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Discussione: La Guardia Nazionale e i musicanti di Roccasecca...

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    La Guardia Nazionale e i musicanti di Roccasecca...

    La cittadina laziale di Roccasecca mena vanto della sua secolare tradizione bandistica datosi che nella sua banda musicale si sono avvicendate generazioni di bravi musicisti, fra tutti vale la pena di nominare l’ insigne virtuoso del flauto Severino Gazzelloni. Pochi però sono a conoscenza dell’ origine militare del complesso bandistico e dei prestigiosi eventi che lo videro protagonista tra la fine dell’ 800 ed il ventennio fascista. L’ origine della banda risale infatti all’ indomani dell’ unità d’ Italia quando la Guardia Nazionale, operante nel contrasto al brigantaggio nel vasto territorio al confine tra gli odierni Lazio e Campania, costituì un proprio “Corpo Musicale” accasermato stabilmente proprio nel comune di Roccasecca. Una volta disciolto il reparto militare, l’ allora sindaco Giulio Scorti prese l’ iniziativa di non disperdere i musicanti ma di prenderli direttamente in carico alle dipendenze di quella amministrazione comunale. Alla fine dell’ 800 la banda accrebbe enormemente la sua fama tenendo pubblici concerti anche in altri centri della provincia di Frosinone, ove era specialmente richiesta in occasione di festività civili e religiose. Allo scoccare del nuovo secolo la banda - che aveva allora raggiunto un organico di ben 60 elementi - era rinomata a livello nazionale e si spostava in tutta Italia per esibirsi davanti a un pubblico sempre numeroso. Nel 1928 si aggiudicò il Premio nazionale per bande musicali, tenutosi a Roma con il maestro Pietro Mascagni presidente di giuria. Nel settembre dello stesso anno la loro esibizione a Frosinone nel Palazzo della Prefettura dinanzi a S.E. il prefetto ed alle autorità militari, civili e religiose della provincia fu ampiamente riportata dagli organi di stampa ed ebbe come conseguenza un nuovo giro di concerti, stavolta nelle nuove terre redente con la 1^ guerra mondiale: Trieste, Trento, Zara, Pola. Il 19 settembre 1933 - nel pieno del consenso popolare al regime fascista - l’ EIAR ne radiotrasmise una esibizione da Roma, che ebbe un bis per il pubblico capitolino la sera stessa, quando i musicanti tennero un concerto patriottico nei giardini di Piazza Vittorio, ove affluirono migliaia di appassionati. Certo però, che la piazza era allora il centralissimo salotto dell’ Urbe, non certamente un suq come ora…
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