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Discussione: Monetazione pontificia

  1. #1
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    Monetazione pontificia

    Salve a tutti. Mi è stato regalato questo manifesto delle feste di Ferragosto del 1855 nel mio paese: Paliano, Delegazione apostolica di Frosinone, Stato Pontificio. So che a quei tempi le monete circolanti nello Stato erano lo scudo, il bajocco, il quattrino, il soldo ecc. ma non capisco perché il montepremi di questa tombola è espresso in Napoleoni d'argento (immagino Napoleone III) . Se qualcuno, gentilmente, volesse spiegarmi ciò, lo ringrazio anticipatamente.
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  2. #2
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    Certe monete erano più apprezzate di altre. Il napoleone d'argento probabilmente è il 5 franchi peso di circa 25 grammi d'argento cadauno. Un pò come si usa dire oggi vincita in gettoni d'oro.

  3. #3
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    La cosa è forse un pochino strana, perchè c'era già una relativa uniformità di valute e di scambi, che fu alla base della lega latina, di qualche anno dopo.
    Il 1855 è l'anno del concordato tra Stato Pontificio e Austria, nell'ambito di allenanze internazionali che furono il presupposto per le guerre successive.
    Mi pare da una parte che i "Napoleoni" fossero non così molto più pregiati degli scudi coevi e poi che fossero la valuta di stato amico di stati nemici... trovo la cosa bizzarra.
    Sbaglio?

  4. #4
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    No però a mio avviso nella vulgata si intendeva così

  5. #5
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    Vero e proprio dilemma. Ma vi ringrazio entrambi per aver 'allargato' un pò la discussione. Una curiosità: nel 1813 - durante l'Impero - i bilanci consuntivi e di previsione della Commune di Paliano (all'epoca nel Circondario di Velletri) erano redatti in Franchi. Pio IX volle aderire all'Unione monetaria latina nel 1866, introducendo la Lira pontificia e scambiandola a 5,37 rispetto allo scudo (è così, o sbaglio?). La presenza francese a Roma dal 1849 al 1870 a 'protezione del papa' potrebbe essere il motivo dei Napoleoni circolanti nello Stato?

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