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Discussione: Reparti cecchini italiani nella prima guerra

  1. #121
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    Re: Reparti

    Qual'è la differenza tra cecchino e tiratore scelto?

    Si fa spesso confusione tra tiratore scelto e cecchini : i termini sono usati come sinonimi all'interno delle squadre paramilitari anti-terrorismo come le SWAT, benché solo una ristretta schiera usi effettivamente fucili efficaci nel lungo raggio, mentre il grosso è dotato di pistole mitragliatrici, efficaci nel combattimento corpo a corpo, o poco più.

    Il tiratore scelto (in inglese marksman) è un soldato particolarmente addestrato al tiro di precisione con un certo tipo di fucile, ed è più comunemente conosciuto con le denominazioni di Squad Designated Marksman nell'esercito statunitense o di Designated Marksman nell'United States Marine Corps.
    Alcune dottrine militari prevedono l'impiego del marksman assieme alla sua unità*.
    Se assume tale ruolo, lo specialista in questione prende di mira bersagli a distanze piuttosto ragguardevoli, quando se ne ravvisa la necessità*, in tal modo estendendo la portata d'azione dell'unità* stessa.

    Andrebbe tenuto concettualmente distinto dal cecchino (in inglese sniper - letteralmente cacciatore di beccacini), che è una figura più specializzata, e che â?? di regola â?? non opera con gli altri militari, né in condizioni "ordinarie" nè di combattimento.

    Il marksman raramente agisce isolato, mentre gli sniper sono spesso schierati su specifici obiettivi in coppie, che consistono di snipers, appunto, e di osservatori.
    Mentre lo sniper deve eccellere nelle tecniche di sopravvivenza e mimetismo, queste virtù non sono indispensabili al marksman.

    Per questo motivo è errato definire cecchino il tiratore scelto che operò nell'esercito italiano (od anche nell'esercito austro-ungarico, visto che aveva un impiego simile al nostro) durante la prima guerra mondiale.
    Solo gli eserciti che si fronteggiarono in Francia (eccezion fatta per l'esercito francese) ebbero scuole sniper (così come le intendiamo oggi) in cui gli allievi seguivano lezioni di vario genere ed avevano un esame finale che li qualificava con una specie di pagella.
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  2. #122
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    Re: Reparti

    Un ulteriore OT interessante:

    Ernesto Calatroni, sergente di artiglieria, classe 1893, ha abbattuto con una cannonata la sommità* del campanile di Nervesa (TV - oggi nota come Nervesa della Battaglia) dove era nascosto il tiratore scelto austriaco che, secondo il sergente, avrebbe sparato a Baracca abbattendolo.
    (notizia tratta dal libro Il fronte dimenticato – la guerra nelle retrovie della linea del Piave)

    La morte di Baracca, eroe dell'aviazione italiana, è tuttora avvolta nel mistero: c'è chi dice che fu il fuoco di fucileria della fanteria che stava mitragliando a bassa quota, chi appunto sostiene la tesi del cecchino, e chi dice che sia sparato per non cadere prigioniero (ignoro perchè Baracca avrebbe dovuto portare con sè un fucile austriaco, ma è stata avanzata anche questa ipotesi).
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  3. #123
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    Re: Reparti

    Ed ecco la bella storia di un altro tiratore scelto italiano.


    Francesco Sangregorio, di Avola (PA), classe 189?, tiratore scelto.

    "Durante un assalto, uno dei tanti, ripetuti decine di volte in uno spazio di terra lungo non più di duecento metri, molti dei miei compagni caddero falciati dal fuoco della mitraglia.
    Io ero il tiratore scelto e quindi dovevo rimanere assieme agli altri cecchini in trincea per coprire l`avanzata e l`eventuale ritirata degli altri.
    Una misera possibilità di vivere più a lungo mentre tutti gli altri morivano".


    [...]

