Tra le specialità della nascente Aviazione Militare Italiana, una delle fondamentali fu quella che inquadrava il personale addetto ai propulsori dei velivoli, i Motoristi.
Poichè all'inizio della Grande Guerra si era agli esordi della macchina volante, che aveva librato il primo volo da poco più di 10 anni nel dicembre 1903 con il "più pesante dell'aria", il Flyer dei fratelli Wright, molti di tali Specialisti furono attinti dal Battaglione Aviatori tra il (poco) personale delle varie Armi che nella vita civile aveva nozioni tecniche con i motori a scoppio delle automobili, veicoli che avevano esordito sulla scena pochi anni prima dell'aeroplano.
Con l'evolversi del conflitto, fu sempre più evidente che il ruolo dei meccanici/motoristi d'aviazione era tanto imprescindibile quanto il personale insufficiente;
pertanto la maggior parte dei militari che furono scelti per essere destinati in tale mansione vennero inviati in scuole private, riconosciute dal Ministero della Guerra e dalle autorità militari e civili aeronautiche, per essere formati e diplomarsi Motoristi d'Aviazione, venendo poi definitivamente inquadrati nel Battaglione Aviatori del Corpo Aeronautico Militare che, come sappiamo, all'epoca era dipendente per il Regio Esercito dall'Arma del Genio, Battaglione Specialisti.
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diploma rilasciato dalla Scuola Motoristi dalle Officine Automobili "Bay" di Milano nell'Agosto del 1917, documento che attestava che il diplomato aveva acquisito perfetta conoscenza teorica e pratica e di manutenzione dei motori a scoppio aeronautici, tanto rotativi che fissi.
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ottenuto il diploma e rientrati al Battaglione Aviatori, dopo un breve periodo di tirocinio, veniva rilasciato al militare la tessera verde dell'Aero Club d'Italia di Brevetto Superiore di Motorista d'Aviazione, riconosciuto dall'Autorità Militare;
a questo seguiva la tessera di Motorista d'Aviazione, rilasciata dal Regio Esercito che lo confermava definitivamente nel ruolo di specialista d'aviazione militare.
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e finalmente il bravo Motorista poteva fregiarsi, al braccio sinistro dell'uniforme tanto in panno che da fatica, del sudato fregio consistente, da regolamento, in sagoma di motore rotativo in canuttiglia su fondo di panno grigioverde;
questo splendido esemplare è stato arricchito da chi lo confezionò, come era assai consuetudine, con due ali spiegate in lana grigioverde, a similitudine del brevetto da Pilota per sottufficiali e truppa, o di quello per Motorista di Dirigibile, che al centro delle ali recava un'elica (molto simile a quello per piloti d'aviazione sottuff. e truppa).
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fotografie del Motorista titolare della tessera su illustrata; si vede nelle foto dettagliate il distintivo con motore centrale ed ali spiegate.
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prove di efficienza di motore rotativo su simulacro d'aeroplano, 1916.
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libretto personale di un militare effettivo al Deposito Aviatori II Battaglione Specialisti e retro del fregio da manica, da cui si può comprendere l'abilità di chi confezionò tale trofeo...
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Libretti d'uso e manutenzione di alcuni tra i più diffusi motori d'aviazione che montavano i velivoli italiani (Caproni Ca., SIA 7b-8b-9b-14b, Farman/Fiat b5, Macchi idro, ecce, ecc..) e placca da motore di un Caproni Ca.3, velivolo poi tragicamente caduto in Libia nei primi anni '20.
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Interessantissima foto di un Motorista d'Aviazione che regge un'elica per alternatore elettrico ausiliario, con il suo meccanismo, del tutto simile a quella posata sopra la foto.
Il militare doveva essere un vero talento in materia di motori aeronautici essendo stato il meccanico del Comandante del Raggruppamento Massa da Bombardamento infatti ha scritto sulla foto: "Al mio caro Maggiore Cav. Ernesto La Polla, in segno di ricordo dal suo vecchio motorista, R.T. - Campoformido, giugno 1917"