Sapevate che nel 1956, nell’ ambito delle operazioni anglo-franco-israeliane contro l’ Egitto che fu in definitiva il canto del cigno delle ambizioni coloniali europee, era previsto l’ invio di un contingente di soldati italiani a Suez? No? Neanch’ io, finchè un amico mi ha segnalato poche righe in un libro Mondadori del 1999. “L’ uomo di fiducia – I retroscena del potere raccontati da un testimone rimasto dietro le quinte da cinquant’ anni” di Ettore Bernabei con Giorgio Dell’ Arti. E’ la tipica biografia autoassolutoria in stile democristiano che contiene oltre alle lotte interne alla DC, aneddoti su poteri forti, servizi segreti, massoneria, terrorismo, grandi vecchi, Vaticano e Opus Dei. Fra tanti argomenti poche righe sono dedicate a un fatto che non conoscevo: l’ abortito invio a Suez di navi e soldati italiani in supporto ai paracadutisti inglesi e francesi. Ma che conferma una volta di più la subalternità politica e militare dell’ Italia ad interessi stranieri. Se ne sapete di più ogni apporto è gradito. Intanto riporto il testo, in forma di domande e risposte tra il giornalista Dell’ Arti (in corsivo) e Bernabei (in grassetto) nelle pagg. 70- 74 del summenzionato libro.

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Ci deve poi essere stato un congresso sulla questione della segreteria. Mi ricordo qualcosa dove Segni si mise ad Urlare…
Sì, è il convegno del ’59 a Firenze, dove Moro fu riconfermato.Gli urli di Segni erano per il discorso di Celso De Stefanis.

Chi era?

Era il segretario del Movimento Giovanile. Stava con Fanfani.

E che disse per fare arrabbiare Segni a quel modo?

Rivelò la storia dei 10 miliardi stanziati dal Segni ministro della Difesa per un reparto italiano mandato a combattere in Egitto a fianco degli inglesi, contingente che poi non partì per il veto di Fanfani. De Stefanis parlava, e Segni che stava al tavolo della presidenza, quando sentì quello che stava dicendo cominciò ad urlare, poi sbattè per terra le carte che stavano sul tavolo, infine si mise a piangere…

Scena?

Un attore consumato.

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Al congresso di Firenze.

Esatto. E a Firenze fu bellissimo, perché Segni mentre scaraventava per terra tutto quello che gli capitava a tiro e urlava e piangeva, in platea volavano cazzotti e sedie, le poltroncine venivano sradicate e brandite come clave, cioè i delegati se le davano di santa ragione peggio che in un salone western e intanto Celso De Stefanis, con i foglietti del suo discorso in mano, stava fermo davanti al microfono, aspettava buono buono e quando alla fine, dopo un lunghissimo applauso a Segni che durò quattordici minuti, tornò il silenzio e potè riprendere la parola, disse semplicemente calmo calmo, con i suoi capelli a spazzola e la sua faccetta da ragazzino: <<Nel bilancio 1956 del ministero della Difesa, al capoverso 357, è iscritta la spesa di dieci miliardi per noleggio di navi italiane che avrebbero dovuto trasportare da Napoli a Suez reparti delle forze armate italiane>>.

Fantastico!

Come lei sa, Fanfani perse quel Congresso che pareva vinto in carrozza.

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