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Discussione: [VARESE] L'Idroscalo S.Anna-Sesto Calende

  1. #1
    Moderatore L'avatar di serpico
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    [VARESE] L'Idroscalo S.Anna-Sesto Calende

    Adagiato sulla sponda lombarda del lago Maggiore,poco più a nord di Sesto Caldende,sulla starda che conduce ad Angera e che collega le città rivierasche della sponda "magra",si trova un importante sito carico di storia militare.
    E' l'idroscalo di S.Anna,da qualche anno bonificato e reso parco a cura del comune di Sesto Calende e della Provincia di Varese.
    Il complesso fu voluto e costruito dalla S.I.A.I.(società idrovolanti alta Italia),poi S.I.A.I.MARCHETTI,per collaudare i velivoli costruiti nelle vicine fabriche di Vergiate e Sesto Calende.
    A partire dal 1916 fu scuola per piloti di idrovolanti e negli anni a cavallo fra il secondo e il terzo decennio del secolo scorso,venenro collaudati idrovolanti che diedero fama e prestigio alla nostra Patria,come il celebre S.55 nobile destriero delle trasvolate atlantiche del grande Italo Balbo.
    Dopo l'8 settembre.43,il complesso fu sede della scuola piloti mezzi d'assalto di superficie della celeberrima Decima Mas.
    Qui venivano assemblati i motoscafi con testata esplosiva da lanciare contro il naviglio nemico,e venivano preparati i temerari piloti che li avrebbero condotti fino a poche decine di metri dall'obbiettivo.
    La scuola fu intitolata al valoroso comandante Salvatore Todaro.
    La scuola,era conosciuta dall'aviazione anglo-americana,che la fece bersaglio di numerosi bombardamenti e mitragliamenti,insieme al vicino ponte sul Ticino in Sesto Calende.
    Dopo circa 50 anni,l'area fu bonificata e resa accessibile dopo aver disinnescato le numerose bombe inesplose e dopo aver spianato i crateri delle esplosioni.
    Questo è l'arco d'ingresso alla base,con l'aquila della regia Aeronautica restaurata.
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    Accanto all'arco d'ingresso una delle due garritte salvatesi dalla furia della guerra e del tempo,ma non dalla stupidità dei graffittari.
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    A pochi metri dall'arco d'ingresso,il bunker antiaereo che durante l'opera di modifica fu riutilizzato quale alloggio per i lavoratori.
    Anche su questo hanno agito i soliti imbecilli.
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    Uno dei due ingressi al bunker e il particolare di una delle sei prese d'aria.
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    Delle strutture supestiti dai bombardamenti alleati,uno dei sue capannoni/hangar è stato restaurato.
    In questi hangar venivano assemblati gli idrovolanti prima e i barchini esplosivi poi;oggi ospita mostre e convegni.
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    Il secondo capannone supestite,versa in pessime condizioni.
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    L'interno di oggi....
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    ...e quello di ieri con i barchini esplosivi pronti per la consegna,soluzione estrema per sopperire alla mancanza di naviglio pesante.
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    Dietro i due capannoni,la torre dell'acquedotto.Sotto questa torre,morì un marò addetto alla mitragliera controaerea,colpito durante un mitragliamento nemico.
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    Facocitata dalla vegetazione rampicante,è ormai poco visibile.
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    Lasciandosi alle spalle i due capannoni,si incontra la palazzina "degli ufficiali",in progetto di recupero per la realizzazione di un piccolo museo naturalistico.
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    Poco più avanti,poco visibile dalla sponda in quanto inserito nell'area di ripopolamento e quindi interdetto al pubblico,il pontile che servì per il lancio degli idrovolanti e probabilmente anche come punto di partenza per la prova dei barchini.
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    Ecco una sequenza d'attacco con un barchino esplosivo.Il pilota,una volta individuato un obbiettivo,si lanciava a tutta velocità contro di esso.
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    Giunto alla giusta distanza dall'obbiettivo,il pilota si lasciava scivolare in acqua con il seggiolino galleggiante,mentre il barchino con il suo carico esplosivo proseguiva verso il nemico.
    Nella prima di queste due foto,si vedono sullo sfondo le alture di Angera con l'omonina rocca fortificata.
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    La seconda garritta adagiata sulla riva del lago.
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    Ogni tanto dal lago emerge qualche strano ricordo.....
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    Dalla base è visibile verso sud,il ponte stradale/ferroviario di Sesto Calende.Essendo il primo ponte a cavallo del fiume Ticino e facendo scavalcare il fiume al traffico ferroviario e stradale diretto verso la Val Dossola e il passo del Sempione,era un appetitoso obbiettivo per il bombardieri alleati.Fu colpito anche se nno completamente distrutto.Il nostro amico Arturo A. possiede delle eccezionali foto di un attacco aereo al ponte,e lo prego di postarle.
    Il ponte visto dall'idroscalo.
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    Dalle acque sotto il ponte è riemerso qualche "ricordino" di quei tragici giorni.
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    Anche se coplito,il ponte è ancora lì che scavalca le placide acque del Ticino in uscita dal lago Maggiore.
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    Scusatemi se mi sono eccessivamente dilungato,ma volevo raccontare questa "storia" tutta dun fiato.
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  2. #2
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    Bel servizio interessante ne avevo sentito parlare e visto qualche foto.
    Dilungarti?? ma se sono arrivato alla fine è mi è dispiaciuto che fosse terminato.
    Da quanto capisco vi è la volontà* di salvaguardarlo pur adibendolo ad altro ma questo gli permetterà* di sopravvivere e non può che farmi piacere.
    Peccato per gli scarabocchiatori.
    [ciao2]
    luciano

