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Discussione: Tre falsi ufficiali sovietici a Berlino

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  1. #1
    Collaboratore L'avatar di Il Cav.
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    Tre falsi ufficiali sovietici a Berlino

    Le più prestigiose ditte berlinesi di articoli militari, quelle che fornivano generali e feldmarescialli del III° Reich, tanto per intendersi, non vennero chiuse nel dopoguerra ma – trovandosi per la massima parte in Berlino Est – furono nazionalizzate e riconvertite per la produzione di berretti e uniformi sovietiche (e poi della NVA) di alta qualità, il più delle volte con le maestranze prebelliche . Si diceva che negli anni ’50 i generali sovietici di stanza in Germania fossero nettamente riconoscibili per l’ eleganza e la qualità delle loro uniformi, provenienti da berrettifici e sartorie berlinesi. Così, dopo che il muro aveva inaspettatamente diviso la capitale tedesca, una sarta di Berlino est riuscì a cucire ex-novo tre uniformi complete per tre suoi amici, tedeschi che parlavano correntemente il russo. Costoro, a bordo di una berlina con targa sovietica attraversarono la frontiera al “Ceckpoint Charlie” salutando militarmente i Vopos, che risposero compitamente al saluto, lasciandoli andare. Una volta giunti al sicuro in territorio occidentale, anche la ragazza fu estratta da un doppo fondo nella vettura.
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