Risultati da 1 a 4 di 4

Discussione: I CCRR alla difesa di Roma, 1943

  1. #1
    Utente registrato L'avatar di Nei Secoli Fedele
    Data Registrazione
    Jan 2012
    Messaggi
    337

    I CCRR alla difesa di Roma, 1943

    I CARABINIERI NELLA DIFESA DI ROMA

    Alla notizia dell’armistizio tra l’Italia e gli anglo – americani, le unità tedesche dislocate nei pressi di Roma reagirono immediatamente. Alle ore 20,30 dell’8 settembre 1943 la 2^ divisione paracadutisti, da Pratica di Mare e la 3^ divisione corazzata dalla zona di Bracciano, iniziarono un’azione convergente per impadronirsi della capitale. A difesa della città, nella zona compresa tra la Magliana e Tor Sapienza, era schierata, col compito di interdire l’accesso a Roma dalla via del mare, la divisione “Granatieri di Sardegna” i cui capisaldi vennero subito investiti dai paracadutisti tedeschi, comandati dal generale Heindrich. Di fronte alla forte pressione germanica nella zona della magliana, alle 23 dello stesso giorno, il Comandante Generale dell’Arma, su ordine dello Stato Maggiore dell’Esercito, dispose che la Legione Allievi CC.RR. inviasse subito nell’area delle operazioni un battaglione in rinforzo ai Granatieri di Sardegna che si stavano battendo valorosamente. Alle ore 23,30 il II battaglione allievi carabinieri era già pronto in pieno assetto di guerra. L’unità, su tre compagnie, era al comando del tenente colonnello Arnaldo Frailich. Ricevuti gli ordini operativi, il battaglione alle 23,45 mosse in direzione della Basilica di San Paolo, e alle ore 0,30 del 9 settembre, si era già attestato sulla destra. Il comando del settore in cui operavano i carabinieri era affidato al colonnello Umberto Giordani, comandante del Reggimento “Lancieri di Montebello”, alle cui dipendenze agiva anche un reparto del 1° Rgt Granatieri, già provato in precedenti combattimenti. Alle ore 2, il ten. Col. Frailich riceveva l’ordine di trasferire il suo battaglione in località “magliana”, con il compito di agire in corrispondenza della via ostiense per riconquistare il nostro caposaldo numero 5 occupato dal nemico. Mentre il battaglione allievi iniziava l’avvicinamento all’obiettivo, due pattuglie motorizzate tedesche, che tentavano di infiltrarsi nella nostra formazione, vennero subito neutralizzate e tutti i componenti catturati. Poco dopo, da una posizione tedesca avanzata, vennero lanciati alcuni razzi di segnalazione. Individuato il reparto nemico, due squadre di carabinieri lo attaccarono decisamente con bombe a mano. I tedeschi furono messi in fuga lasciando sul terreno diversi caduti e molte munizioni. Alle 5 tutto il battaglione raggiunse le posizioni per l’attacco al caposaldo 5; al centro era schiera la 5^ compagnia, a destra la 4^ a sinistra la 6^. Il caposaldo tedesco, per contrastare la minaccia, sviluppò subito un intenso fuoco di mortai contro i militari dell’Arma. Ma tempestivamente intervennero le blindo e i mezzi semoventi del Reggimento Lancieri di Montebello con una efficace reazione di fuoco. Alle ore 5,40 il battaglione allievi CC.RR. iniziò l’attacco. In posizione avanzata era la 4^ compagnia del capitano De Tommaso. Con rapidi sbalzi il I e il II plotone guadagnarono 500 metri e si portarono a distanza d’assalto dalla posizione tedesca, seguiti subito dopo dal III plotone. Il capitano De Tommaso si spostava di continuo da un plotone all’altro per incitare i suoi uomini alla lotta, tanto che il colonnello Giordani dovette inviare sulla linea un ufficiale per ordinargli di non esporsi troppo. Alle 6 i tedeschi, per arrestare l’avanzata della 4^ compagnia, lanciarono un contrattacco che, dalla riva sinistra del tevere, tendeva a colpire il nostro reparto sul fianco e sul tergo. Il ten. Col. Frailich, percepito il pericolo, ordinò alla 5^ compagnia di coprire il fianco della 4^. Il movimento eseguito con estrema rapidità frustrò il tentativo avversario e costrinse i tedeschi a ripiegare. Il combattimento si riaccese subito violento. Alle 7 l’allievo carabiniere Alfredo Berasini, ferito all’addome da una scheggia di granata, si abbattè al suolo. Trasportato al posto di medicazione, cessò di vivere subito dopo. I carabinieri, perseverando nel loro impetuoso slancio offensivo, alle 8,30 nonostante l’aumentata intensità del fuoco avversario, si portarono ancora avanti. Temendo per la vita dei suoi uomini, particolarmente esposti al micidiale fuoco tedesco, il capitano De Tommaso si prodigò senza soste, curando personalmente la dislocazione la dislocazione delle armi automatiche e la predisposizione della formazione per l’assalto finale. Mentre incitava i suoi carabinieri all’ultimo sforzo per l’attacco al caposaldo, una raffica di mitragliatrice lo investì in pieno, colpendolo al viso e al petto. Nei pochi attimi di vita che gli rimasero potè appena gridare agli uomini della sua compagnia impegnati nell’azione “ AVANTI….. VIVA L’ITALIA….”