Fritz Haber (1868-1934) ebreo convertito al cristianesimo, fu un illustre chimico tedesco, noto per aver messo a punto la produzione di concimi agricoli a basso costo ricavando l’ ammoniaca dall’ azoto presente nell’ atmosfera. Ma allo scoppio della grande guerra , da bravo patriota tedesco e fedele suddito del Kaiser mise le sue conoscenze a sevizio dello sforzo bellico, realizzando i gas tossici che furono utilizzati per la prima volta nella località francese di Ypres nel mese di aprile 1915. La moglie Clara Immerwahr (1870-1915) che - chimica anch’ essa - aveva tentato in ogni modo di dissuadere il marito, si tolse la vita con un colpo di pistola dieci giorni dopo la battaglia di Ypres. Ciononostante nel 1918 Haber ottenne il Premio Nobel per la chimica (quello per la pace non era stato ancora istituito). Nel primo dopoguerra il sempre patriottico Haber si offrì di aiutare la Germania sconfitta a pagare gli esorbitanti debiti di guerra imposti dal trattato di Versailles. Aveva infatti inventato un metodo per estrarre l’ oro dall’ acqua di mare (che ne contiene 6 milligrammi ogni mille metri cubi) e attrezzò a tale scopo una nave-laboratorio che avrebbe dovuto operare fuori dalle acque territoriali, ma vennero a mancare i finanziatori e il tentativo fallì. Con l’ avvento al potere dei nazisti nel 1933 l’ ormai ricco e potente - ma se possibile ancor più patriottico - Haber offrì i suoi servigi al nuovo governo ma fu costretto da Hitler a lasciare la cattedra universitaria e tutte le cariche accademiche. Già molto malato, morì nel 1934, sulla nave che lo stava portando in Palestina dove era stato invitato a stabilirsi su invito dei coloni ebrei i quali speravano di sfruttare le capacità dallo scenziato, ufficialmente in campo agricolo. Quasi per una tragica legge del contrappasso tutti i familiari di Haber rimasti in Germania finirono gasati, vittime della “soluzione finale” e il figlio Hermann, emigrato negli Usa, si suicidò nel 1946.