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Discussione: Descrizione obici e cannoni

  1. #1
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    Descrizione obici e cannoni

    Avendo trovato tra il cartaceo queste spiegazioni e avendole ritenute interessanti li posto sperando siano graditi.

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    luciano

  2. #2
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    Molto interessanti.
    Infatti gli obici (così come i mortai) sparano con angoli superiori ai 45° (origine coincidente con l'orizzontale), quindi sparano nel secondo arco, mentre al contrario i cannoni, adatti a tiro diretto, sparano nel primo arco.
    Tutte le traiettorie ideali balistiche sono parabole, la differenza sta nella posizione del punto cosiddetto fuoco e dell'intersezione della parabola con l'asse orizzontale, cioè i punti d'inizio e fine della traiettoria.
    Un saluto
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  3. #3
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    Sono graditi sì!!!Ma avete visto che suppostoni,Ragazzi?Che roba!!!
    Ciao![ciao2]
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  4. #4
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    Eh si, tieni conto però che il bossolo resta in canna...
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  5. #5
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    Ok,però sono lo stesso delle belle bestie!!!
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  6. #6
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    Se avete notato tra il proietto n°9 e il n° 10 in basso vi è riportato un colpo per fucile.
    Questo per fare un raffrontarlo con le varie grandezze.
    [ciao2]
    luciano

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Blaster Twins

    Ok,però sono lo stesso delle belle bestie!!!
    Direi di sì![]
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  8. #8
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    Ottimo Luciano,stai andando alla grande!

  9. #9
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    Re: Descrizione obici e cannoni

    ciao
    aggiungo qualche integrazione a questo topic;
    schema del tiro effettuato dalle artiglierie
    il cannone spara con traiettoria tesa sul bersaglio visibile, la granata dell'obice descrive una traiettoria alta e curva in modo da superare le alture nel tiro indiretto. il mortaio spara con angolazione superiore a 45°
    tiro.gif

    le cariche di lancio usate sono a sacchetto e a bossolo. nella prima il propellente è inserito in un sacchetto di seta, l'accensione è assicurata dal cannello avvitato nell'otturatore. nell'altro il propellente è inserito nel bossolo, l'accensione è ottunuta mediante il cannello avvitato nel fondello.
    nelle cariche di lancio è spesso inserito un foglio di stagnola che sogliendosi all'atto dello sparo evita il deposito di rame nell'anima della canna dovuto al passaggio della corona di forzamento del proiettile. le cariche di lancio possono essere aumentate o diminuite in base alla necessita
    cariche.jpg

    nel disegno è visibile il meccanismo di otturazione a vitone per cannoni con carica a sacchetto, dove la chiusura è assicurata dal tampone esastico nel blocco di culatta, a sx. mentre a destra è rappresentato il sistema a cuneo scorrevole, in questo caso orizzontale, impiegato quando la chiusura ermetica è assicurata dal bossolo.
    otturatori.jpg

    l'azione delle granate, 1 shrapnel, 2 fumogeno ad emissione dal fondello, 3 fumogeno a percussione, 4 granata esplosiva a tempo, 5 granata esplosiva a percussione, 6 granata esplosiva con spoletta di prossimità
    traiettorie.jpg

    nel tiro contoaerei oltre la spoletta di prossimità*, venivano usate le spolette a tempo, graduate automaticamente dalle centrali di tiro. nello schema seguente mette in evidenza la differenza tra gittata massima, pratica ed efficace. la massima è quella che la granata raggiunge contro la forza di gravità*, la pratica quella che raggiunge alla massima graduazione di spoletta, e l'efficace, quella a cui è possibile impegnare un aereo per un sufficiente periodo di tempo.
    gittata.jpg

    munizioni perforanti controcarro:
    carica cava, perforante (palla), perforante scoppiante.
    la carica cava è formata da un bicchiere che contiene la carica esplosiva sagomatacon cono metallico interno, un tagliavento per conferire la necessaria forma baslistica e la spoletta, che puo essere anteriore, posteriore o interna. impattando con il bersaglio la spoletta accende la carica, esplodendo genera un dardo incandescende che scioglie letteralmente la piasra colpita, proiettando all'interno un dardo di fiamme gas incandescenti. la carica cava è il metodo piu usato ancora oggi per le armi anticarro portatili o a bassa velocita
    carica cava.jpg

    nel sisegno sono visibili la granata perforante (palla) sopra, e perforante scoppiante:
    il primo perfora il bersaglio attraversandolo e danneggiandolo con la propria massa, l'altro penetra nella stessa maniera, ma esplode dopo avere attraversato la corazza grazie al ritardo contenuto nella spoletta posteriore, di conoseguenza provoca un danno maggiore all'interno del carro.
    perfornati.jpg