. Voglio vendicare il mio capitano, gridò il carabiniere Antonio Colagrossi e, portandosi fino a pochi metri dal caposaldo tedesco, sparò sul nemico tutti i colpi del suo fucile mitragliatore. Subito dopo, nell’atto di lanciare una bomba a mano, venne anch’egli colpito a morte da una raffica. Il tenente dei CC.RR. Elio Di Lorenzo, dopo la morte del capitano De Tommaso, assunse il comando della 4^ compagnia e proseguì l’azione contro il nemico. Nella situazione che andava delineandosi sempre più critica, il ten.col. Frailich decise di sferrare un vigoroso attacco finale con tutte le forze disponibili: il battaglione mosse compatto. In questa fase dei combattimenti caddero i carabinieri Gino Schiavi e Angelo Costabile, che al comando delle rispettive squadre si erano lanciati all’assalto. I feriti erano ormai più di 30. Poco dop le 10, il caposaldo n. 5 era completamente in mani italiane. La 4^ compagnia, seguita dalla 5^ e dalla 6^, superata la posizione appena conquistata, travolse i centri di resistenza retrostanti, quando apparì una bandiera bianca e, con le mani alzate, alcune decine di soldati italiani, fatti in precedenza prigionieri dai tedeschi. I carabinieri sospesero il fuoco, ritenendo che i tedeschi intendessero arrendersi. Era soltanto un espediente: i paracadutisti nazisti ripresero subito a sparare colpendo anche alcuni dei prigionieri. Si riaccese violento lo scontro. Il vicebrigadiere Giuseppe Cerini portò la sua squadra mitraglieri sul fianco delle posizioni tedesche e con delle raffiche precise neutralizzò due centri di fuoco avversari dotati di mitragliatrici. Successivamente, mentre si accingeva ad introdurre un nuovo caricatore nella propria arma, venne colpito all’emitorace destro e al braccio destro. Pur di non distogliere altri militari dalla lotta, rifiutò ogni soccorso e da solo raggiunse, allo stremo delle forze, il posto di medicazione. Intanto, col supporto dei carri del Reggimento Lancieri di Montebello, la 5^ e 6^ compagnia, affiancate dalla 4^, si lanciarono in un ultimo assalto contro le posizioni tedesche, superando i fossi anticarro e le trincee avversarie. Numerosi nazisti vennero fatti prigionieri e molti soldati italiani liberati. Alle ore 19,30, al battaglione allievi CC RR. venne dato il cambio da un contingente di 200 uomini del Gruppo Squadroni CC.RR. “Pastrengo”, comandato dal capitano Michele Ippolito, dislocato a cavaliere delle rotabili e della ferrovia per Ostia. All’alba del 10 i tedeschi, dopo un intenso fuoco di preparazione, mossero in forze all’attacco delle linee italiane. Ma davanti alla reazione violenta dei carabinieri desistettero. Alle 6,40 rinnovarono l’attacco, concentrandolo contro le posizioni tenute dai carabinieri. Lo scontro fu cruento. Si combattè con accanimento da entrambe le parti. Infine, i reparti tedeschi furono nuovamente costretti a desistere e a ripiegare. 17 caduti e 48 feriti, tra ufficiali, sottufficiali, appuntati, carabinieri e allievi, di cui alcuni molto gravi, furono il bilancio dei combattimenti sostenuti delle unità dell’Arma per la difesa della Capitale. ( 8 – 9 – 10 settembre 1943)
    (i carabinieri 1814 – 1980)
    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    " Usi obbedir tacendo e tacendo morir....."

  2. #2
    Collaboratore
    Data Registrazione
    Aug 2006
    Località
    Pieve di Cento (BO ) Emilia Romagna
    Messaggi
    5,388

    Re: I Carabinieri nella difesa di Roma 8/10 sett. 1943

    Grazie per questa accurata cronaca di eventi da me solo parzialmente conosciuti.
    sven hassel
    duri a morire

  3. #3
    Collaboratore L'avatar di Il Cav.
    Data Registrazione
    Jan 2012
    Messaggi
    4,909

    Re: I Carabinieri nella difesa di Roma 8/10 sett. 1943

    Grazie, sempre molto interessante l' argomento, specie x me che rievoco la Cavalleria di P. San Paolo (Montebello e Genova).
    "Chissà a quale di questi alberi ci impiccheranno..."

  4. #4
    Utente registrato
    Data Registrazione
    Sep 2011
    Messaggi
    5

    Re: I Carabinieri nella difesa di Roma 8/10 sett. 1943

    Grazie anche da parte mia.
    Sono sempre nuovi tasselli da aggiungere per completare il quadro degli avvenimenti.

Permessi di scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •