So che parlare di Opere Sommerse riguardo al Vallo Alpino potrà* sembrare strano,ma al Moncenisio succede anche questo.In tarda primavera,quando le acque del lago a causa dei prelievi invernali raggiungono il minimo livello le Opere del Vallo Alpino presenti riemergono consentendo così la loro vista ed eventualmente una loro visita.Quest'anno purtroppo ciò non è avvenuto ed il livello dell'acqua è rimasto insolitamente alto,consentendo solo così la visita al Centro n.19 del Caposaldo Ospizio.Nelmese di maggio 2006 invece le acque erano talmente basse che praticamte tutte le Opere,civili e militare erano praticamente emerse.Vedere le fotografie del Centro N.19 scattate il 14 maggio 2006 e quelle cattate il 29 Aprile 2007.Ai primi di settembre di quest'anno il Centro N.19 eraormai invisibile inquanto completamente sommerso.Posto un breve reportage e alcune fotografi relative al Centro N.19.[ciao2]Gianfranco
VALLO ALPINO
Caposaldo OSPIZIO
Centro n.19
Inserito nel I Sistema Difensivo del IX SETTORE MONCENISIO-SOTTOSETTORE IX/B MONCENISIO il Caposaldo Ospizio,composto dai Centri n.18-19-20-21,Postazione n.29,Batteria B3,il fossato anticarro Roncia e i ricoveri G-G1,F e V.,si congiungeva a SW con il Caposaldo Rivers e a NE con il Caposaldo Roncia.Compito del caposaldo impedire con la sua azione il transito a truppe e mezzi francesi attraverso l`altopiano del Moncenisio e dirette verso Susa.
Il Centro n.19,ultimato nel 1935 secondo i dettami della Circolare n.200, era costituto da un monoblocco in calcestruzzo,armato con tre mitragliatrici,dotato di una porta garitta(probabile)all`unico ingresso, tre postazioni fotofoniche in collegamento con il Centro n.18 , la batteria B3 e il Centro n.20, ed i vari servizi logistici quali il dormitorio,il gruppo elettrogeno,la cucina ecc.
Le 3 armi erano ubicate in casamatte e protette da piastra corazzata in tre parti,due in casamatta binata(Armi A1 e A2) con campo di tiro verso la SS in prossimità* del Ponte Rosso e l`altra in casamatta singola(Arma A3) con campo di tiro verso il piccolo avvallamento ubicato frà* questa e il Centro n.20.La forza destinata al presidio dell`opera era di 23 uomini.Entrando dall`unico ingresso troviamo sulla destra la nicchia e il condotto dell`impianto fotofonico di collegamento con la batteria B3, e subito dopo a sx il vano dell`impianto del gruppo elettrogeno.Un breve tratto di corridoio ci porta al camerone/ricovero,lungo circa una dozzina di metri e largo 4,alla cui estremità* NE si dirama sulla dx l`accesso alla casamatta dell`arma A1 e della postazione fotofonica di collegamento con il Centro n.20.Di fronte a noi i vani del`impianto di ventilazione e il breve corridoio che conduce al locale cucina.All`estremità* SW del ricovero è posizionata la nicchia dell`impianto fotofonico di collegamento con il Centro n.18 e a sx l`accesso alla casamatta binata delle armi A1 e A2,non potute visitare per i circa trenta centimetri di acqua e fango presenti fra me e l`accesso.Data la presenza continua di acqua e fango sul pavimento che rendono il percorso estremamente scivoloso , la presenza di diversi pozzetti ricolmi d`acqua e privi di ogni protezione SI SCONSIGLIA VIVAMENTE la visita agli interni.Il Centro n.19,quando emerso,è raggiungibile in circa 15 minuti di cammino,seguendo il sentiero che dalla Piramide del Pian delle Fontanette scende verso il lago. Fino alla fine degli anni 60,quando venne ultimata da parte dell`EDF(Electricitè de France) la grandiosa diga ubicata a Sud del Colle del Moncenisio e che fece alzare il livello delle acque del lago di oltre 50 metri l`orografia del luogo era totalmente differente da quella attuale,con tutte le opere,sia civili che militari dell`altopiano totalmente emerse.Era così possibile vedere la vecchia SS.25,il Ponte Rosso su cui passava la medesima,i resti dell`Ospizio(Al cui interno era ubicata la caserma Paolo Racagni destinata ad ospitare gli uomini di presidio alle varie opere della zona) dei fossati anticarro Roncia e Rio Crosetto, i Centri n.17-18-19-VII . le tre dighe costruite dagli Italiani fra gli anni 1912 e 1924 e varie borgate.Vennero inoltri rasi al suolo il Forte Cassa(conglobato nella base della diga odierna)l`Ospizio e il Forte Gatto,realizzato nel 1813 durante il regno del Bonaparte.Attualmente per poter visitare queste opere(sommerse sotto decine di metri d`acqua per circa 10 mesi all`anno))occorre recarsi al Moncenisio in tarda primavera,quando il livello delle acque è al minimo e permette alle opere di riemergere.
Purtroppo quest`anno ciò non sarà* possibile in quanto il livello delle acque è di circa trenta metri più alto di quello che era nel il mese di maggio dello scorso anno.
Lo scrivente,recatosi al Moncenisio lo scorso 29 Aprile,con la speranza di visitare varie opere normalmente sommerse, ha potuto accedere solamente al Centro n.19(con l`acqua che lambiva l`ingresso) e alla Postazione 29.Per le opere sommerse non visitate l`appuntamento è per la primavera del 2008.
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Il Moncenisio è sempre il Moncenisio.Guardate con che vista ci accoglie la mattina del 29 aprile.Si intravede in basso a dx il Centro N.19 al livello dell'acqua
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Il Centro N.19 il giorno 14 maggio 2006
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Altra vista del Centro N.19 il giorno 14 maggio 2006
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Il Centro N.19 il 29 aprile 2007
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Vista del Centro 19
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Particolare della cannoniera
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Altra vista del Centro 19
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Vista posteriore del Centro 19
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I detriti trasporati dal lago hanno ormai ostruito la cannoniera A3 e il condotto di comunicazione della fotofonica di collegamento con il Centro N.20
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L'ingresso del Centro 19.Si distinguono in alto a sx il tubo di scarico dei gas del motore del gruppo elettrogeno,e a dx il condotto della fotofonica di collegamento con la Batteria B3
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L'interno dell'ingresso,la caduta dell'intonaco della volta permette di vedere le putrelle metalliche di rinforzo
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Il vano del gruppo elettrogeno con il basamento del motore a scoppio
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La porta stagna di accesso al ricovero
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L'interno del ricovero
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Altra vista dell'interno del ricovero
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La casamatta A3 ormai colma di detriti penetrati dalla feritoia dell'arma
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La piastra di protezione in tre parti dell'arma A3,con la massa di detriti penetrata all'interno dalla feritoia.
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Il fronte delle Armi A1 e A2 fotografato il 14 maggio 2006