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Tarquinio il Superbo e i libri sibillini
Narra Aulo Gellio (125 d.c. - 180 d.c.) che un giorno una vecchia si presento' al cospetto del re Tarquinio il Superbo con nove libri in mano dicendo che erano oracoli divini e che voleva venderli. Il re si informo' del prezzo e la donna chiese un prezzo altissimo. Il re allora ne rise prendendo in giro la donna come una vecchia rimbecillita. La donna allora, senza scomporsi, accese un piccolo fornello davanti al re e brucio' tre di questi libri chiedendo nuovamente al re se voleva acquistare i rimanenti libri al prezzo che gia' aveva chiesto per tutti e nove i libri. Il re allora si diverti' ancora di piu' asserendo che la vecchia era oramai del tutto rimbambita. La donna allora brucio' altri tre libri e chiese nuovamente al re se voleva acquistare i rimanenti al prezzo dei nove. Tarquinio a questo punto si fece serio perche' si rese conto che una fermezza come quella dimostrata dalla donna non doveva essere presa sottogamba e acquisto' i tre libri al prezzo dei nove originari. Questi libri vennero poi collocati in un santuario e chiamati "sibillini" e ad essi ricorrevano i quindecenviri quando si trattava di consultare nell'interesse pubblico gli dei immortali. Ciao.
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piccole cose ma interessanti. Bravo
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Moderatore
Ciao grazie. Posso assicurarti che l'opera di Aulo Gellio è ricchissima di informazioni sul mondo romano e si tratta di informazioni le più disparate. Ciao
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