  3. #3
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    Grazie,la storia delle mie zone mi interessa molto e cerco di capirne sempre di più.
    In effetti il recupero è stato provvidenziale,anche se si sarebbe potuto dare un cenno storico al tutto.
    Se "imbarazzante" quello della RSI,almeno quello dell'epopea della SIAI.
    Io ci sono stato qualche volta anche quando tutta l'area era un cratere e la vegetazione era quasi impenetrabile.Era pericoloso entrarci per via degli ordigni inesplosi e vedere l'aquila mutilata e tutto distutto,faceva molta tristezza.Meglio così che niente.
    Per i graffittari.........la mamma dei cretini è sempre gravida.Facessero almeno delle belle cose,ma per quegli scarabocchi,possono anche risparmiarsi e.......andare a leggere qualche libro di storia.
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  4. #4
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    Essendo stato chiamato eccomi presente []
    Ecco le foto del bombardamento di cui parla 128°, scusate per il nome sopra [:I]








    Non è che qualcuno è a conoscenza del reparto americano che effettuò il bombardamento?

    Inserisco anch'io qualche altra foto ad integrazione di di quelle sopra []
    Iniziamo, così da far comprendere megli anche a chi è poco pratico della zona, con una foto aerea

    Il numero 4 indica un comando tedesco, penso wermacht, situato a Castelletto Ticino in una struttura che oggi è chiamata "ex città dei ragazzi"

    Proseguo con una foto della parte superiore del pontile



    Ed una molto suggestiva da sotto


    E, per concludere, in campo di ritrovamenti ecco un paio di cocci che ho recuperato qualche giorno dopo l'innaugurazione del parco


    Un saluto,
    Arturo []

    P.S. ne pomeriggio spero di inserire un aneddoto sulle bome recuperate da sotto il ponte.
    "Distruggere un album fotografico, disperdendo le fotografie nei quattro angoli della Terra, può essere paragonato ad un moderno incendio della Biblioteca di Alessandria."

  5. #5
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    Arturo,sei mitico!Attendiamo l'anedoto.Grazie ancora.
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  6. #6
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    M I T I CI

    Ho visitato il sito grazie a 128 Legio, magari poi ci posterà* altre chicche della zona, come la "casa coi cannoni", appena dopo il ponte [8D]

    Una soluzione contro gli "scarabocchiari" ce l'avrei: contattarli e coinvolgerli direttamente nel ripritinare la colorazione mimetica dei manufatti.
    Dopo non dovrebbero succedere altri misfatti.
    [ff]
    Un cordiale saluto!