    "Fu l`ultimo assalto, poi il freddo e la neve.
    Non più il suono audace della mitraglia ma quello di colpi solitari, come se la morte ricordasse sempre la sua presenza.
    Ci fù ‘nsilenziu - ripeteva - si sintiinu parrari sulu li Strechi.
    In questo modo tutti i Siciliani al fronte chiamavano gli Austriaci.
    Mentre imbruniva, sentimmo lamentare. Era uno dei nostri.
    Disorientati ci guardammo tutti con veloci sguardi d`intesa per decidere chi andare a prenderlo.
    C`era ancora un po` di luce e troppa era la paura di essere colpiti dai cecchini.
    Chiusi gli occhi, un pensiero veloce a mia madre e d`istinto uscii senza arma allo scoperto.
    Correvo avanti non sapendo in che direzione andare e sperando che quella voce lamentasse ancora la sua posizione.
    Cominciarono a fischiare i colpi e subito capii che forse era vicina la fine.
    Disperato, trovai per caso, correndo in mezzo ai corpi inermi dei compagni caduti, quello ferito.
    Lo misi sulle mie spalle e cominciai a retrocedere".
    Con gli occhi che non riuscivano a contenere un grande imbarazzo e quasi impaurito di essere giudicato, mi disse: "Mu misi ‘ncoddu, e ‘du mischinu ca ciccaia aiutu, ammentri ca curria, m`arriparaia i spaddi ‘ra motti." (Me lo misi addosso, e quel povero uomo bisognoso d`aiuto, mentre correvo, mi copriva le spalle da morte sicura).
    Riuscimmo a salvarci.
    I compagni fecero il resto per soccorrere l`altro.
    Stremato dalla stanchezza e dal terrore, non dissi mai a nessuno quello che provai e in silenzio rimasi per lungo tempo a riflettere su quello che avevo fatto e in che modo lo avevo fatto".

    (da Una medaglia fra le dita, articolo tratto dal sito Storie di Avola che trovate qui)
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  4. #124
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    Re: Reparti

    Citazione Originariamente Scritto da jampi
    Qualcuna azzarda qualche ipotesi sull'ottica? E' una Galileo, o è come quell'ottica (giapponese) montata sul carcano sniper più famoso al mondo?
    Ma come è fatta l'ottica Galileo di cui parli? A me sembra l'ottica di preda bellica che hai postato tu.

  5. #125
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    Re: Reparti

    Oggi è arrivato con la posta il libretto Compendio d'istruzioni per l'esame di tiratore scelto abilitato all'insegnamento - anno 1915!

    Mi prendo un paio di giorni di ferie per leggerlo ed interpretarlo, perchè è pieno di annotazioni e schizzi a matita di chi affrontò nel 1915 l'esame da tiratore scelto; vi darò poi resoconto...


    S ta y T u n e d
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  6. #126
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    Re: Reparti

    Citazione Originariamente Scritto da Jampi
    1) durante la prima guerra mondiale non esistevano cecchini (così come oggi li intendiamo) italiani, piuttosto direi tiratori scelti (il termine inglese "designed marksman" rende meglio l'idea - è il membro dell'unità* che ha la qualifica di tiratore scelto) ed avevano fucili 91 "migliorati".

    - affermazione di pagina 2 del topic -
    Citazione Originariamente Scritto da Oscar
    Leggo solo ora e per curiosità* chiedo: migliorati come?
    Hai qualche fonte sicura circa l'esitenza di questi fantomatici 91?

    - domanda di pagina 3 del topic -
    Citazione Originariamente Scritto da Jampi
    Il fucile era un Carcano -Mannlicher modello 91 calibro 6.5mm, modificato con una ghiera di precisione di tiro ed alleggerito.

    [...]

    (da Memorie di Guerra - il dovere o la ragione )

    [...]

