Risultati da 1 a 10 di 10

Discussione: Non tutti sanno che...

  1. #1
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    Non tutti sanno che...

    Ciao, non tutti sanno che Mautausen divenuto tristemente famoso come campo di sterminio nell’ultima guerra, prima di allora , fosse un campo di prigionia per soldati di nazioni coinvolte nella Grande guerra. A Mauthausen nel 1915 al 1918 venne allestito un campo per ospitare prigionieri, tra questi vi furono migliaia di italiani che vissero la prigionia in condizioni disumane , vi consiglio di andare sul sito “http/ lasocietàdisangiulianovecchio prigionieri italiani” Per il Forum posto alcune cartoline del soldato Rocco prigioniero prima a Marcheggio e poi a Mauthausen. Il dialetto abruzzese si sostituisce all’italiano ma è anche vero che in un Paese dove il grado di analfabetismo era alto, il saper scrivere rappresentava comunque una fortuna.
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  2. #2
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    In condizioni disumane grazie al governo italiano e soprattutto a Sidney Sonnino...

    All’inizio del 1915 i governi di Austria-Ungheria e Germania furono costretti a informare le potenze dell’Intesa, tramite la Svizzera neutrale, che il blocco economico imposto loro dagli avversari provocava già grandi difficoltà nell’assicurare i rifornimenti alimentari ai propri soldati e alla popolazione civile, e che presto sarebbe stato impossibile nutrire le centinaia di migliaia di prigionieri di guerra francesi, britannici e russi.
    Sempre tramite la Svizzera venne raggiunto quindi un accordo per garantire un rifornimento continuo di viveri e generi di conforto riservato esclusivamente ai prigionieri, sotto il controllo della Croce Rossa Internazionale.

    I prigionieri di guerra italiani andarono incontro invece a un destino particolarmente tragico.
    Il governo italiano e le autorità militari consideravano i prigionieri alla stregua di traditori e quindi non aderirono agli accordi internazionali per i rifornimenti alimentari.
    Il ministro degli esteri Sidney Sonnino fu il più feroce oppositore a ogni forma di aiuto destinato ai prigionieri. ostacolando in ogni modo anche l’invio di viveri e di generi di conforto raccolti privatamente dalle associazioni dei familiari e dalla Croce Rossa Italiana.


    Per questo motivo 100.000 prigionieri italiani su 600.000 morirono letteralmente di fame nei campi di prigionia in Austria-Ungheria e Germania, e molti sopravvissero solamente grazie all’aiuto dei prigionieri delle altre nazionalità. che dividevano fraternamente le loro risorse, anche con gli stessi soldati avversari che dovevano sorvegliarli.

    La propaganda italiana all’epoca e durante il regime fascista incolpò i crudeli carcerieri e aguzzini austro-ungarici della morte per fame e fatica dei poveri prigionieri italiani, e ancora oggi molti libri riportano come vero questo clamoroso falso storico.
    Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes

  3. #3
    Moderatore L'avatar di Paolo Marzetti
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    Ad integrazione di quanto espresso sopra:

    http://www.picocavalieri.org/pubblic...ausen_1918.pdf

    Ho avuto l'opportunita' di intervistare alla fine degli anni '60 un ex soldato italiano della classe 1897, fatto prigioniero dagli austriaci a Caporetto ed internato a Mauthausen fino alla fine della guerra. Egli fu cosi' 'fortunato' che nel 1944 fu catturato dai tedeschi e fini' nuovamente nello stesso campo, ritornando a casa definitivamente nel 1946. Giocoforza chiedergli se era stato meglio prima o dopo: ebbene con gli austriaci, fu una tortura incredibile perché non davano assolutamente nulla da mangiare:li lasciavano cibarsi di erba e radici presenti nella struttura, nonché di qualche succulento insetto che rappresentava le proteine.Acqua da bere e per lavarsi, neanche a parlarne.Per fortuna era giovane e sano e si arrangio' come meglio pote' tornando a casa col peso di41 kg dai 71 che era.Inoltre. gli austriaci li lasciavano nella piu' completa inedia e questo era cio' che per molti fu fatale.Mi disse che una sola volta riusci' a prendere un pacco della Croce Rossa Americana che conteneva dei calzerotti di lana che conservo' fino alla fine. Con i tedeschi dall'inverno del 1944 in poi,le cose migliorarono leggermente perché li facevano lavorare(lui era addetto al trasporto di legname) e una volta al giorno davano una piccola scodella di brodaglia indefinita (probabilmente rape e raramente patate) assieme ad 1/4 di pagnotta di segale nero da dividere per 4 uomini.La sofferenza maggiore era per il freddo, in quanto avevano solamentel'abbigliamento consegnato dai tedeschi all'entrata e degli zoccoli di legno.La differenza la fecero, la sete, le malattie da raffreddamento, la tubercolosi e verso la fine il tifo petecchiale. In ogni caso, torno' a casa dopo la liberazione, questa volta con 38 Kg, ma era di venti anni piu' vecchio. E' la prima ed ultima volta che ho sentito che i tedeschi erano stati 'piu' buoni' degli austriaci ! (Sic!) PaoloM

  4. #4
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    Certo che se la fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo...

    Le conseguenze del blocco navale attuato dalle potenze dell'Intesa nei confronti delle potenze centrali furono terribili, nelle grandi città tedesche, austriache e ungheresi dal 1916 non c'erano più cani, gatti e topi... con le madri occupate nell'industria bellica i ragazzini, invece di andare a scuola, giravano in bande le città alla ricerca di cibo, arrangiandosi come potevano.
    Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes

  5. #5
    Moderatore L'avatar di Nitro90
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    io infatti non lo sapevo, grazie per questi interessanti documenti e informazioni.

  6. #6
    Moderatore L'avatar di maxtsn
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    Grazie per la condivisione!!
    Max

    Frangar non flectar

  7. #7
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    Un uomo su sei di quelli presenti in queste foto è morto in prigionia...
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    Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes

  8. #8
    Moderatore L'avatar di maxtsn
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    Purtroppo la guerra è una brutta bestia e lascia sempre dietro una scia di sangue....

    Da ignorante quale sono; le prime due lettere riportano Marcheggio... cosa indica? E' una località oppure indica qualcos'altro?
    Max

    Frangar non flectar

  9. #9
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    Dove lo leggi?
    Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes

  10. #10
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    Scusate ho postato per due volte lo stesso verso della cartolina...avanzo delle ipotesi il buon Rocco forse non riusciva a scrivere in modo coretto il nome di Mauthausn scrivendo Marcheggio la cartolina del 21 gennaio 1917 riporta il timbro di Mautausen o il luogo era soprannominato Marcheggio è pur vero che nella cartolina del 9 febbraio il nome del campo è giusto, ma le mie restano ipotesi.
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