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Discussione: Ibrahim Ismail Hauia, tre volte clandestino per il tricolore.

  1. #1
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    Ibrahim Ismail Hauia, tre volte clandestino per il tricolore.

    Ismail Ibrahim, nativo di Belet Uen (Somalia) e appartenente alla cabila Hauja, iniziò la carriera militare come semplice ascaro nel 1928 arruolandosi volontariamente nel R.C.T.C. della Somalia. Inquadrato nel 2° Btg. vi servì ininterrottamente sino alla 2^g.m. raggiungendo il grado di sottufficiale. Ferito e catturato dagli inglesi nel 1941, è ricoverato in ospedale e poi in campo di prigionia. Quando gli altri ex-ascari sono rimessi in libertà dagli occupanti britannici, egli per la sua posizione filo-italiana viene inviato al confino nel centro costiero di Bender Cassem, lontano dai suoi parenti. Quasi subito fugge dandosi alla macchia e raggiunge clandestinamente la colonia francese di Gibuti, dove si imbarca su una nave diretta a Marsiglia. Giunto in Francia privo di documenti, attraversa il confine a Ventimiglia, raggiungendo clandestinamente il territorio italiano alla fine del 1945. Qui si mette subito a disposizione delle autorità militari, che lo integrano col grado di maresciallo nel minuscolo esercito concessoci dalle clausole del trattato di pace del 1947. Il 20 febbraio 1950, all' età di 43 anni, sbarca di nuovo a Mogadiscio dalla nave Auriga - unico africano fra i 1029 militari italiani che componevano il primo scaglione del Corpo di Sicurezza della Somalia - partita da Napoli il 6 febbraio. Tornato in Somalia sotto lo stesso tricolore che servì per tutta la vita, fu impiegato nel campo di Balad, nella cernita del primo nucleo di addestratori somali (in massima parte ex-sottufficiali del R.C.T.C.).
    La sua presenza nel contingente dell' E.I. destinato oltremare suscitò un certo interesse nella stampa dell' epoca (l' Italia del 1950 non era ancora una società multirazziale). Un esempio dell' atteggiamento dei giornalisti può essere la stringata intervista apparsa su Il Popolo dell' 8/2/1950, che riporto integralmente .
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    (...) E poi c' è Ibrahim, il vecchio maresciallo Ibrahim, nero come il carbone; è il primo somalo che ritorna al suo paese (dove ha un numeri imprecisato di figli e la moglie) indossando l' uniforme dell' Esercito Italiano. Chiedo a Ibrahim come crede che i suoi concittadini

  2. #2
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    E poi c' è Ibrahim, il vecchio maresciallo Ibrahim, nero come il carbone; è il primo somalo che ritorna al suo paese (dove ha un numero imprecisato di figli e la moglie) indossando l' uniforme dell' Esercito Italiano. Chiedo a Ibrahim come crede che i suoi compaesani accoglieranno gli italiani: << A braccia aperte - mi ha risposto - e con entusiasmo >>. Poi ha soggiunto, ammiccando: << Li conosco >>.

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  3. #3
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    Complimenti, bella storia che non conoscevo. Tutto il periodo afis a mio avviso è interessante e merita maggiori approfondimenti.

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