    Quindi, riassumendo, i 91 modificati erano:
    1) armi "ben" riuscite (le più precise che uscivano dagli arsenali)
    2) alleggeriti nel peso
    3) con organi di puntamento modificati

    - risposta di pagina 4 del topic -
    Citazione Originariamente Scritto da Oscar
    La ghiera è un anello filettato di bloccaggio.
    Cosa c'entra con gli organi di mira? Lo chiedevo a te perchè tu ne parlavi

    - domanda di pagina 4 del topic -
    Forse ho risolto l'arcano.
    A pag.5 del Compendio d'istruzioni per l'esame di tiratore scelto si legge:
    "...l'alzo fissato alla canna mediante il fermo e la ghiera d'alzo,...

    Evidentemente il nostro cecchino si riferiva a questa: i carcano 91 modificati che si trovavano in armeria a Sella Nevea nel 1917 dovevano avere la ghiera d'alzo modificata in modo da rendere più precisa la mira.
    Non ho idea di come ciò si possa realizzare(rendere più precisa la mira modificando la ghiera ), giro umilmente la domanda agli armieri del topic (e qui ce se sono di davvero bravi e preparati) accludendo alcune immagini di alzi.
    Lascio a voi capire di quali fucili si tratta..
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  7. #127
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    Re: Reparti

    Scattare l'arme. - Per scattare l'arme si preme colla seconda falange dell'indice della mano destra sul grilletto.
    Lo scatto avviene in due tempi.
    Dopo un primo movimento del grilletto il tiratore sente un arresto, il quale serve a dare avviso che lo scatto è imminente.
    Sentito questo arresto, si deve mantenere la pressione sul grilletto nel mentre si rettifica il puntamento; non appena la linea di mira è ben diretta nel segno, si aumenta leggermente la pressione sul grilleto e lo scatto avviene istantaneamente senza scosse.

    (Da Compendio D'istruzioni per l'Esame di Tiratore Scelto - Tiro a Segno Nazionale, anno 1915)


    Detto manuale nella prima parte è estremamente tecnico.
    Descrive minuziosamente l'arma nelle sue parti e le manovre per caricarla, sia col pacchetto caricatore da sei colpi, sia a colpo singolo (ma si sconsiglia di farlo perchè "...se ripeuto di frequente, può provocare la rottura dell'estrattore.").
    Nella seconda parte descrive le tecniche di puntamento, che sto attualmente studiando, visti i numerosi riferimenti ed appunti che il primigeno proprietario del libro ha scritto a margine, pagina per pagina.
    Devo ancora decifrare gran pare del materiale.

    Seguite ancora perchè ne sentirete delle belle...
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  8. #128
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    Re: Reparti

    @Furiere Maggiore

    Una piccola aggiunta a quanto hai postato sul trofeo omerale da tiratore scelto.

    Con la circolare n.242 del 22 Maggio 1911, viene modificato il colore del distintivo per tiratore scelto in lana turchina o rossa che diventa di lana nera sottopannata in grigio-verde.
    Questo fregio doveva essere cucito sulla manica sinistra all'altezza del bicipite inclinato di 45° con la punta verso l'alto.
    Ecco il trofeo in versione nera:
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  9. #129
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    Re: Reparti

    PUBBLICA AMMENDA

    Citazione Originariamente Scritto da Bydand
    A tale proposito mi sento di dirti che la foto che hai pubblicato il 3 luglio (quella del soldato con la fascia nera al braccio) si riferisce in realtà* ad un soldato francese.
    Se non è così francese è sicuramente il fucile: la sagoma del terminale otturatore del Berthier è inconfondibile.
    Su segnalazione di un utente di un altro forum, la foto che ho postato nella prima pagina di questo topic non si riferisce ad un soldato italiano ma ad un francese!
    La sagoma del terminale dell'otturatore de fucile, il fregio che si intravede sull'elmetto...

    Chiedo scusa per l'errato inserimento.

    Dovevo essermi... per non capire che non è un italiano.
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  10. #130
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    Re: Reparti

    Cavalletto italiano per tiro di precisione conservato nel museo di Borgo Valsugana (TN)
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