REGIA: Silvio Laurenti-Rosa
SCENEGGIATURA: Silvio Laurenti-Rosa
FOTOGRAFIA: Silvio Laurenti-Rosa e Giulio Rufini
CAST: Gisa-Liana Doria, Filippo-Armando Rosati, Nado Rosa, Carlo Lenner, Nello Carotenuto, Max Ehrlich, Nadis Perlowna
PRODUZIONE: Nuova Italia - Roma
LUNGHEZZA: 1136 mt.
B/N (muto)
Italia, 1923
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Vassili, un giovane ufficiale che ha osato esprimere delle critiche su Rasputin, viene inviato ai confini orientali, in un fortino che è spesse volte attaccato dai ribelli tartari. Salva la figlia del comandante, la giovane Katiuscia, Insidiata da Ivan, un ufficiale ambizioso e segretamente in contatto con i bolscevichi. Quando scoppia la rivoluzione, Ivan uccide il comandante e tenta di usare violenza a Katiuscia. Vassili la salva e i due fuggono attraverso la steppa, inseguiti dal perfido Ivan. Dopo varie peripezie i tre personaggi si ritrovano in un campo di profughi, ridotti allo stremo, falcidiati dagli stenti e dalla mancanza di cibo. La comune sventura rende solidali Vassili e Ivan, che si stringono la mano dimenticando l' odio che li aveva fino ad allora divisi.
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All' inizio degli anni '20 il cineasta di simpatie socialiste Silvio Laurenti-Rosa fu inviato in Urss dalla Unione Cinematografica Italiana, nell' intento di riallacciare i rapporti commerciali con quel paese che, fino alla rivoluzione aveva rappresentato uno dei maggiori mercati per la nostra produzione cinematografica. La missione non ebbe esito positivo, per l' opposizione del nuovo governo bolscevico. Laurenti-Rosa ne approfittò comunque per girare clandestinamente nei dintorni di Mosaca un migliaio di metri di pellicola, immortalando dal vero paesaggi innevati, scene di povertà e desolazione, disordine sociale. Una volta rientrato in Italia dopo la presa del potere di Mussolini, integrò alle immagini autentiche della Russia altre sequenze, girate con attori italiani in una sua casa di campagna nei pressi di Viterbo. Il film, presentato alla stampa come un "cinedramma anti-bolscevico" fu proiettato nel 1923 in tutte le maggiori città italiane. A Roma - dove le proiezioni si tennero in contemporanea nelle sale Corso ed Olimpia - per volontà del regista l' incasso fu devoluto alla colletta aperta dal PNF per l' erigenda Casa dei Fasci di Combattimento.
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