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da ciofatax

    M I T I CI

    Ho visitato il sito grazie a 128 Legio, magari poi ci posterà* altre chicche della zona, come la "casa coi cannoni", appena dopo il ponte [8D]

    Una soluzione contro gli "scarabocchiari" ce l'avrei: contattarli e coinvolgerli direttamente nel ripritinare la colorazione mimetica dei manufatti.
    Dopo non dovrebbero succedere altri misfatti.
    [ff]
    Gia,quando ci andammo la bonifica non era ancora completata,ti ricordi?
    Quella casa con tutti quei mezzi ti ha impressionato,vero?Ne ha aggiunti degli altri e vorrei contattarlo per fare delle foto dettagliate.Speriamo bene,perchè il tipo è un pò.....particolare.
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  8. #8
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    Ragazzi,il nostro lago(delle Fate)Secondo le leggende,dove abbiamola fortuna di vivere, riserva sempre delle sorprese, se non ho capito male la casa che intende ciotafax è quella di fronte al Mc Donald's ?
    Se si, Confermo che il proprietario è tipo strano e alquanto permaloso!
    cmq si è dovuto arrendere e consentire la visita all'interno del parco dietro "modico" compenso , d'altronde pur essendo "ricco" da qualche parte i soldini per comprare il materiale lo doveva trovare!
    cmq Complimenti a tutti per le foto e per l'esposizione a corredo, Arturo non e che ci racconti di quel fascicolo protocolato "segretissimo" sarebbe interessante per tutti!

    <font color="red">GRANDI!!!!!</font id="red">
    Novara fa da se'

  9. #9
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    Caro Maurizio,forse ti riferisci al Gabinetto RS/33?????
    Immagino di si!Il Gabinetto RS/33,era un distaccamento dell'OVRA,la polizia segreta del regime fascista,incaricato indagini segrete a fine scentifico.
    Sembra che nella notte del 13 giugno 1933,nel milanese e più precisamente lungo la statale da Novara a Magenta,cadde un oggetto volante non identificato e che nello schianto furono feriti 5 operai che si trovavano a transitare su quel tratto di strada.L'incidente fu frettolosamente archiviato come caduta di un fulmine.In quei giorni,l'osservatorio metereologico di Brera,dava sulla zona cielo parzialmente nuvoloso con sporadiche precipitazioni,ma non tali da generare temporali con fulmini.
    Cosa c'entra tutto questo con l'Idroscalo S.Anna e la SIAI Marchetti???
    Sembra che il velivolo precipitato sia stato trasferito proprio negli hangar della SIAI Marchetti di Vergiate che dista pochi minuti da Sesto Calende comune in cui si trova l'idroscalo.
    Da tempo ci si chiede come mai gli stabilimenti della SIAI Marchetti di Vergiate,il ponte sul Ticino a Sesto Calende e l'idroscalo di S.Anna(sede all'ora della scuola Todaro della decima mas)siano stati bombardati dagli alleati ben 9 volte,mentre gli Uffici SIAI di Sesto Caldende siano stati risparmiati.
    La spiegazione starebbe nella volontà degli alleati di distruggere QUALCOSA che si trovava negli hangar,risparmiando preziosi incartamenti custoditi negli uffici della SIAI.
    Nel dopoguerra,gli americani si impossessarono degli edifici della SIAI,che divenne punto di revisione per aerei americani.
    Sembra che i pezzi del presunto disco volante,siano stati da spunto per la realizzazione dell'ala volante,velivolo progettato da Giovanni Pegna,e influenzarono gli ingenieri nazzisti per la relizzazione di molti prototipi fra cui l'aeromobile V7,guarda caso, di forma discoidale.
    C'è da dire che gia prima del presunto schianto,erano stati frequenti avvistamenti nei cieli della zona e che venivano archiviati come sorvoli di aerei possibilmente ostili o aerei spia.
    Nel dopoguerra,ad una mostra di disegni realizzati da malati di mente,vennero notati degli schizzi raffiguranti una sorta di disco volante con tanto di interni.
    Quegli schizzi erano stati realizzati da un funzionario della SIAI che a seguito della cessione di "certi incartamenti"da parte del regime fascista a quello nazzista,aveva incendiato l'hangar in cui si credeva custodito il fantomatico oggetto volante.
    Fantasie,combinazioni,fandonnie????Non ci è dato di saperlo,ma il triangolo formato dal Ticino pavese,con quello novarese e comprendente l'estrema punta varesina è una zona di presunta forte attività ufologica.
    Passo la palla.......
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  10. #10
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    Complimenti Arturo anche per il tuo servizio.
    Questo topic si stà* facendo sempre più interessante.
    Che dire del tuo racconto 128legio interessante e mi incuriosisce questo fatto che ricordo.
    L'ultima foto mi pare di ricordare che si tratta di un disco caduto in siberia e quegli uomini dovrebbero essere russi.
    [ciao2]
    luciano

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