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Discussione: Piloti e kamikaze giapponesi

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    Exclamation Piloti e kamikaze giapponesi


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    Premetto che questo mio racconto non vuol essere una semplice e fredda somma di dati, nomi, luoghi ecc, ma vuol essere un segno di tributo e tutto sommato anche di rispetto verso quei soldati che si immolarono nel tentativo di salvare il loro paese ("";Yamato"" antico nome del Giappone).
    Traendo le parole dai versi di un poema dell'epoca Tokugawa, Scikiscima no Yamato/gokoro no hito touaba Asahi ni niu Yamazakura/bama ossia Lo spirito giapponese è simile al fiore del ciliegio di montagna raggiante nel sole del mattino
    Nel 1281 Kublai Kan, potente sovrano delle popolazioni mongole, decise di spingere le sue mire espansionistiche verso le isole del Giappone e allestì una gigantesca armata (al cui servizio era una flotta da trasporto di adeguate proporzioni) per invadere e conquistare il Paese del Sol Levante.
    Ma quando la flotta d'invasione era in vista delle coste nipponiche, un tremendo tifone distrusse quasi tutte le navi, disperdendo le superstiti.
    Questo evento venne considerato un segno di protezione divina dai giapponesi che lo battezzarono Kamikaze ossia Vento Divino.

    L'ammiraglio Takijiro Onishi il padre del corpo kamikaze. Prima di morire l'asciò scritto "La vita è come un fiore delicato come possiamo aspettarci che profumi per sempre?



    Tratto da un racconto del capitano di vascello Rikihei Inoguchi



    Tenendo in considerazione l'evidente divario esistente in merito al potenziale, tra il Giappone e gli alleati negli ultimi anni di guerra nel Pacifico, per noi giapponesi era chiaro che il nostro paese si sarebbe trovato ad affrontare una gravissima crisi, a meno che non intervenissero elementi tali da cambiare radicalmente la situazione.
    Era quindi più che naturale che in circostanze di questo genere i combattenti giapponesi fossero decisi a sacrificare la propria vita per l'imperatore e per la patria.
    Il loro patriottismo aveva origine dalla convinzione, profondamente radicata nell'animo di questi uomini, che la nazione, la società* e persino l'universo si identificavano nell'imperatore e per questa causa essi erano disposti a sacrificare la loro vita.
    Per quanto riguarda la fondamentale questione della vita e della morte, la base spirituale di noi giapponesi è costituita dall'assoluta obbedienza all'autorità* eccelsa dell'imperatore, e ciò anche a prezzo della vita.
    Il credo kamikaze era influenzato dal Bushido, il codice di condotta del guerriero giapponese, basato sullo spiritualismo proprio del buddismo, che pone l'accento sia sul coraggio, sia sulla coscienza dell'uomo.
    Un altro nostro ardente desiderio era quello di riuscire a morire di una morte piena di significato, nel momento giusto e nel posto giusto, e di non suscitare con la nostra condotta alcun pubblico biasimo.
    Quando si analizza il comportamento Kamikaze, si deve tener ben presente che essi giudicavano la missione d'attacco nulla più che una parte del loro dovere, e che non consideravano questo compito come qualcosa di veramente straordinario.
    Si appassionavano talmente al problema di come colpire con successo le navi prese di mira che finivano col dare poca importanza al loro destino.
    Erano dominati troppo profondamente dall'atteggiamento psicologico di amore per la propria patria coltivato nella storia e nella tradizione del loro paese.
    L'attacco Kamikaze aveva innanzitutto un carattere spirituale e qualsiasi pilota dotato di normale abilità* era in grado di adempiere alla sua missione in modo adeguato.
    Non avevamo quindi alcun metodo di addestramento speciale all'infuori di quello consistente nel porre in particolare rilievo agli occhi dei piloti alcuni fattori che si erano dimostrati di una certa importanza durante precedenti esperienze di "attacchi special"



    Lo spirito e la rinuncia è un bene comune a tutti i piloti suicidi (che furono sempre ed assolutamente volontari)traspaiono dall'immagine composta quasi ieratica del giovane pilota.Poche ore dopo essersi fatto fotografare questo moderno samurai concludeva l'esistenza terrena nello schianto del suo aereo contro una nave nemica.



    Piloti kamikaze fotografati prima di una missione



    Fine della prima parte
    Fonte cartaceo Luciano
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    luciano

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