Risultati da 1 a 5 di 5

Discussione: La fustigazione nell'esercito romano

  1. #1
    Moderatore L'avatar di Gertro
    Data Registrazione
    Oct 2010
    Localitā
    Italia - Puglia
    Messaggi
    3,674

    La fustigazione nell'esercito romano

    Secondo me una buona parte del valore guerriero delle legioni romane e' da ascriversi al terrore delle punizioni e, in particolare, della fustigazione.
    La fustigazione era una grave punizione che risultava particolarmente efficace per tenere gli uomini al proprio posto ed evitare diserzioni o fughe durante la battaglia. In che cosa consisteva la fustigazione?
    Secondo quanto riferisce lo storico greco Polibio (206 a.c. - 124 a.c.), quando vi era una grave mancanza da parte di qualche soldato veniva riunito il consiglio dei tribuni e se l'accusato era riconosciuto colpevole veniva sottoposto, appunto, alla fustigazione: il tribuno prendeva un bastone e toccava con esso il condannato; in seguito a cio' tutti gli altri soldati colpivano il malcapitato con legni e pietre cosicche' per lo piu' lo uccidevano nel campo.
    Questa pena era prevista anche per le sentinelle che non si attenevano alle consegne ricevute.
    Se accadeva poi che molti soldati insieme commettevano la stessa colpa e che interi manipoli, sopraffatti dal nemico, abbandonavano il posto di combattimento, i romani non condannavano tutti alla fustigazione ma ricorrevano a un metodo di punizione efficace e terribile.
    Il tribuno alla presenza di tutto l'esercito riunito rimproverava aspramente i soldati che si erano lasciati sopraffare; quindi estraeva a sorte tra tutti ora cinque, ora otto, ora venti soldati in proporzione al numero dei colpevoli, in modo che i sorteggiati corrispondessero a circa un decimo del totale (la cosiddetta decimazione). I sorteggiati venivano poi fustigati senza pieta' fino alla morte mentre agli altri, quelli non sorteggiati, veniva assegnata una misura d'orzo (disonorevole) anziche' di grano e inoltre veniva loro imposto di accamparsi fuori dello steccato senza protezione.
    Poiche' dunque il pericolo della decimazione incombeva su tutti in uguale misura e non si sapeva la sorte chi avrebbe colpito ecco che i soldati preferivano morire al proprio posto di combattimento. Com'e' evidente le terrificanti punizioni in uso nell'esercito romano hanno fatto si che il terrore di esse si tramutasse in valore contribuendo al successo delle battaglie. Voi che ne dite? Ciao.

  2. #2
    Collaboratore
    Data Registrazione
    Aug 2006
    Localitā
    Pieve di Cento (BO ) Emilia Romagna
    Messaggi
    5,388
    In primis ringrazio per la puntuale descrizione della punizione; sul parere personalmente credo che una punizione sicura fosse un buon deterrente, ma non sono convinto dell'equazione terrore=valore.
    sven hassel
    duri a morire

  3. #3
    Utente registrato
    Data Registrazione
    Jul 2012
    Localitā
    Monfalcone
    Messaggi
    5,086
    Neppure io credo all'equazione terrore=valore, ma riporterei in vigore la fustigazione per corrotti, corruttori e concussi...
    oh, parere personale... e senza decimazione.
    Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes

  4. #4
    Moderatore L'avatar di maxtsn
    Data Registrazione
    Jan 2011
    Localitā
    Prov. TO
    Messaggi
    8,263
    Grazie per la precisa descrizione di questo metodo. Condivido l'opinione degli altri riguardo l'equazione terrore=valore. Č indubbio che la certezza della pena porti perlomeno ad eseguire il proprio dovere.
    Max

    Frangar non flectar

  5. #5
    Moderatore L'avatar di Gertro
    Data Registrazione
    Oct 2010
    Localitā
    Italia - Puglia
    Messaggi
    3,674
    Dal web: esempio di fustigazione nell'esercito romano.
    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login



Tag per questa discussione

Permessi di scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •