La tragedia del Vajont può essere a ragione considerata l' ultima strage della 2^ g.m. anche se avvenuta molto dopo la fine del conflitto. Infatti nell' ottobre 1943, un emissario della SADE, la società elettrica del Conte Volpi, il gerarca che presiedeva il Festival Cinematografico di Venezia, si recò in Roma occupata e riuscì con metodi "non usuali" nei competenti ministeri semideserti e privi di qualsiasi autorità, a far approvare d' urgenza l' ampliamento di un piccolo progetto preesistente in virtù delle necessità belliche. Si trattava del cosidetto "Grande Vajont", che triplicava la superficie dell' invaso della diga senza riguardo per la situazione idrogeologica della zona. Nel 1947 il progetto già avanzato fu approvato definitivamente dalle nuove autorità, previo ennesimo giro di bustarelle e festeggiato con la torta in questione. Poi l' ENEL subentrò senza colpe alla SADE con la nazionalizzazione dell' energia, ma il guaio era già fatto e comunque l' Italia della ricostruzione e del boom necessitava di energia, così accadde ciò che sappiamo...