Proviamo a cambiare punto di vista: se esistono immagini di SOE francesi in battledress assieme a maquisard oltre le linee,non vedo perché negare a priori la possibilità di agenti italiani in uniforme in Italia.
Proviamo a cambiare punto di vista: se esistono immagini di SOE francesi in battledress assieme a maquisard oltre le linee,non vedo perché negare a priori la possibilità di agenti italiani in uniforme in Italia.
Semplicemente perchè tu fai un poco di confusione tra agenti segreti veri e propri (quelli del SOE o dell'OSS) e reparti armati specializzati quali quelli del SAS.
Per esempio ti raffronto il capitano Pat O'Regan od il colonnello Stevens del SOE che circolavano per mezzo Piemonte in abiti civili ed i trenta SAS del capitano McDonald che invece parteciparono alla liberazione di Alba e ad altri combattimenti, questi ultimi correttamente sempre in divisa.
Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.
Assolutamente no. Se dico SOE (o i Jedburgh dell'OSS) intendo loro. Altrimenti avrei detto SAS. E immagini relative.
IMG_20200818_181317.jpg
A sinistra Vittorio Gozzer, tra le altre cose membro della missione SOE "Simia" nell'altipiano di Asiago: giubbino americano M41,pantaloni britannici battledress e scarpe presumibilmente italiane. Gli altri due suppongo siano italiani dell'OSS: vestiario interamente americano (giubba M41,pantaloni di flanella e service shoes), armamento misto (Marlin M42,arma dell'OSS, per quello al centro e MAB e 34 per quello a destra). Interessante è che il centrale ha i gradi da tenente da bustina cuciti sul petto. Anche Gozzer sembra avere qualcosa di simile.
Direi che ti contraddici: i Jedburgh erano gruppi misti alleati composti da militari di diverse nazionalità e quindi mi sembra abbastanza logico che vestissero in divisa. Tra l'altro non ricordo fossero emanazione dell'OSS dato che alcuni componenti erano inglesi, ma questo voglio verificarlo.
Circa la foto di Gozzer vorrei solo sapere quando fu scattata, dato che mi sembrano troppo rilassati ed ordinati per essere in periodo bellco.
L'UDM42 non era peculiare del'OSS dato che, ad esempio, ne erano armati gli inglesi Cap. Keany e sg. Pickering, paracadutati il 6 febbraio '45 nei pressi di Saliceto (sono i primi che mi vengono in mente).
Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.
Giusta la tua precisazione: erano gruppi interalleati formati da militari del SOE, del'OSS e altri paesi. Dico militari perché non si trattava tanto di agenti segreti quanto di forze speciali moltiplicatrici di forze amiche .
Riguardo l'uso di uniformi del personale SOE presso le missioni alleate dietro le linee. Un estratto dal saggio "Nr.1 Special Force nella Resistenza italiana" in cui si legge la testimonianza di Eugenio Bonvicini, esponente azionista membro del SOE e della missione Bamon.
https://parridigit.istitutoparri.eu/public/multimediale/1/Monografie/multimedia_source/SF_/1_/SF_1_1.pdf
A pagina 111 del documento pdf ,all'ultimo capoverso l'autore recita:"presso le formazioni partigiane vestivamo l'uniforme di ufficiali inglesi portando sul braccio scritte Allied Mission ed Italy, per indicare la nostra nazionalità , ed il distintivo da paracadutista che portavamo anche sul basco nero. A volte ho portato l'uniforme coperta da un impermeabile anche in città a Biella e Ivrea".
D'altronde in alcune foto come ad esempio quelle riguardanti la missione Simia o la Gela in Veneto si vede chiaramente personale SOE in uniforme. Non c'è motivo di escludere a priori l'uso di uniforme in questo tipo di missione, ammettendo che in determinate occasioni avranno fatto anche uso di capi civili.
Oggi purtroppo non c'è verso di caricare immagini, ignoro se dipenda dal forum o dalla connessione.
Due immagini dei componenti di Simia e Gela in BD nel Cansiglio.
Missione Cherokee in Piemonte,inverno 44/45. In foto da sinistra il capitano Patrick Amoore del SOE,in battledress con mitra UD M42, e Luigi Bertozzi comandante della 109^ brigata Garibaldi.
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