La grande illusione (La Grande illusion) è un film del 1937 diretto da Jean Renoir, nominato all'Oscar al miglior film nel 1939.
Titolo originale La grande illusion
Paese Francia
Anno 1937
Durata 114 min
Colore B/N
Audio sonoro
Genere guerra, drammatico
Regia Jean Renoir
Sceneggiatura Charles Spaak e Jean Renoir
Casa di produzione Réalisations d'Art Cinématographique
Fotografia Christian Matras
Montaggio Marguerite Renoir e Marthe Huguet
Musiche Joseph Kosma
Scenografia Eugène Lourié
Costumi René Decrais
Trucco Raffels
Interpreti e personaggi
Jean Gabin: Tenente Maréchal
Dita Parlo: Elsa, la contadina tedesca
Pierre Fresnay: Capitano de Boëldieu
Erich von Stroheim: Capitano von Rauffenstein
Marcel Dalio: Tenente Rosenthal
Julien Carette: Cartier, l'attore
Georges Péclet: un ufficiale francese
Werner Florian: Sergente Arthur
Jean Dasté: l'insegnante
Sylvain Itkine: Tenente Demolder
Gaston Modot: l'ingegnere
Premi
5ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia: Premio al valore artistico
National Board of Review Awards 1938: miglior film straniero
Prima Guerra Mondiale. Il capitano Boëldieu e il tenente Maréchal sono abbattuti con il loro aereo dall'ufficiale tedesco von Rauffenstein, asso dell'aviazione tedesca. Fatti prigionieri, vengono inviati al campo di detenzione di Hallbach, dove insieme ad altri connazionali preparano una fuga. Trasferiti in altro campo non riescono a mettere in pratica il tentativo di evasione. Da quel momento cercheranno ripetutamente di fuggire dai tanti campi ai quali saranno destinati, per approdare, infine, alla fortezza di Wintesborn (il castello di Haut-Kœnigsbourg in Alsazia), dove vengono raccolti proprio i prigionieri recidivi. A capo del castello c'è von Rauffenstein che, ferito in una missione aerea, è stato destinato a compiti meno rischiosi. Maréchal e il soldato Rosenthal riescono a fuggire approfittando di un'azione diversiva del capitano Boëldieu. Dopo alcuni chilometri tra i due sorge del malcontento, ma, oramai, il loro legame si è saldato e, perciò, i due si riuniscono in maniera più salda di prima. Si rifugiano in una fattoria tedesca ai confini della Svizzera. Nonostante il tenero legame che nasce tra Maréchal e la vedova di guerra che ospita i fuggiaschi, i due francesi riprendono il loro cammino verso casa.
Alcune truppe tedesche, accorse vicino al confine con la Svizzera (proprio per cercarli) li notano ed iniziano a sparargli, ma il confine tra Svizzera e Germania è superato e, quindi, le truppe sono diventate impotenti, per Rosenthal e per Maréchal il viaggio verso casa è ora libero.
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