    esaminando quindi il proiettile perforante agiva esclusivamente in virtu dell'energia cinetica. il proiettile usciva dalla canna, compiva una certa traiettorie veniva a contatto con la corazza, la penetrava e con la forza residua rimbalzava contro le pareti interne provocando il ferimento o la morte degli occupanti. tutto cio si verificava solo in determinate condizioni, quali la corazzatura non eccessivamente spessa, e di conseguenza il cannone non doveva sparare ad una velocita superiore a 700/800 m/s il propio proiettile. questo tipo di perforante venne impiegato maggiormente agli inizi del conflitto.
    con la maggiore corazzatura dei carri questi proiettili divennero presto inefficaci, e si rese necessaria una maggiore velocita per avere luogo delle spesse corazze, ma il problema restava che ad alte velocità* il proiettile perforante si disintegrava all'impatto provocando solo danni parziali. venne aggiunto cosi un perforatore ed un cappuccio balistico, che appiattendosi al momento dell'impatto ripartiva su esso e sull'ogiva vera e propria, opportunamente smussata, parte della forza d'urto permettendo la perforazione sino a 900/ms.
    perf1.jpg

    naturalmente se i 900 m/s erano un limite per gli acciai normali, non era cosi per quelli speciali, come ad esempio il carburo di tungsteno. questo metallo dalle caratteristiche di resistenza eccezionali, aveva pero un peso specifico assai elevato. per questo motivo. se si fosse sparato un proiettile composto interamente da questo metallo, la carica di lancio avrebbe dovuto essere di eccezionale potenza, il che, avrebbe a sua volta fatto esplodere la camera di scoppio del cannone. si utilizzo un proiettile normale in acciaio in cui se era ricavata una sede per il nucleo, di dimensioni minori in carburo di tungsteno. In germania i proiettili furono costruiti fino al 1942, quando hitler decise che il carburo di tungsteno doveva essere utilizzato completamente dall'industria, qeusto segno la fine dei proiettili a carburo di tungsteno, che vennero continuati ad essere prodotti solamente per il 5cm pak 38 ed il 3,7cm flak usato a bordo degli stuka, in funzione anticarro.
    altro proiettile anticarro, usato maggiormente dagli alleati era quello ad abbandono di involucro con nocciolo indurito, meglio conosciuto come sabot. consisteva in 2 proiettili uno dentro l'altro. il primo del calibro della canna, si staccava dal proiettile vero e proprio all'uscita da essa. questo divenendo piu leggero raggiungeva una velocità* molto elevata, che grazie al nocciolo indurito poteva perforare corazze piu spesse.
    perf2.jpg

    nel 1909 era stato brevettato un tipo di proiettile speciale chiamato autodecalibrante. nessuno se ne era piu interessato, finche, pochi anni prima dell'inizio della 2ww l'ing. gerlich riprese in germania questi studi. egli ne constato la validita e li sviluppo ulteriormente. in pratica i suoi studi lo prortarono a stabilire cha la pressione di lancio faceva aumentare in proporzione alla propria riduzione, la velocita iniziale di un proiettile. naturalmente un proiettile del genere era di costruzione del tutto particolare. si trattava di un proiettile a nocciolo indurito a cui erano state applicate una flangia posteriore ed una posteriore. le flange erano di metallo dolece e quella anteriore forellata. quando il colpo veniva sparato ( la canna era costruita in modo da avere in culatta il diametro delle flange, in volata il diametro del corpo del proiettile; era conica ) durante il tragitto le due flange si schiacciavano progressivamente. all'uscita della bocca si avevano le flange completamente aderenti al corpo del proiettile che assumeva il definitivo calibro. anche qeusto tipo di proiettile ebbe una vita piuttosto breve, per le note vicessitudini del carburo di tungsteno.
    Nel 1938 in svizzera fu annunciato che sarebbe stata data la dimostrazione delle capacita distruttive di un proiettile di nuova concezione. ad un esame accurato degli effetti provocati pareva che la corazza fosse stata forata con una fiamma ossidrica. tutti rimasero molto sorpresi, ma poi ci siricordo che nel 1880 monroe, uno scienziato americano, si era accorto che se uno scoppio veniva diretto tramite un cono verso una corazza, la potenza distruttiva aumentava notevolmente (carica sagomata). attraverso appropriati studi si era perfezionato questo tipo di proiettile. specialmente in germania, dove i cannoni controcarro erano nella stragrande maggioranza ad alta velocità* si verifico che i proiettili arrivavano sul bersaglio ad una velocità* e quindi ad una rotazione enorme. tutto cio diminuiva grandemente l'eficacia del getto incandescente, infatti la forza centrifuga faceva allargare il cono del getto, disperdendo calore e forza di penetrazione. si cerco di ovviare ponendo cuscinetti a sfera, ma la cosa era chiaramente estremamente costosa. venne comunque impiegato su larga scala nei cannoni catturati, obsoleti con bassa velocità* iniziale. tale problema fu poi risolto con l'introduzione di armi a canna liscia con proiettili stabilizzati da alette. bisogna riconoscere che i tedeschi anche nel campo dei proittili erano all'avanguardia. infatti la strada da loro aperta fu ed e seguita dagli eserciti moderni.
    perf3.jpg

    gli effetti dei perforanti, sopra ad energia cinetica, sotto ad energia chimica (carica cava)
    effetti.jpg

  10. #10
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    Re: Descrizione obici e cannoni

    Ottimo topic e ottime integrazioni, ho apprezzato particolarmente gli schemi di Fert sui proiettili perforanti sopratutto quello con il nocciolo indurito che non conoscevo.

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