' attacco dell' acido.
    Un' idea su cui dubitare poi è il tipo di cappello su cui è stato cucito il fregio, trattasi di un cappello da ufficiale (in questo caso da sergente non avendo gradi laterali) in uso negli anni 30-inizi 40) per l' uniforme da servizio, infatti il cappello tende al grigio e è realizzato in feltro fine che noi collezionisti di materiale alpini chiamiamo indebitamente "castorino" per distinguerlo dal feltro grosso e scuro dei cappelli da truppa.
    Per le aquile da braccio mi associo a quanto scritto da Nostradamus, sarò forse un po troppo sofista ma quei ricami mi sembrano più fumetti che aquile da portare su una divisa, esistono anche ricamate su panno rosso (primo tipo in uso) mi è rimasta in memoria una abbastanza accattivvante (ma non tanto da convincermi a metterla nella voliera di casa) che presentava le stesse caratteristiche ossidative di quella d'alpino postata sopra (ossidazione polverosa e non uniforme ecc..
    L'aquila è un volatile raro anche in natura, figuriamoci sui cappelli o sui berretti!
    A parte gli scherzi è già* di per se difficile trovare aquile normali(rege) da combattimento ricamate in filo nero (quelle vere non quelle da congedante!!!!) un fregio m.44 o da braccio pe SS a rigor di logica è una cinquina al lotto!!
    Cerco "avidamente" copricapi italiani, soprattutto Alpini, ed austro-tedeschi fino al 1945 nonchè foto italiane e austriache della Zona Carnia, Alto Isonzo e occupazione austro tedesca del Friuli I° guerra mondiale, foto Alpini divisione Julia e occupazione tedesca Friuli fino al 1945.

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