Ciao, Roma aveva l'Annona che sovrintendeva al mantenimento dei poveri e sicuramente era un ufficio importante durante le carestie. Mi chiedo se gli statuti medievali prevedessero questo ufficio "statale". Le carestie in periodo medievale furono vaste e frequenti e spesso l'umanita' raggiunse livelli di bestialita' inaudita. Uno degli esempi drammatici ci rinviene da Rodolfo il Glabro (Cronache dell'anno mille) che racconta della carestia verificatasi nel 1033 durante la quale furono dissotterrati i cadaveri per sfamare la popolazione. Molti ammazzavano i bambini per sfamarsi ed anche i viandanti e si cucinava pane fatto con sabbia. Ci si nutri' anche di erbe selvatiche e radici. Racconta Il Glabro che si tratto' di una carestia che colpi' tutta la latinita'. Riferisce che in quel periodo era divenuto cosi' abituale mangiare carne umana che in alcuni mercati veniva addirittura venduta cotta e i venditori, scoperti, vennero poi dati al rogo dalle autorita' del luogo. Tuttavia, si scopri' che questi cadaveri bruciati e seppelliti erano poi stati dissotterrati e a loro volta divorati per la fame. Mi chiedo se i governi comunali non si preoccupassero di preservare scorte alimentari per far fronte a queste situazioni e se fosse previsto l'ufficio dell'annona come per i romani.